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Il medico: "Sono fuggito a Barcellona, si lavora meglio"

Roberto Lazzari: "Qui da noi ero perplesso sul metodo, in Spagna mi trovo benissimo"

Roberto Lazzari

Roberto Lazzari

"Tornare in Emilia-Romagna? Per ora non mi muovo da Barcellona". Roberto Lazzari, 40 anni, faentino, laurea in Medicina all’Alma Mater, specializzazione in emergenza-urgenza a Modena, ha lasciato il territorio in cui si è formato.

Perché è andato in Spagna?

"Nel corso della specializzazione, e anche nel periodo precedente, ho prestato servizio al Pronto soccorso di Ravenna, di Bologna, di Imola, di Faenza, di Modena: sovraffollamento e difficoltà logistiche erano ovunque e mi colpiva il fatto che i medici erano spesso sotto accusa".

Così ha deciso per Barcellona?

"Il Pronto soccorso mi ha sempre affascinato, ma avevo perplessità sul modo di lavorare e volevo arricchire la mia esperienza con qualche anno fuori dall’Italia. E ho chiesto di fare un periodo di formazione in ecocardiografia durante la specialità".

Ed è andato a Barcellona?

"Sì. Da allora sono passati sette anni".

Oggi dove lavora?

"Al Pronto soccorso dell’ospedale di Sant Pau. Non faccio solo assistenza, ma anche didattica. Qui si lavora in équipe e abbiamo l’area di fragilità con tredici posti per gli anziani: è insonorizzata, con luci tenui e accanto a ogni letto c’è una poltrona per l’accompagnatore. Se il caso non è grave, viene inviato direttamente nelle Rsa o in ospedali più piccoli. La media giornaliera è di 250 accessi e noi abbiamo 550 letti".