Modena, 6 dicembrre 2022 - L'ondata di influenza arrivata in anticipo nel nostro Paese è davvero straordinaria: tante persone a letto ammalate non si vedevano dall’inverno 2009-2010 e il sentore è che quei numeri verranno ampiamente superati. I più colpiti sono i bambini sotto i 5 anni. Secondo l’ultimo aggiornamento della rete Influnet - il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) con il sostegno del ministero della Salute sulla base delle informazioni dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta - nella settimana dal 21 al 27 novembre il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia è cresciuto sensibilmente. Nella 47esima settimana del 2022, infatti, l’incidenza è pari a 12,9 casi per mille assistiti (era 9,5 nella settimana precedente). Aumenta l’incidenza in tutte le fasce di età, ma risultano più colpiti i bambini al di sotto dei 5 anni con 80.479 casi registrati solo nella 47ma settimana e circa mezzo milione a partire da inizio sorveglianza. L’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti (29,6 nella settimana precedente). In tre delle Regioni che hanno attivato la sorveglianza InfluNet (Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria) l’incidenza ha superato la soglia del livello di entità molto alta.
Il reparto di Pediatria del Policlinico di Modena si allarga per far fronte al boom dell’influenza che quest’anno è arrivata in anticipo e colpisce soprattutto i bambini.
Professor Lorenzo Iughetti, primario di Pediatria, ci sono tanti bambini ammalati e scuole ’decimate’. Com’è la situazione in ospedale?
"Da tre settimane l’influenza ci impegna seriamente, è arrivata in anticipo rispetto agli scorsi anni quando si presentava a gennaio. Colpisce soprattutto i bambini, ce lo confermano i pediatri di libera scelta, le classi a scuola sono ridotte. Vediamo quadri febbrili importanti, parlo di febbre anche a 40 per più giorni. Ciò allarma i genitori e crea una certa pressione sia al pronto soccorso pediatrico, che registra più accessi, sia negli ambulatori dei pediatri".
Come si cura?
"Non c’è una cura, se non subentrano altri problemi si somministra paracetamolo per abbassare la febbre che può durare anche una settimana. Bisogna bere molto, soprattutto nei casi in cui sopraggiungono sintomi gastrointestinali".
I pediatri vedono molte bronchiti e bronchioliti...
"Sì, ci sono dei baimbi con bronchioliti anche importanti ma non siamo ai livelli dell’anno scorso o del 2019 quando abbiamo dovuto addirittura aprire una sezione aggiuntiva di pediatria".
Quanti sono i bimbi ricoverati per l’influenza oggi?
"Oggi negli ’infettivi’ abbiamo 14 bambini, si tratta di piccoli sotto i 2 anni e lattanti. Il reparto è già stato allargato per l’inverno, di solito la degenza è da 12 posti ma ora possiamo arrivare a 23".
Alcuni pediatri di libera scelta parlano di una epidemia sottovalutata, di una mancanza di coordinamento a livello regionale. Cosa ne pensa?
"Noi come azienda ospedaliero universitaria eravamo pronti, capisco che i pediatri possano trovarsi in difficoltà perché è a loro in primis che si rivolgono i genitori legittimamente preoccupati e so che stanno gestendo un numero di visite davvero straordinario. Proprio questa è la sfida che ci aspetta, la sanità del futuro deve essre in grado di creare una rete che dia risposte alle famiglie non passando necessariamente per l’ospedale.
C’è chi usa il pronto soccorso impropriamente?
"In casi di febbre molto alta è legittimo che un genitore si allarmi e quindi in questi giorni registriamo un aumento di accessi al pronto soccorso pediatrico".
Il vaccino antinfluenzale va fatto anche ai bambini?
"Dai 6 anni è consigliato, molto consigliato a chi ha patologie croniche anche sotto i 6 anni".
Covid, qual è la situazione in età pediatrica? I bambini vanno vaccinati ancora?
"Continuiamo ad avere bambini ricoverati per Covid, ora sono 3. Si tratta di bimbi molto piccoli, lattanti, nessuno è grave. Per quanto riguarda la vaccinazione anticovid nei bambini c’è disaffezione, ora si parla molto di più di influenza, ma le lineee guida non sono cambiate e il vaccino è sempre consigliato".
Nelle scuole dell’infanzia girano sono stati registrati anche casi di pertosse e scarlattina, per non parlare di un aumento esponenziale di pidocchi e ossiuri. Tutta colpa delle ’aperture’ post covid?
"Veniamo da due anni e mezzo senza contatti e di mascherine, la spiegazione è solo questa. Qui in ospedale non abbiamo evidenza di pertosse o scarlattina, evidentemente sono malattie che vengono trattate dai pediatri e non hanno bisogno di ricovero".
I bambini che frequentano nidi e materne non dovrebbero esser vaccinati per la pertosse?
"Sì, sappiamo però di casi di parapertussis".