Venezia, 4 luglio 2022 - Ci sono anche dei veneti tra i morti del crollo della Marmolada, tra questi due guide alpine di Vicenza e Treviso. Dopo il caldo record degli ultimi giorni (sabato 10 gradi in cima, riferisce il Governatore Luca Zaia), ieri un seracco della calotta ghiacciata di Punta Rocca si è staccato provocando una valanga. Un forte boato e poi il crollo: una massa enorme di ghiaccio e neve è scesa ad una velocità di oltre 200 chilometri orari, travolgendo due comitive di escursionisti, in tutto una trentina di persone, ognuna con una guida alpina che stava percorrendo la via normale della Marmolada.
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Il tragico bilancio è in continuo aggiornamento e sale a 8 il numero dei morti, mentre 13 è il numero dei dispersi e 7 sono i feriti, di cui due in gravi condizioni. Uno di questi ultimi è ricoverato a Treviso, è in prognosi riservata e, non essendo cosciente, non è stato possibile finora stabilirne in altro modo l'identità. L'Usl 2 riferisce che l'uomo presenta un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni. Le sue condizioni sono stabili.
All'ospedale di Trento sono ricoverate 4 persone: si tratta di una donna di Pergine Valsugana di 29 anni che si trova in rianimazione, di una donna di Como di 51 anni non grave ricoverata in reparto, cui si aggiungono un 27enne di Barbarano Mossano (Vicenza) inizialmente portato in ospedale a Cavalese e poi trasferito al Santa Chiara di Trento. Infine, è in condizioni stabili ed è anch'egli ricoverato in reparto, un 33enne di Pergine Valsugana che inizialmente era stato portato a Bolzano ed ora è in rianimazione a Trento.
Tra i feriti ci sono due cittadini tedeschi, ricoverati in terapia intensiva a Belluno. si tratta di un uomo di 67 anni e di una donna di 58 anni, entrambi in prognosi riservata.
Una delle vittime è originaria della provincia di Vicenza, l'altra della provincia di Treviso e sono entrambi guide alpine. Anche una terza persona identificata sarebbe veneta
Il numero dei dispersi in mattina è di 19: 11 sono italiani, di cui 3 trentini e 8 veneti. Otto sono stranieri: tre romeni, un francese, un austriaco e quattro della Repubblica ceca.
E ci sarebbero quattro alpinisti vicentini tra i dispersi nel disastro. Si tratta di tre escursionisti, appartenenti alla sezione Cai di Malo, e una guida. Di uno di loro, Filippo Bari, 27 anni, è comparso in queste ore sui social un selfie che riprende il giovane ieri sulla vetta della Marmolada, prima del crollo del seracco. Tra i dispersi inoltre ci sarebbe anche un uomo sui 50 anni di Alba di Canazei. Il numero del Soccorso Alpino per segnalare i dispersi è 0461/495272.
I soccorsi all'indomani della sciagura
Le vittime sono tutte al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti, in mattinata, inizieranno il doloroso rito dei riconoscimenti dei corpi.
Sono ancora in corso le verifiche per identificare i proprietari delle 16 auto con targhe italiane e straniere che attualmente si trovano nei parcheggi di passo Fedaia, ai piedi del ghiacciaio, che da ieri pomeriggio è inaccessibile. Le ricerche di eventuali sopravvissuti sono proseguite anche nel corso della notte. Nei sopralluoghi è stato impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei droni dei Vigili del fuoco dotati di termocamere.
Oggi a Canazei sono arrivati il presidente del Consiglio, Mario Draghi con il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, i vertici della Protezione civile e del Soccorso Alpino.
"Ho sentito stamattina il presidente Mattarella. Mi ha pregato di portare, oltre che la sua vicinanza per le vittime, anche il sostegno e i complimenti agli operatori e ai volontari che operano sul posto - afferma Zaia mentre attende il presidente Draghi. "Quella della Marmolada è una situazione drammatica - ha proseguito - con sei decessi di cui tre veneti. Poi l'inquietudine dei dispersi perché siamo costretti alla conta delle auto nei parcheggi e in particolar modo la cosa è tragica rispetto al conto degli stranieri, che magari non avvisano casa. Dall'altro la tragedia del contesto nel quale è avvenuta la frana e quindi il distacco del seracco, perché è un contesto nel quale i corpi sono dilaniati e c'è un problema di identificazione".
A causa di un temporale che si è abbattuto sulla zona della Marmolada, sono stati sospesi nel pomeriggio per un paio d'ore i soccorsi per il recupero delle persone rimaste coinvolte nel crollo del ghiacciaio avvenuto ieri pomeriggio domenica 3 luglio. Le ricerche sono poi riprese con il migliorare delle condizioni metereologiche, ma si teme che possa esserci l'eventuale crollo di un'altra parte del ghiacciaio e quindi si preferisce non procedere per non mettere a rischio i soccorritori.
Zaia arrivato a Canazei: le vittime venete
"Il Veneto sta pagando una situazione pesante. Noi abbiamo 3 vittime identificate e 7 dispersi o reclamati di cui non abbiamo notizie. E' una situazione che non pensavamo di dover affrontare. Abbiamo mandato uomini e mezzi. Stiamo contribuendo anche alle cure: abbiamo tre ricoverati in Veneto, ovvero 2 tedeschi e una persona non ancora identificata in condizioni gravi. Spero che i numeri si fermino qui", ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia giunto questo pomeriggio a Canazei in merito al crollo del ghiacciaio della Marmolada avvenuto ieri. "Volevo ringraziare - ha anche detto Zaia - il presidente Draghi per essere qui oggi. Siamo reduci da un incontro con i familiari, è stato un momento toccante. Sono coloro che aspettano notizie su coloro che non sono ancora tornati a casa. Ringrazio tutti coloro che stanno lavorando a questa tragedia: si è staccato un blocco di detriti e ghiaccio lungo 200 metri, largo 60 metri e spesso 30. Le ricerche le dobbiamo ai famigliari, andremo avanti fino all'estremo".
Il bollettino dei dispersi
Il bilancio, ancora parziale alle ore 18:30, è di 7 morti (4 sono stati identificati), 13 dispersi e 8 feriti (due di essi in rianimazione). I nomi non vengono ancora ufficializzati, ma ci sono pochi dubbi. Come informa il Soccorso alpino, attualmente sono 13 le persone disperse, il cui mancato rientro è stato denunciato dai familiari. Si tratta di una in meno rispetto quanto comunicato in precedenza, poichè un uomo di nazionalità austriaca è stato rintracciato nelle ultime ore. Il numero delle vittime, però, con il trascorrere delle ore è destinato ad aumentare. Dieci dispersi sono di nazionalità italiana e tre di nazionalità ceca. Le autorità stanno ancora accertando la proprietà di 4 delle 16 auto parcheggiate nei pressi dei sentieri che portano al ghiacciaio: tutte hanno targhe straniere (una tedesca, due ceche e una ungherese).