PAOLA BENEDETTA MANCA
Cronaca

Ravenna, imprenditore gioca d'azzardo con 300mila euro dell'azienda

L'uomo effettuava dei bonifici verso due carte di credito di un operaio della ditta, ignaro di tutto, e poi utilizzava il denaro

Finanzieri in azione

Finanzieri in azione

Ravenna, 24 marzo 2022 - Si è appropriato di 300mila euro dell’azienda di carpenteria metallica per cui lavorava e li ha utilizzati per giocare d’azzardo. E’ successo a Ravenna, dove l’imprenditore ha utilizzato due carte di credito che aveva intestato ad un operaio che lavorava per la ditta, ignaro di tutto. I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna l’hanno scoperto dopo aver effettuato un controllo fiscale nei confronti dell’imprenditore. L’attività ispettiva del nucleo di polizia economico-finanziaria di Ravenna è partita da una verifica fiscale nei confronti della società e da indagini finanziarie che miravano a chiarire alcuni rapporti commerciali con altre imprese del settore. Esaminando le movimentazioni bancarie è emerso che, dal conto corrente di una delle società interessate dalle indagini, erano partiti dei bonifici di grosse somme di denaro, versati su due carte di credito postali intestate a un operaio. Gli importi – che si aggiravano sui 300mila euro - , erano ovviamente di gran lunga superiori agli stipendi dovuti. Dopo aver chiesto spiegazioni al dipendente, le Fiamme gialle hanno capito che l’uomo era del tutto ignaro sia delle operazioni finanziarie a suo favore, sia dell’esistenza delle due carte di credito a lui intestate. L’imprenditore, infatti, aveva avuto la possibilità di avere per le mani il documento d’identità del dipendente ed era riuscito a fargli intestare le due carte di credito per poter poi giocare d’azzardo a suo nome, senza apparire in prima persona. Dalle operazioni effettuate in home banking sulle carte di credito, risultava, infatti, che le disposizioni di trasferimento dei fondi dai conti societari erano state disposte da un imprenditore che, nonostante non rivestisse formali cariche societarie, era l’amministratore di fatto dell’azienda e aveva una delega ad operare su quei conti correnti.

I finanzieri, a quel punto, hanno analizzato in dettaglio le spese pagate con le due carte di credito, scoprendo che le somme di denaro fuoriuscite illecitamente dall’azienda erano state utilizzate in due sale gioco del ravennate. Si sono recati sul posto e, grazie alle testimonianze di alcuni dipendenti e gestori di sala, l’imprenditore è stato riconosciuto come giocatore abituale. Oltre a rispondere dell’appropriazione dei 300mila euro, l’uomo dovrà anche pagare le tasse sulle somme di cui si è impadronito, seppur intestandole formalmente ad altri. E’ stato infatti avviato un controllo fiscale finalizzato a sottoporre a tassazione i flussi finanziari nella sua disponibilità e non dichiarati al fisco. Il verbale di constatazione è stato inviato all’Agenzia delle Entrate che ora formalizzerà l’atto di accertamento per la liquidazione e riscossione delle imposte non pagate in precedenza.