Funerale di Aurora, morta precipitata: lungo applauso e fumogeni bianchi a Piacenza. La sorella: “Non sarà mai dimenticata”

Duomo gremito anche di tanti giovani e amici. Per la morte della 13enne è stato accusato l’ex fidanzato 15enne, ora in carcere. La legale della famiglia: “Manteniamo i riflettori sul caso”. Il vescovo: “Una vicenda assurda che lascia attoniti senza parole. Con una domanda: cosa sta succedendo?”

Piacenza, 5 novembre 2024 – L’ultimo saluto ad Aurora, morta lo scorso 25 ottobre cadendo dal settimo piano dell’edificio dove abitava, probabilmente spinta dall’ex fidanzatino 15enne ora nel carcere minorile di Bologna, si è tenuto nella cattedrale di Piacenza.

Un lungo applauso ha salutato l'uscita del feretro della 13enne nella piazza fuori dal Duomo. Sono stati accesi dei fumogeni di colore bianco e sono stati lasciati andare anche alcuni palloncini. Presenti tantissimi giovani, amici e compagni della ragazzina, per la cui morte è stato fermato l’ex ragazzo 15enne.

Toccanti le parole della sorella Vicktoria, che ha pianto molto in questa triste giornata per lei e la famiglia: “Non saremo mai da sole, nessuno smetterà di ricordare Aurora, non sarà mai dimenticata, così come tutte le altre vittime di femminicidio e violenze. Lei sarà sempre nella mia anima”.

Aurora è morta a 13 anni. Duomo di Piacenza gremito per darle l'ultimo saluto: un lungo applauso, palloncini e fumogeni bianchi
Aurora è morta a 13 anni. Duomo di Piacenza gremito per darle l'ultimo saluto: un lungo applauso, palloncini e fumogeni bianchi

"Siamo di fronte a uno di quegli eventi che accorciano le distanze umane: Aurora è diventata figlia, sorella, nipote e amica di ciascuno di noi. Una vicenda assurda che lascia attoniti senza parole. Con una domanda: cosa sta succedendo?”, sono le parole del vescovo di Piacenza, monsignor Adriano Cevolotto, all'inizio della sua omelia in duomo. Presenti alla celebrazione anche il prefetto di Piacenza Paolo Ponta e il sindaco Katia Tarasconi.

L’avvocato della famiglia: “Manteniamo accesi i riflettori sul caso”

L'avvocato della famiglia di Aurora, Lorenza Dordoni, ha parlato con i giornalisti mentre si stava svolgendo il funerale di Aurora: "Piacenza si è stretta attorno alla famiglia, ma è una cosa che ha colpito tutta l'Italia".

Facendo il punto sul caso della morte della giovane: "La famiglia ora è avvolta in un abbraccio, i problemi inizieranno da domani quando si spegneranno i riflettori, rimanendo soli nell'elaborazione del loro dolore”, ha aggiunto la legale. “Non ci sono parole di fronte a una madre che ha perso la figlia o a una sorella, manteniamo i riflettori su questo caso perché Aurora possa essere l'ultima vittima di questa violenza ormai dilagante tra i giovani".

Un grande lavoro da parte dei legali, ma anche del mondo dei media: "Abbiamo spronato chi sapeva di andare a riferire. Un grande lavoro è stato fatto dai media, perché se questo caso non fosse stato portato con i giusti toni di fronte a tutta l'Italia sarebbe passato come un 'semplice' caso dei tanti suicidi tra i giovani", ha commentato la legale. 

E ancora: "La mamma ha subito dichiarato la presenza di questo ragazzo. Aurora era riuscita a chiudere questo rapporto, ma quando ci si trova davanti a delle personalità narcisistiche – purtroppo lo sappiamo, la letteratura giudiziaria è piena di casi – la persona che viene rifiutata si accanisce fino al punto quasi di stalkerizzare la vittima".

La morte di Aurora

Aurora è morta dopo essere caduta dal balcone di casa sua. Inizialmente, l’ex fidanzato 15enne era indagato a piede libero: a far scattare la custodia cautelare sono state le dichiarazioni di un testimone chiave che avrebbe visto una parte dell’aggressione. Secondo la sua ricostruzione, Aurora avrebbe lottato aggrappandosi alla ringhiera per non cadere nel vuoto, ma il fidanzato l’avrebbe picchiata per farla cadere, condannandola alla morte.