Bologna, 26 giugno 2024 – Non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato. E' quanto deciso dal gup Alberto Ziroldi per il medico di guardia al reparto di Otorinolaringoiatria dell'ospedale Maggiore la sera del 21 giugno 2022, quando morì il 21enne Leonardo Riberti.
ll rugbista ferrarese precipitò dalla finestra del reparto con un volo fatale di 15 metri. L'accusa per il professionista era di omicidio colposo. La Procura (titolare del fascicolo è il pm Luca Venturi, oggi in udienza era presente il sostituto Domenico Amrbosino) aveva chiesto il rinvio a giudizio del medico, difeso dal legale Fausto Sergio Pacifico, in seguito all'imputazione coatta decisa dalla gip Maria Cristina Sarli, che lo scorso febbraio non ha accolto la richiesta di archiviazione (mentre lo ha fatto per una infermiera), dopo l'opposizione della famiglia del ragazzo, assistita dell'avvocato Fabio Anselmo.
Secondo Sarli, che ordinò l'imputazione coatta, che il dottore fosse "consapevole della necessità di coinvolgere uno psichiatra emerge dal fatto che egli stesso tentò di contattare lo psichiatra di turno, anche se dopo il primo tentativo non andato a buon fine non aveva proseguito nella ricerca”, pur indicando agli infermieri le cautele da adottare.
A parere della gip, quindi, si doveva “ravvisare un profilo di colpa professionale nel mancato coinvolgimento di uno specialista in psichiatria”, e il decesso del ventunenne sarebbe stato “conseguenza della condotta colposa del medico, che sottovalutando le condizioni del ragazzo non gli aveva assicurato le necessarie cure dello psichiatra”.