Bellaria (RIMINI), 6 marzo 2021 - «Zio bricco , che botta... E’ come vivere un’altra vita". Ora che ha spiccato il volo, l’Aquila vuole salire ancora più in alto. "Ma con i piedi sempre ben piantati a terra. Perché il bello comincia adesso", assicura lui. Francesco Aquila, 35 anni - li compirà il 25 marzo - è il nuovo re della cucina più amata dagli italiani. E per l’ennesima volta Masterchef incorona un romagnolo: era capitato già nel 2016 con Erica Liverani, e l’anno dopo con l’ enfant prodige di Santarcangelo Valerio Braschi. La decima edizione del cooking show di Sky prodotto da Endemol l’ha vinta questo giovane maitre dalle solide origini pugliesi ("sono nato ad Altamura, la mia famiglia è di Gravina di Puglia"), come si è visto anche dai piatti che gli sono valsi la vittoria, ma che vive a Bellaria da quando ha tre anni e si sente un romagnolo doc.
Aquila spicca il volo e trionfa a Masterchef
Aquila, che volo ha fatto...? "Bello eh... Quando mi sono rivisto in tv ho gioito come il giorno in cui abbiamo registrato la finale".
Dev’essere stata dura mantenere il segreto della sua vittoria per tanto tempo. "Pensa che a mia figlia Ludovica, che ha quattro anni, non avevo detto niente. E’ una bambina, non si sa mai... Quando abbiamo registrato lo show le avevo solo detto che ero fuori per lavoro. Ieri mattina, all’asilo, le maestre e i bambini l’hanno accolta con una corona da regina con la scritta Masterchef ".
Dedica a lei la vittoria? "A lei, ai miei genitori Michele e Francesca e alle mie sorelle Marta e Rosanna. Tutta la mia famiglia ha sempre creduto in me".
E lei, quando è entrato a Masterchef, ci credeva dall’inizio alla vittoria? "Sono entrato con la convinzione di poter vincere. Ho studiato tanto per riuscirci: durante la registrazione delle puntate passavo tutto il tempo libero a leggere libri e a cercare ricette e preparazioni su Youtube. Se non mi fossi applicato tanto non avrei vinto il programma".
Avrà i suoi momenti di sconforto... "Qualche volta ho temuto di rimanere l’eterno secondo, ma ho mantenuto la lucidità necessaria per guardare avanti e non demordere. E non ho mai pensato una sola volta, com’è capitato ad altri, di lasciare. Mi mancava mia figlia, ma ho tenuto duro anche per lei".
Lei ha stupito per la scelta delle materie prime e l’impiattamento. Mai fatto corsi di cucina prima del cooking show? "Mai, sono un vero autodidatta. Lavoro nel mondo della ristorazione e degli alberghi da quando ho 14 anni, ma ho sempre fatto altro, mai il cuoco. Ho iniziato come semplice cameriere, e poi sono cresciuto, con tanta gavetta, fino a diventare maitre".
Nella sua ’classe’ c’era un altro romagnolo, Cavolini. Braschi e la Liverani hanno vinto Masterchef in passato. Il suo è anche il trionfo della Romagna? "Assolutamente. C’è tantissima voglia di cucinare in Romagna, abbiamo l’ospitalità nel sangue. Negli ultimi anni tanti ristoranti e hotel della Riviera hanno saputo rinnovarsi offrendo piatti che tengono insieme i sapori di una volta e la voglia di modernità. E’ quel che ho cercato di fare nelle mie ricette: una rivoluzione partendo dalla tradizione".
Cosa non deve mai mancare a tavola, in Romagna? "Le lasagne alla domenica sono un must . Guai a non farle".
Ha vinto 100mila euro, la settimana prossima esce il suo libro di ricette. Che fa ora, apre un ristorante? "L’idea è quella. Mi piacerebbe avviare una serie di locali dove bere buon vino e gustare piatti gourmet. Per ora aspetto, il momento non è propizio".
E se uno chef stellato la dovese chiamare nella sua brigata? "Zio bricco, sarebbe bellissimo ma ci penserò su. Vorrebbe dire stare lontano da mia figlia e lasciare la scuola di formazione alberghiera (lo Ial) di Riccione, dove insegno. Vedremo".
Tra i tre giudici, chi l’ha conquistata? "Cannavacciuolo, perché abbiamo una storia affine. Ma anche con Bruno Barbieri mi intendevo bene. Sarà perché siamo della stessa terra...".