Bologna, 25 settembre 2021 - Dopo l'approvazione del decreto che estende l'obbligo del Green pass al tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato - a partire dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre - , Palazzo Chigi ha pubblicato l'aggiornamento delle Faq sul sito del governo sulla carta verde, con alcuni chiarimenti.
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Chi sale a bordo di un taxi, ad esempio, non sarà obbligatato ad avere la certificazione così come l'idraulico chiamato in una abitazione per una riparazione. Lo stesso però, come gli altri lavoratori autonomi, dovrà averlo quando accedere a un luogo di lavoro pubblico o privato. Vediamo in dettaglio tutte le delucidazioni del Governo.
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Green pass e lavoratori autonomi
Non c'è obbligo del Green pass per i clienti di un taxi mentre coloro che ricevono in casa un idraulico, un elettricista o un qualsiasi altro tecnico per una riparazione non dovranno controllare se ha il certificato in quanto "non sono datori di lavoro ma stanno acquistando dei servizi. Resta fermo che è loro facoltà chiedere l'esibizione del green pass".
Il libero professionista dovrà però avere il pass "quando accede nei luoghi di lavoro pubblici o privati per lo svolgimento della propria attività lavorativa viene controllato dai soggetti previsti dal decreto-legge n. 127 del 2021. Il titolare dell'azienda che opera al suo interno viene controllato dal soggetto individuato per i controlli all'interno dell'azienda".
Green pass e colf
Per quanto riguarda colf, baby sitter e badanti, "il datore di lavoro è tenuto a verificare che la dipendente abbia il green pass".
Green pass e controlli
I controlli della carta verde spettano ai datori di lavoro con verifiche anche a campione. Il governo sottolinea che quelle aziende che effettueranno le verifiche a campione sui dipendenti non incorreranno nelle sanzioni nel caso in cui un controllo delle autorità dovesse riscontrare la presenza di lavoratori senza green pass, "a condizione che i controlli siano stati effettuati nel rispetto di adeguati modelli organizzativi come previsto dal decreto legge 127 del 2021".
I privati non dovranno però avere delle piattaforme di controllo simili a quelle della scuola o del pubblico impiego. "Al momento non sono previste piattaforme analoghe - scrive il governo - se ne potrà verificare in seguito la realizzabilità da un punto di vista tecnico ed eventualmente modificare il Dpcm che disciplina le modalità di verifica"
Green pass e smart working
Palazzo Chigi chiarisce anche che chi lavora sempre in smart working non dovrà avere la carta verde, che "serve per accedere ai luoghi di lavoro. In ogni caso - aggiunge però - lo smart working non può essere utilizzato allo scopo di eludere l'obbligo di Green pass". Quanto ai controlli, il governo sottolinea che quelle aziende che effettueranno le verifiche a campione sui dipendenti non incorreranno nelle sanzioni nel caso in cui un controllo delle autorità dovesse riscontrare la presenza di lavoratori senza Green pass, "a condizione che i controlli siano stati effettuati nel rispetto di adeguati modelli organizzativi come previsto dal decreto legge 127 del 2021".
Distanziamento
Il green pass non fa venire meno le regole di sicurezza previste dalle linee guida e dai protocolli vigenti e, dunque, rimane il metro di distanza nei luoghi di lavoro.
Cos'è e come scaricare il Green pass
Il Green Pass è un documento che nasce per facilitare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell'Unione europea durante la pandemia . Attesta di aver fatto la vaccinazione, o di essere guariti dal Covid, o di essere negativi al test (tampone molecolare, tampone antigenico rapido, test molecolari su campione salivare per fragili o bambini. Esclusi autotest rapidi, test antigenici rapidi su saliva e test sierologici). La certificazione contiene un QR Code che permette di verificarne l’autenticità e la validità. Può essere cartacea o digitale. Il green pass si ottiene in caso di vaccinazione (si riceve subito dopo la prima dose), nei casi di tampone antigenico o molecolare (anche salivare molecolare) negativo (la certificazione avrà validità per 48 o 72 ore dall'ora del prelievo), nei casi di guarigione da Covid-19.
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Senza green pass al lavoro: le multe
Il lavoratore pubblico che non ha il green pass "è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione". Dopo 5 giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e la retribuzione non è dovuita dal primo giorno di sospensione. Non ci sono conseguenze discipinari e non si rischia il licenziamento.
Chi viene sorpreso senza certificazione verde sul luogo di lavoro rischia una sanzione da 6.00 a 1.500 euro. I datori di lavoro che non effettuano controlli rischiano una multa da 4.00 a 1.000 euro.