GIUSEPPE CATAPANO
Cronaca

Fase 2 18 maggio, in Emilia Romagna riaprono in 7 su 10. "Faremo tutto bene"

Il 30% di bar, ristoranti, hotel e negozi domani restano fermi. Bonaccini: "Teniamo la guardia alta, sarebbe un guaio dover richiudere tutto"

Cinzia e Miriam Palombi, la prima cliente alle 24 e un minuto all’Atitay di Russi Cancella

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Bologna, 17 maggio 2020 - Non ripartiranno tutti e subito. La Fase due del commercio e dei pubblici esercizi sarà graduale. In Emilia Romagna riapriranno domani sette attività su dieci, pronte a ospitare clienti nel rispetto delle misure di sicurezza imposte dai protocolli. Altre, per necessità o per scelta degli imprenditori, si metteranno al passo presto: la ripartenza sarà completa nel giro di un paio di settimane.

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"Se la chiusura era un obbligo – ragiona Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Emilia Romagna – l’apertura è una scelta: chi da domani torna a lavoro lo fa perché è in grado di garantire le misure di sicurezza prescritte nei protocolli. Per questo occorre dare tranquillità, i negozi sono un posto sicuro". Nulla sarà come prima del lockdown. Il calo dei consumi pone non pochi interrogativi, c’è chi ha abbassato le serrande con l’abbigliamento invernale in vetrina e riaprirà domani con quello estivo. In un nuovo mondo fatto di percorsi differenziati di entrata e uscita, di ingressi scaglionati e orari di apertura allungati, di presenze contingentate in base alle dimensioni dei locali, di gel igienizzanti e mascherine.

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Tutto necessario, perché "occorreva trovare un punto di equilibrio tra sicurezza e sostenibilità economica – osserva Pietro Fantini, direttore regionale di Confcommercio – e in Emilia Romagna abbiamo raggiunto l’obiettivo grazie a un impegno portato avanti insieme alla Regione. Il rapporto pubblico-privato sta funzionando, bisognava dare regole certe ed è stato fatto". Si avvia alla piena operatività anche l’artigianato, che da domani vedrà nove imprese su dieci in attività. Semaforo verde per parrucchieri ed estetiste, che hanno ‘rischiato’ di vedere la luce in fondo al tunnel solo il primo giugno. Un comparto in cui "la ripartenza – dice Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia Romagna – avviene in condizioni molto differenti rispetto al passato, ma con la sicurezza garantita sia agli operatori che ai clienti". Intanto la Fase due entra nel vivo "e fra qualche giorno – le parole del governatore Stefano Bonaccini – vedremo quali effetti hanno avuto le riaperture del 4 maggio, che hanno fatto tornare al lavoro quattro milioni di persone". Il presidente della Regione rivendica la necessità di "tenere alta la guardia. Dobbiamo fare le cose per bene e dire ai cittadini che il virus non è stato ancora sconfitto. Non vorrei che le attività che stanno riaprendo o hanno riaperto da poco dovessero tornare a chiudere".

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Eventualità da scongiurare, mentre "è giusto attendere i primi di giugno per riaprire i confini regionali. Poi si potrà tornare a circolare liberamente e abbiamo bisogno di far ripartire il turismo". Da domani saranno eliminate ulteriori restrizioni, a partire dall’obbligo di tornare in giornata per chi si reca nelle seconde case in regione.