Bologna, 28 febbraio 2023 – Dopo il caso del Vicentino, dove un 17enne colpito da meningococco è ormai in fin di vita, è caccia al focolaio.
La meningite è un’infezione che fa paura proprio per le conseguenze che scatena una volta contratta, specialmente quella batterica che è in grado di diffondersi nel sangue e nei tessuti nervosi. Può esser prevenuta grazie al vaccino specifico. Ecco di seguito una piccola guida per riconoscere e proteggersi dalla meningite.
Cos’è la meningite
La meningite è una pericolosa infiammazione delle meningi, ossia membrane che circondano il midollo spinale e il cervello. La meningite, in base anche alle sue tipologie più o meno gravi, si può presentare talvolta in forma fulminante, con conseguente peggioramento delle condizioni del paziente in poco tempo, portando addirittura anche alla morte.
Come spiega Mattia Doria, segretario veneziano della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), commentando il caso di morte cerebrale del giovane 17enne vicentino colpito da meningite B: "Purtroppo i vari germi del meningococco circolano e sono albergati, in modo asintomatico, in una popolazione adulta e pediatrica che li tollera. In alcuni soggetti sono aggressivi, o lo diventano per condizioni di abbassamento delle difese immunitarie, come dopo l'influenza. La meningite ha un decorso molto veloce: quando ci sono i sintomi, gli organi sono già compromessi".
Le cause
Questa patologia è generalmente causata da virus, batteri e funghi; tuttavia, la sua origine può essere di tipo non infettivo. In questo caso, può essere provocata da fattori irritativi, neoplasie, reazione ai farmaci o legato a tumori.
Meningite: sintomi
Spesso i sintomi della meningite vengono confusi con quelli di una semplice influenza; ad ogni modo ad accendere i sospetti sono i primi tre dei principali sintomi della patologia, ovvero:
- febbre
- cefalea
- rigidità nucale e del collo
- sonnolenza
- inappetenza
- vomito a getto convulsioni
- alterazioni dello stato di coscienza
Pertanto, laddove compare febbre in concomitanza con la rigidità del collo è consigliabile rivolgersi immediatamente al proprio medico di base. Qualora non venisse diagnosticata e si trattasse di meningite batterica, la più pericolosa, entro poche ore potrebbero presentarsi:
- edema cerebrale
- ipertensione intracranica
Quali tipi di meningite ci sono
La forma più comune e meno severa di meningite è la meningite asettica, un’infezione di origine virale generalmente causata da enterovirus e gli herpesvirus. Diversamente, la forma più rara e pericolosa è la meningite batterica, che se non diagnosticata in tempo può anche portare alla morte cerebrale.
Nella maggior parte dei casi, la meningite batterica è causata dallo streptococcus pneumoniae o pneumococco; questo batterio di origine respiratorio è in grado di arrivare fino alle meningi attraverso il sangue. La meningite da pneuomocco è maggiormente diffusa tra anziani e bambini fino a 5 anni di età.
C’è poi un altro pericoloso responsabile dell’infezione ed è il neisseria meningitidis o meningococco. Anche questo batterio si può diffondere per via respiratoria e arrivare alle meningi tramite flusso ematico; tuttavia, la sua concentrazione nel sangue può aumentare al punto da superare il sistema di protezione del cervello, la cosiddetta barriera emato-encefalica, causando una grave infiammazione crescente e talvolta, se fulminante, anche la morte.
Esistono 6 diversi sierogruppi di meningococco responsabili di patologie gravi nell’uomo: A, B, C, W-135, Y e, raramente, X. Tuttavia, in Italia e in Europa i tipi B e C sono i più frequenti.
Le conseguenze
Con la forma batterica di meningite si può arrivare a conseguenze invalidanti se non viene curata in tempo, come ad esempio l’amputazione degli arti, cicatrici, patecchie (macchie rossastre causate da micro-emorragie) danni cerebrali, sordità, cecità, epilessia, difficoltà intellettive, danni alle ghiandole renali e surrenali.
È contagiosa?
La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio.
La malattia si può trasmettere infatti da persona a persona per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali con tosse, starnuti, o mentre si parla.
Come riconoscere la meningite
Data la pericolosità dell’infiammazione è necessario riconoscerla tempestivamente. Per farlo ci sono specifici esami: un prelievo di liquido cerebro-spinale con la puntura lombare oppure tramite test di biologia molecolare che riconosce tracce di Dna del batterio all’interno dell’organismo.
Meningite: cura, profilassi e prevenzione
La cura della meningite dipenda della tipologia di infiammazione contratta. Nel caso della meningite virale non ci sono cure farmacologiche specifiche, considerando che si tratta della forma più lieve di infiammazione e che si risolve nel giro di 10 giorni.
Diversamente, la meningite batterica va necessariamente trattata con antibiotici per evitare che sfoci in conseguenze più gravi.
Per quanto riguarda la profilassi antibiotica, ossia la somministrazione in via preventiva di antibiotici, non è raccomandato in caso di meningiti da pneumococco; al contrario, si raccomanda a soggetti che hanno avuto contatti stretti con malati di meningite da meningococco. In questi casi, c'è un tempo di incubazione di pochi giorni in cui, con l'antibiotico, si può così evitare evitare l'infezione.
L'unico modo per prevenire la malattia è attualmente il vaccino anti meningococco.
Vaccino meningite
Si può fare il vaccino contro la meningite:
- Nei bambini piccoli da 0 a 13 anni dove è fortemente raccomandata la vaccinazione anti meningococco C, il batterio più letale; tra l’altro è gratuita e sostenuta dal Sistema Sanitario Nazionale, quindi è gratuita per le famiglie. Raccomandata anche la vaccinazione per il meningococco B, ma è coperta dal Sistema Sanitario Nazionale solo per i nati dal gennaio 2017.
- Per gli adolescenti tra i 13 e i 18 anni è fortemente raccomandato un richiamo con vaccino tetravalente anti meningococco A, C, Y, W135. Anche qui è consigliato il vaccino anti meningococco B.
- per gli adulti dai 19 anni, se non è stato fatto l’anti meningococco C da bambini, è fortemente raccomandato il vaccino tetravalente anti meningococco A, C, Y, W135. Resta comunque consigliato l’anti meningococco B, sebbene colpisca di più i giovani.