Bologna, 24 settembre 2021 - I test molecolari su matrice salivare sono validi ai fini del Green Pass, mentre, "i test antigenici su matrice salivare sono al momento esclusi dall'elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde Covid-19" come precisa la circolare inviata oggi dal Ministero della Salute che si allinea alle normative europee per Green pass, firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
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"I test antigenici rapidi su saliva, sulla base delle evidenze disponibili, non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità. Inoltre, i test antigenici su matrice salivare sono al momento esclusi dall' elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi", per ottenere la Carta verde, precisa il documento.
"Il test molecolare su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo (il tampone molecolare, ndr) resta, tuttora, il gold standard internazionale per la diagnosi di Covid 19 in termini di sensibilità e specificità", dice ancora la circolare.
Ma quando possono essere usati i test salivari? Secondo quanto stabilito dalla circolare, i test salivari per rilevare il Covid, pur avendo ormai una buona affidabilità, richiedono tempi lunghi di processamento e quindi, per non sovraccaricare i laboratori, sono da considerare un'alternativa ai tamponi molecolari solo per i bambini e individui fragili.
I test salivari molecolari possono essere usati "nell'ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di monitoraggio della circolazione di Sars-CoV-2 in ambito scolastico, per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di monitoraggio, in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo o in individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in Rsa, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico)".
La circolare precisa inoltre che in caso di positività del test salivare molecolare "non sarà necessario effettuare un test di conferma su campione nasofaringeo- orofaringeo (il tampone classico, ndr)", ricordano gli esperti. Sull'impiego del test salivare molecolare nell'ambito dello screening scolastico, la circolare puntualizza che "tenuto conto della facilità della raccolta del campione e dei vantaggi derivanti dalla minimizzazione dell'intervento di personale sanitario, la raccolta del campione salivare, nell'ambito del piano di monitoraggio scolastico della circolazione di Sars-CoV-2, potrà essere effettuata anche con modalità di auto-prelievo a domicilio da parte dei genitori-tutori (se previsto auto-prelievo dal fabbricante e in coerenza con la normativa sui dispositivi medici e le disposizioni regionali), seguendo un preventivo iter formativo per il conseguimento della necessaria confidenza con i dispositivi di raccolta".
Cosa sono i test salivari
La saliva viene considerata un'alternativa alle secrezioni nasali per le diagnosi Covid, anche se non presenta la stessa sensibilità. I test salivari sono mini tamponi che in fondo hanno una spugnetta. Il test va tenuto in bocca per un minuto e poi va messo in una provetta. Il risultato del campione verrà analizzato in laboratorio.
Affinché l'analisi sia corretta, deve essere raccolta la giusta quantità di saliva e la spugnetta non si deve rovinare, ad esempio dopo una masticazione accidentale.
Test salivari in Emilia Romagna
La Regione Emilia Romagna ha previsto uno screening di 13 mila studenti al mese con i test salivari, per due mesi, in scuole selezionate. L'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, annuncia che partità presto. Lunedì 27 settembre, infatti, si partirà da Reggio Emilia e Forlì. Poi, nei giorni successivi – già da martedì 28 a Rimini, mercoledì 29 a Cesena e giovedì 30 a Ravenna - , si proseguirà su tutto il territorio regionale. Ancora in fase di definizione il calendario dell'area Ausl Bologna, dove, intanto, sono già state individuate quattro scuole in provincia. Così anche ad Imola, in provincia di Modena, Ferrara e Parma. Infine, a Piacenza, è in fase conclusiva l’individuazione di due istituti scolastici che saranno coinvolti nella sperimentazione.
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Test salivari nelle Marche
La Regione Marche ha fatto da apripista in Italia per il piano di monitoraggio per scuole elementari e medie per ridurre la diffusione del virus e limitare isolamenti e quarantene, cercando di evitare il ritorno alla didattica a distanza. Il piano della Regione, nel dettaglio, individua scuole "sentinella", che consentano una campionatura rappresentativa della popolazione scolastica.
La sperimentazione dei test salivari sugli studenti nelle Marche è partita da Acquaviva (Ascoli): è stata la 'De Carolis' la prima scuola della provincia di Ascoli dalla quale è partito l' esperimento, il 21 settembre scorso. Il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5 ha effettuato 41 prelievi (su un target potenziale di 55), poi consegnati al laboratorio di biologia molecolare dell’ospedale ‘Mazzoni’: i primi 36 refertati erano tutti negativi. La prima sessione, nel corso della quale dovranno essere coinvolti tutti e 5 i plessi individuati dal piano di monitoraggio (primaria ‘Iqbal Masih’ di Ascoli, ‘Albertini’ di Appignano, ‘Amici’ di Acquasanta, primaria di Montalto e ‘De Carolis’ di Acquaviva) scade domenica, mentre la seconda è in programma dal 27 settembre al 10 ottobre. Intanto, ieri (23 settembre), la sperimentazione è andata avanti, partendo dal plesso della primaria ‘Iqbal Masih’ di via Speranza ad Ascoli. Qui solo sei bambini, su circa 35, hanno però aderito. Fino ad ora, comunque, nessun test salivare tra quelli esaminati, ha dato esito positivo.
Il Piano delle Marche sui test salivari riguarda la popolazione degli alunni asintomatici delle primarie (6-11 anni) e medie (12-14 anni). Prevede che ogni 15 giorni siano testati, nelle Marche, 1.388 studenti, di cui 852 delle elementari e 536 delle medie.
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