VALERIO BARONCINI
Cronaca

Fase 2 e 18 maggio, alleanza Bonaccini-Zaia: "Aprire e in fretta"

I due governatori si sentono ogni giorno. Il presidente emiliano: "Da Roma linee guida e non imposizioni, mi auguro prevalga il buon senso"

Stefano Bonaccini e Luca Zaia

Stefano Bonaccini e Luca Zaia

Bologna, 15 maggio 2020 - Velocità massima. Riaprire (quasi) tutto senza strettoie inutili imposte da Roma, ma in sicurezza. Ed è naturale che il rombo di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, sulla Fase 2 della pandemia da Covid-19 si accenda qui, al Teatro Pavarotti di Modena dove si celebra la ‘Motor Valley Fest’.

"Dobbiamo tutelare per prima la salute delle persone, però vogliamo anche guardare con fiducia al futuro, siamo qui in segno di rilancio", dice Bonaccini mentre tratta per mantenere il MotoGp a Misano Adriatico a settembre.

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L’Emilia-Romagna punta tutto su lunedì prossimo, ma spera nel buon senso del Governo e dell’Inail: per il governatore "se le linee guida Inail fossero così rigorose che per un esercente, un barista, un ristoratore, un gestore di stabilimento balneare, diventa praticamente impossibile aprire, è chiaro che la dicotomia tra la possibilità di apertura e quello che si deve osservare sarebbe un bel problema". E ancora: "Mi auguro che si possa davvero ripartire – insiste –: arriveranno un po’ tardi le linee guida Inail, nel senso che avranno fatto un gran lavoro e non è facile affrontare una cosa del genere inedita per tutti. Se il 18 si potrà ripartire, avremo poche ore, pochi giorni Per questo in Emilia-Romagna ci siamo messi avanti, augurandoci che le linee guida Inail non cozzino troppo con le regole che noi ci siamo dati. Il 18 è molto vicino".

Stamani infatti la Conferenza delle regioni incontrerà i ministri Boccia e Speranza: "Può darsi partecipi anche il presidente del Consiglio Conte, per confrontarci su quella che dovrà essere la ripartenza la prossima settimana – spiega Bonaccini –. Io mi auguro prevalga il buon senso". L’Emilia-Romagna spera (e vuole) che le linee guida dell’Inail siano indicazioni – non imposizioni – e le posizioni del Governo siano una sorta di ‘cornice’ entro cui muoversi a seconda delle esigenze dei territori e delle varie tipologie di impresa e attività di cui si dispone. Non una deregulation, ma un’applicazione territorio per territorio dei principi di sicurezza e di diritto al lavoro e di iniziativa economica.

Così si spiega l’inedito asse Pd-Lega tra Bonaccini e il governatore del Veneto Luca Zaia. I due si sentono ogni giorno, e i relativi uffici si scambiano bozze e ordinanze in modo da coordinare l’azione nei confronti del Governo. Un pressing incrociato che, dunque, lunedì potrebbe riportare all’apertura in Emilia-Romagna anche dei mercati e dei centri commerciali, luoghi dove si genera il maggiore assembramento (già sicuri invece bar, ristoranti, negozi, parrucchieri, estetisti e tatuatori). E’ chiaro che, in subordine, toccherà ai sindaci gestire soprattutto ciò che avverrà nelle piazze e nelle strade, con ingressi contingentati, transenne oppure dinieghi a iniziative in cui non è possibile contenere al minimo il potenziale del contagio. Rianimando di fatto le città, la Regione spera anche di ravvivare il turismo: il settore alberghiero è tra i più colpiti nelle città d’arte e sulla costa. "Dovremo dalla Romagna e da Rimini – chiude Bonaccini – dare il segnale all’Italia che qui siamo pronti, che qui si potrà venire appena le condizioni lo permetteranno".