Bologna, 9 ottobre 2020 - Con l'aumentare dei contatti da Covid il Ministero della Salute torna a ribadire l'importanza dell'App Immuni. Ecco come funziona.
La notifica
Scaricata e attivata l’applicazione, Immuni può emettere la notifica di "esposizione a rischio" se si entra in contatto con una persona positiva che, a sua volta, ha Immuni. Cosa fare a quel punto?
Volontarietà
La reazione è volontaria, perché nessuno sa che avete ricevuto la notifica, ma per il bene comune è ovvio che è importante non far finta di nulla e seguire le indicazioni del Ministero della Salute.
Cosa ci viene chiesto
Bisogna contattare il medico di base e, in attesa di indicazioni del medico stesso o della Asl, rimanere a casa per i 14 giorni successivi alla data del contatto comunicata nella notifica, anche se non si hanno sintomi.
Il rebus
Ciò che preoccupa molti è che nelle due settimane di isolamento presso il domicilio, non si potrà lavorare o avere alcun tipo di contatto, familiari e congiunti compresi, perché si è stati a stretto contatto con un positivo a Sars-Cov-2.
E i tamponi?
Nella circolare del ministero non vengono menzionati i tamponi: non c’è quindi un accesso diretto al tampone per chi ha ricevuto la notifica di Immuni. Se non si hanno sintomi, si torna ai 14 giorni, perché fare prima il tampone rischierebbe di portare a un risultato falso negativo.
In malattia? No, ferie
No, nei quindici giorni di isolamento non si può ususfruire del certificato di malattia per il lavoro e presumibilmente bisogna scaricare delle ferie. Questa scelta dei 14 giorni di isolamento senza tampone ha suscitato molte perplessità. "Se la scaricano tutti – dicono i critici – si rischia davvero di ribloccare l’Italia".
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