ALESSANDRO CAPORALETTI
Cronaca

Imprese, il rebus del personale: "Trovarlo è sempre più difficile"

Il dossier Confartigianato: occupazione e domanda di lavoro in crescita, ma pesa la crisi demografica

Imprese, il rebus del personale: "Trovarlo è sempre più difficile"

Ancona, 26 settembre 2023 – Sale l’occupazione, la domanda di lavoro tiene, ma trovare personale diventa sempre più difficile, specie per le piccole e medie aziende, alle prese con le sfide della transizione digitale e ambientale. E pesa anche la crisi demografica: in quattro anni, dal 2019, la popolazione marchigiana tra 15 e 34 anni conta 6.939 persone in meno, un calo del 2,3%.

È la fotografia scattata dall’ufficio studi di Confartigianato nel rapporto "Trend del lavoro nell’era delle transizioni", presentato ieri a Portonovo (Ancona) alla presenza del governatore Acquaroli e del sottosegretario al Mef, Lucia Albano. Partiamo dall’occupazione che, rileva Confartigianato, nel secondo trimestre del 2023 segna una crescita dell’1,1% su base annua (+1,6% Italia), trainata dal settore delle costruzioni (+7,8%) e dal comparto manifatturiero (+2,8%), e supera i livelli pre-pandemia (+0,5%), "anche se resta la crisi del lavoro indipendente, che registra un livello inferiore del 9% rispetto al 2019".

Il rallentamento del ciclo economico e la stretta monetaria non frenano neanche la domanda di lavoro delle imprese: Confartigianato stima per l’autunno un aumento tendenziale dello 0,4% delle previsioni di assunzioni nel trimestre settembre-novembre (+1,9% Italia), 35.220 entrate previste nel mondo del lavoro. Bene le province di Macerata (+2,9%), Fermo (+2,4%), Ancona (+1,5%) e Ascoli (+0,6%), calo a Pesaro-Urbino (-3,8%).

Chi cerca personale? Soprattutto le micro e piccole imprese fino a 49 dipendenti, le cui previsioni di assunzioni salgono dell’1,4% su base annua, mentre le altre (medio-grandi) sono in calo dell’1,7%. Ed ecco il primo campanello d’allarme: la difficoltà di reperimento del personale, che a settembre si attesta al 54,9% (47,6% in Italia), in crescita rispetto al 48,7% dell’anno scorso.

"Le Marche – evidenzia Confartigianato – sono la terza regione italiana per gravità del fenomeno, dietro a Friuli Venezia-Giulia e Umbria". Soffrono tutte le province: Fermo (57,7%), Macerata (56,4%), Pesaro-Urbino (56,3%), Ascoli (55,5%) e Ancona (51,4%). E in previsione il problema potrebbe deflagrare, specie se si considera che le Marche sono "la prima regione del centro-nord per intensità dell’impulso del Pnrr sull’occupazione nelle costruzioni" e Confartigianato stima che tra 2023 e 2026 il piano genererà 1.864 posti di lavoro all’anno, il 9,1% dei dipendenti del settore.

Ma c’è l’incognita della crisi demografica, che in quattro anni s’è mangiata il 2,3% dei giovani tra 15 e 34 anni, l’equivalente di quelli occupati nei comparti della moda e della carta, con una flessione più marcata a Fermo (-4,9%) e ad Ascoli (-4,8%).

E qual è (e sarà) l’impatto dell’intelligenza artificiale? In regione è esposto il 18,4% delle entrate di lavoratori (25,4% Italia), mentre il 27,3% dell’occupazione nelle imprese è a rischio di automazione, quota che sale al 35% nell’artigianato.

Sono infine 17mila le ditte artigiane (40mila addetti) – nei settori delle costruzioni, di autoriparazione e trasporti – interessate dagli interventi di policy per affrontare la transizione ecologica. Ma gli investimenti in questo senso sono generalmente in calo per effetto di "guerra in Ucraina e stretta monetaria".

"Va colmata la distanza tra scuola e mercato del lavoro – la ricetta di Emanuele Pepa, presidente regionale di Confartigianato –. Come pensiamo altrimenti di garantire l’eccellenza manifatturiera made in Italy? Sono indispensabili efficaci politiche attive del lavoro, a partire da una riforma del sistema di orientamento scolastico e professionale, che rilanci gli istituti professionali e tecnici, investa sulle competenze e punti sull’apprendistato".

Per sciogliere il "paradosso tutto italiano" (parole del segretario generale Vincenzo Mamoli) dei "tanti giovani che non lavorano e altrettante imprese che cercano manodopera", serve "un approccio sistemico e coordinato", secondo Gilberto Gasparoni, segretario regionale di Confartigianato, "a partire dall’allineamento tra le competenze chieste dalle imprese e quelle possedute dai candidati". "Abbiamo davanti un momento complesso –, ha detto il sottosegretario Albano –. L’Italia cresce più della media europea. Le scelte, quindi, vanno fatte nella direzione del sostegno a ditte e famiglie".