
Melissa Satta, volto di Sky Sport, insieme al compagno Mattia Rivetti (foto da Instagram)
Modena, 1 febbraio 2022 - "Tra i tortellini modenesi e i cappelletti reggiani non saprei scegliere. Sul cibo è un pareggio, ma sul campo tifo Modena. Da donna di calcio mi auguro innanzitutto un bello spettacolo per i tifosi e che vinca il migliore". La showgirl Melissa Satta, da quest’anno conduttrice di Sky Sport e con un passato da calciatrice, ‘gioca’ per noi il derby della via Emilia fra Reggiana e Modena. La 35enne ex velina ha il cuore dipinto di gialloblu, essendo fidanzata con l’imprenditore Mattia Rivetti, nipote di Carlo neo patron del club modenese nonché ex proprietario del marchio d’abbigliamento Stone Island ceduto a Moncler.
Melissa, da ex giocatrice, non è che vorrebbe scendere in campo anche lei? "Se serve un’ala sinistra… (ride, ndr). Da ragazza ho giocato in Serie C, nel Quartu Sant’Elena, in Sardegna. Ero una gazzella e me la cavavo bene con entrambi i piedi. Ma non credo che il Modena abbia bisogno visto che è la squadra più in forma d’Europa, polverizzando record su record di vittorie: 14 di fila, come mai nessuno in Serie C. E anche la Reggiana sta benissimo. Sono entrambe prime in classifica non per caso".
Anche sulla Serie C è preparatissima. "Certo, a Sky trattiamo pure la C e mi tengo informata. E poi, nonostante sia in primis tifosa del Milan, ora c’è spazio anche per il Modena nel mio cuore".
Sarà allo stadio a vedere la partita? "Impegni lavorativi permettendo, andrei molto volentieri".
Tra l’altro il Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia lo conosce bene. "Sì, in passato ho seguito il Sassuolo (dove giocava l’ex marito Kevin Prince Boateng, ndr) e mi sono sempre divertita".
Il suo rapporto con le città di Modena e Reggio Emilia? "Conosco meglio la prima, il centro storico sotto la Ghirlandina è fantastico. Ho apprezzato la cucina di entrambe le città però non saprei decretare il vincitore. Se penso a un derby tortellini contro cappelletti, in schedina metterei X".
Il cuore l’ha riportata in Em ilia dove la famiglia del suo compagno ha acquistato il Modena. "Sono appassionati e legatissimi al territorio. E vorrebbero, almeno calcisticamente, ‘restituire’ quanto avuto per la loro azienda. Hanno progetti stupendi per città e tifosi, che li hanno accolti a braccia aperte".
Non è che un giorno lavorerà in società? "Ho già avuto qualche collaborazione col Milan woman, quindi perché no? Non lo escluderei. In futuro mi piacerebbe però soprattutto aiutare il calcio femminile. Ma ora sto bene a Sky".
Dove ha debuttato quest’anno. Che esperienza è? "Mi sento nell’università del calcio e sto imparando tanto. Ci sono grandi professionisti che mi stanno aiutando. Sono grata a Fabio Caressa che mi ha accolta. Non è scontato, perché in un mondo così difficile a volte si è messi in un angolino".
Il tema lo suggerisce lei: il ruolo della donna del calcio. C’è ancora tanto da fare? "Penso siano stati fatti passi avanti. Il calcio femminile ad esempio sta avendo i giusti riconoscimenti e i diritti parificati agli uomini. Gli stupidi ci sono sempre, ovunque. Ed è giusto parlarne, come nel caso Beccaglia, per evidenziare le figuracce; nascondere non va mai bene, ma neppure dare troppo spazio. Tra noi donne ci vorrebbe più solidarietà. Se vogliamo dare un segnale al mondo maschile, non possiamo essere le prime a dircene di ogni… Io lavoro da quando ho 18 anni, il mio obiettivo è sempre stato crescere e dimostrare di saper fare quello che faccio. Quando vedo una donna fare carriera, sono orgogliosa e penso sempre che se lo meriti".