Bologna 22 luglio 2021 - Ok al alle nuove regole sul Green pass e al nuovo decreto. Si è concluso il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi nel quale si è discusso di Green pass e dei nuovi parametri per la "colorazione" delle regioni. Dopo la cabina di regia andata in scena nel pomeriggio, il Governo italiano ha trovato la quadra riguardo le nuove regole sull'uso del certificato verde e sui nuovi parametri per la colorazione delle regioni. Lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021.
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Nuovo decreto Covid, come cambiano i parametri per la "colorazione" delle regioni
Come spiegato dal ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto, come chiesto dalla maggioranza dei presidenti di regione, per determinare i nuovi passaggi di fascia verrà considerato prima di tutto il tasso delle ospedalizzazioni. Passa quindi in secondo piano il dato relativo all'incidenza del virus ogni 100mila abitanti, criterio che aveva guidato sin qui la determinazione dei passaggi tra zone gialle, arancioni e rosse. In particolare, come specificato da Speranza, una regione passerà in zona gialla quando negli ospedali il tasso di occupazione delle terapie intensive supererà il 10% e quello delle aree mediche il 15%. Una regione passerà in zona arancione quando il tasso di occupazione delle terapie intensive andrà oltre il 20% e quello delle aree mediche oltre il 30%. Infine, una regione andrà in zona rossa nel momento in cui l'occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche supererà rispettivamente il 30 e il 40%.
Nuovo decreto Covid, le regole per l'utilizzo del Green pass
"Vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi". Questo è il mantra ripetuto più volte nel corso della conferenza stampa dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il Governo, proprio sulla base del fatto che la vaccinazione sarà fonamentale per non dover chiudere di nuovo le attività produttive, ha stabilito regole estensive per l'uso del certificato verde. In virtù di ciò, a partire dal 6 agosto, il Green pass sarà necessario per entrare nei bar e nei ristoranti (solamente al chiuso), ma anche per accedere a musei, spettacoli, palestre, centri benessere, centri termali, parchi tematici e divertimenti, sale da gioco e tutte le procedure concorsuali.
E' invece rimandata la decisione sull'utilizzo del certificato verde su trasporti e mezzi pubblici. Nel nuovo decreto, non c'è nemmeno l'obbligo di vaccinazione per i docenti e i dipendenti della scuola. E' stata ulteriormente rimandata anche la riapertura delle discoteche sempre attraverso l'uso del Green pass, una strada che era stata caldeggiata più volte dal presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Il premier Draghi ha assicurato che per le discoteche ancora chiuse il Governo varerà una nuova tranche di ristori.
Tra la cabina di regia e il Consiglio dei Ministri, Draghi incontrerà i presidenti di regione, per trovare una online comune in particolare riguardo la definizione delle nuove soglie e dei parametri per le zone di rischio del Paese. Delusione da parte del sindaco emiliano romagnolo dei proprietari delle sale da ballo dopo la decisione del Governo di rimandare l'apertura delle discoteche.
Ecco il pdf con la bozza del decreto
Bonaccini: "Bene le nuove regole. Ma le discoteche potevano riaprire"
"Condivido pienamente la scelta di introdurre il Green Pass per permettere alle persone di poter essere più tranquille, non contagiare se stesse e non contagiare gli altri, ed evitare nei luoghi chiusi che vi possano essere troppi rischi che poi portino non tanto a restrizioni, ma addirittura a chiusure di attività". Così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna in visita a Medicina, commenta le nuove regole sul Green Pass introdotte con il decreto approvato ieri dal governo. Per Bonaccini le regole sono pensate "per tutelare le stesse attività: perché è evidente che se dovesse moltiplicarsi il contagio, dovessimo ripartire con i ricoveri, ovviamente si dovrebbero prendere delle decisioni più drastiche, mentre noi vorremmo non richiudere più nulla". Per Bonaccini, l'unica pecca delle nuove misure varate dal governo è la mancata riapertura delle discoteche. "L'unica cosa che non condivido è che io avrei, come avevamo già chiesto pubblicamente, fatto riaprire anche le discoteche e i locali da ballo". "Il mio timore - ha insistito il governatore - è che questo comporti da un lato il rischio che alcune attività economiche spariscano definitivamente e si perdano migliaia di posti di lavoro, ma dall'altro anche che proliferino feste private che non controlla nessuno e che quindi il tema del rischio di assembramento venga moltiplicato invece che evitato".
