Bologna, 3 marzo 2022 - Una morte apparentemente assurda e incomprensibile: per soffocamento da cibo, o da corpo estraneo. Ma purtroppo non è così rara: ultimo caso in ordine cronologico quello di ieri a Bologna, dove una donna di 66 anni è deceduta al bar soffocata da un boccone di bombolone davanti agli occhi attoniti dei clienti. I soccorsi del 118 sono stati vani. Appena tre giorni fa nel Bresciano un bimbo di quattro anni è morto soffocato mentre mangiava un wurstel. Fondamentale è la tempestività e l'esecuzione delle manovre di disostruzione delle vie respiratorie.
Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo: cos'è
Si tratta di un evento accidentale e potenzialmente mortale, caratterizzato dal passaggio di un corpo estraneo nelle vie respiratorie: è possibile ad ogni età, ma è più frequente tra i lattanti fino a 12 mesi di vita e nei bambini. Questi episodi si possono verificare sia mentre la persona mangia, sia, nel caso dei più piccoli, mentre gioca con oggetti di piccole dimensioni, dato che la conoscenza del mondo passa inizialmente per la bocca, come spiega un vademecum dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Ostruzione parziale o completa
Nell'ostruzione parziale il corpo estraneo si trova in una posizione tale da permettere un passaggio di aria che, seppur ridotto, è ancora sufficiente ad ossigenare il sangue. In questa evenienza bisogna evitare qualsiasi manovra di disostruzione per non peggiorare la situazione. E invece incoraggiare la persona a tossire, tranquillizzandola. Nell'ostruzione completa il corpo estraneo ha creato un vero e proprio tappo nelle vie aeree e impedisce completamente il passaggio di aria: non si è più in grado di tossire, né di emettere qualsiasi suono. Serve un intervento immediato per scongiurare l'insufficienza respiratoria e l'arresto cardiaco, che sopraggiunge in pochi minuti.
Ostruzione completa: cosa fare
Vanno subito eseguite le manovre di disostruzione, che variano secondo l'età, attivando contemporaneamente il 118.
Manovre disostruzione nel lattante
Le manovre per disostruire le vie aeree del lattante, fino a un anno di vita, sono due: pacche interscapolari e compressioni toraciche. Nel primo caso bisogna porre il paziente in posizione prona sull'avambraccio del soccorritore, in modo da creare un piano rigido; mantenere la testa in leggera estensione e più in basso rispetto al tronco; appoggiare l'avambraccio sulla coscia; applicare 5 vigorosi colpi tra le scapole. Per le compressioni al torace bisogna invece posizionare il bambino in posizione supina su un piano; cercare il punto di repere (terzo medio inferiore dello sterno); eseguire 5 vigorose compressioni toraciche con la frequenza di circa 1 ogni 3 secondi.
Manovra di Heimlich (da 1 anno in su): come si fa
Il soccorritore deve posizionarsi in piedi alle spalle della vittima di soffocamento che potrà essere seduta oppure anche'essa in piedi. Dopodiché, il soccorritore deve piegare l'individuo in avanti e cingergli la vita con entrambe le braccia: una mano deve essere chiusa a pugno e la parte appiattita del pollice deve essere posta a contatto con l'addome della vittima, fra l'estremità inferiore dello sterno e l'ombelico; l'altra mano deve afferrare il pugno così posizionato in modo da garantire una presa salda e in maniera da consentire l'esecuzione delle compressioni addominali. Una volta posizionato correttamente, il soccorritore, aiutandosi con la mano che afferra il pugno, deve esercitare una serie di spinte sull'addome. Quest'ultime devono essere rapide, profonde ed eseguite verso l'interno, attirando a sé la vittima, e devono essere direzionate dal basso verso l'alto, come se si volesse sollevare la persona.
La manovra di Heimlich così eseguita deve essere continuata fino a quando l'individuo non espelle l'ostruzione che impedisce la respirazione; oppure fino a quando la vittima non perde coscienza. In quest'ultimo caso, la manovra di Heimlich non può più essere eseguita.
Cosa fare se la persona diventa incosciente
Chiamare il soccorso avanzato 118, posizionare il paziente supino su un piano rigido, se si è in grado effettuare la rianimazione cardiopolmonare di base.