L'assessore Donini: "Governo ha seguito i nostri consigli"
"Penso che il decreto del Governo di ieri vada nella direzione giusta. Da un lato, perché rispetto a eventuali cambiamenti di fascia delle Regioni, che poi porterebbero con sé misure e restrizioni, si utilizza un criterio che le regioni avevano suggerito: non i casi, ma le ospedalizzazioni". Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Sanità e coordinatore della commissione Salute della conferenza delle Regioni Raffaele Donini, a margine di un incontro a Budrio. "Assistiamo a un aumento dei casi, significativo, in tutta Italia e anche in Emiia-Romagna, ma il livello di ospedalizzazione non si avvicina minimamente al livello di guardia. Siamo al 2% della terapia intensiva e dei reparti Covid". Bene anche il Green Pass che "può consentire maggiore azione e libertà ai cittadini, anche qualora la situazione epidemiologica dovesse avere recrudescenze. È un invito a vaccinarsi".
Rispetto ai contagi, "siamo in crescita e io mi aspetto nei prossimi giorni l'effetto dei noti assembramenti del post Europeo. Però - ha ribadito - quello che guardiamo con attenzione non è solo il numero dei casi, significativamente aumentato, ma l'ospedalizzazione. Noi abbiamo fatto la vaccinazione di oltre 90% degli ultrasessantenni e vulnerabili e forse questo ci dà la garanzia che il tasso di ospedalizzazione resti sotto il livello di guardia".
Gianni Indino (Silb): "Su discoteche siamo stati beffati"
Poco dopo la decisione di rimandare ancora una volta l'apertura delle discoteche, Gianni Indino, presidente del Sindacato dei proprietari delle sale da ballo, ha espresso tutta la sua delusione. "Non è una doccia fredda è una presa per il sedere se mi si passa il termine", ha detto Indino. "La medicina, gli scienziati, la politica, le Regioni, tutti si erano adoperati a parole in questi ultimi tempi per la riapertura delle discoteche, invece ancora una volta siamo stati beffati. È una situazione che non so come sfocerà: saremo calmi? saremo tranquilli? L'unica cosa certa è che i ragazzi continueranno a ballare, i contagi a salire e le imprese continueranno a morire: bel quadro che ci hanno lasciato", ha concluso.
Acquaroli: "Certificato solo per grandi eventi"
"Il green pass va bene per quelle manifestazioni che hanno un grande impatto, ma nella quotidianità rischia di portare a cittadini di serie A e cittadini di serie B", ha detto Acquaroli parlando con i giornalisti a margine della presentazione di una serie di appuntamenti dedicati ai borghi. Il Presidente delle Marche ha sottolineato che sul green pass "bisogna essere cauti e attenti". Sul nuovo modello di classificazione delle Regioni, Acquaroli ha chiesto "buon senso" e "di guardare alle questioni in maniera oggettiva". Facendo riferimento alla situazione delle Marche, il governatore ha sottolineato che i ricoveri nei reparti (15, dei quali 3 nelle terapie intensive) "non creano allarme" e ha auspicato decisioni da prendere "man mano che si va avanti nei mesi, senza dare messaggi sbagliati con il rischio di rendere inutile tutto ciò che è stato fatto finora per rilanciare l'economia e arrivare a una normalita', indispensabile per essere in grado di supportare il peso determinato dalla pandemia". "Il fenomeno della pandemia va affrontato passo dopo passo", ha aggiunto.
Zaia: "Per le nuove fasce si considerino le ospedalizzazioni"
"I parametri di oggi per la suddivisione delle zone sono anacronistici", ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. Che poi ha concluso: "Oggi abbiamo avuto 600 positivi con 3 ricoveri, che aumenteranno, dico anche che per ottobre avremo l'82% di cittadini vaccinati. E' necessario legare i parametri all'ospedalizzazione per passaggio di zona, passare in zona gialla adesso per me sarebbe strano". Come è poi avvenuto: gli appelli delle Regioni sono quindi stati accolti dal Governo.