ANGELA CARUSONE
Cronaca

Escherichia coli, sintomi e rimedi: cos’è il batterio che provoca disturbi intestinali

Il batterio che spesso contamina le acque può essere causa di gastroenterite o diarrea. Il dottor Cennamo (Ausl Bologna): “Importante mangiare frutta e verdura in grandi quantità”. I consigli della pediatra per i più piccoli

Escherichia coli: cos'è e quali sono i sintomi. Nel tondo: Vincenzo Cennamo direttore dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia

Escherichia coli: cos'è e quali sono i sintomi. Nel tondo: Vincenzo Cennamo direttore dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia

Bologna, 27 giugno 2024 – L’aumento delle temperature, il cambio di alimentazione, il consumo di bevande fredde e la frequentazione di ambienti poco igienici possono essere causa di gastroenteriti. E con l’arrivo del caldo si sente spesso parlare anche di escherichia coli. Ma quali sono i disturbi intestinali più frequenti? Quali le cause e quali i possibili rimedi? Per fare chiarezza ne abbiamo parlato con il direttore dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia interventistica dell’Ausl di Bologna, nonché direttore del dipartimento Chirurgie Generali, Vincenzo Cennamo.

Durante il periodo estivo si sente parlare sempre più di disturbi intestinali. Perché?

"In estate aumentano sia i disturbi digestivi dello stomaco, causando lentezza nella digestione e pesantezza dopo i pasti che noi medici chiamiamo dispepsia, sia i disturbi intestinali che causano diarrea perché è più alto il rischio di tossinfezioni per la facile proliferazione di germi nel cibo a causa delle elevate temperature. La digestione d’estate peggiora perché l'assunzione di bevande troppo fredde rende meno digeribili i grassi e riduce il flusso sanguigno nello stomaco, determinante per il suo buon funzionamento. I disturbi intestinali invece, nascono perché il caldo causa modifiche al microbiota, ovvero l’insieme dei microorganismi che popola l’intestino, il cui equilibrio è fondamentale per il nostro benessere. La sua alterazione può comportare vari disturbi, dai più banali ai più importanti, ed è per questo che è necessario fare una distinzione tra diarrea e gastroenterite. La prima non necessariamente è di origine batterica o virale e può essere connessa semplicemente a modifiche del microbiota, al cambiamento di abitudini alimentari o a uno sbalzo repentino tra caldo e freddo causato da un alimento. La gastroenterite invece, è sempre legata a un’infezione che può essere virale, batterica o parassitaria e si presenta più comunemente con diarrea associata a vomito, e talvolta a febbre”.

Tra i germi che causano problemi c'è l'escherichia coli. Può spiegare cos’è?

"L’escherichia coli è un batterio che già si trova nel nostro organismo e, nella maggior parte dei casi, questo microrganismo vive da commensale senza causare danni. Esistono però, alcune tipologie di E. coli che possiedono una patogenicità tale da poter causare malattie anche molto gravi, non solo a livello digestivo. Queste tipologie hanno la peculiarità di essere più aggressive: producono delle tossine o delle molecole che aderiscono alla mucosa intestinale causandone l’infiammazione. È un germe che spesso contamina le acque, e per questo si esamina il tasso di potabilità o di presenza per la balneazione”.

Come si contrae o trasmette?

“Il contagio può avvenire in maniera diretta o indiretta. Ovvero si può contrarre una malattia da Escherichia Coli o ingerendo acqua o cibi contaminati alla fonte, oppure per via indiretta, attraverso l’ingestione di alimenti che vengono contaminati per contatto in condizioni di scarsa igiene. È per questo che, soprattutto quando si va all’estero, è necessario bere solo bevande sigillate, evitando di aggiungere ghiaccio poiché questo potrebbe derivare da acqua contaminata. Attenzione anche a quando si lavano i denti poiché l’acqua deve essere sempre sicura. Inoltre è importante lavare e sbucciare sempre la frutta. Diciamo che rispettare le principali norme igieniche è la migliore tutela del nostro organismo".

Cosa fare se si è infetti?

“In caso di infezione da escherichia coli è necessario rivolgersi a un medico che valuterà la situazione. Infatti la malattia può autolimitarsi o esprimenti in forma severa. Esistono comunque terapie efficaci con farmaci specifici, come gli antibiotici, che vengono somministrati al paziente in caso di bisogno. Va comunque sottolineato che, in qualsiasi forma diarroica, è importante un'adeguata idratazione e possono assumersi al bisogno farmaci antidiarroici”.

Chi è più a rischio?

"Bambini, anziani, pazienti immunocompromessi, pazienti con malattie infiammatorie intestinali o diabete, e pazienti che assumono farmaci antisecretivi perché riducendo l’acido si riduce anche l’azione antibatterica dello stesso”.  

Quali sono i consigli per prevenire disturbi digestivi e intestinali?

"È importante mangiare frutta e verdura in grandi quantità e di tanti tipi diversi perché i batteri ‘buoni’ che compongono il microbiota sono di molte specie e tutti hanno bisogno di fibre, ma ognuno beneficia di nutrienti e sostanze specifiche. Si dovrebbe tendere a consumare 15 o anche 20 tipologie diverse di frutta e verdura in una settimana. Altri consigli sono quello di bere tanta acqua per mantenere idratato l’organismo e in vita i microrganismi che popolano l’intestino, evitare regimi alimentari restrittivi, evitare il consumo di alcolici, consumare pasti leggeri, nutrienti e non grassi, assumere probiotici e antibiotici solo dopo consulto o prescrizione medica e mantenere uno stile di vita attivo”.

Gastroenteriti ed Escherichia coli nei bambini: i consigli della pediatra

"In estate, per quanto riguarda i bambini, particolare attenzione va prestata soprattutto alla fascia pediatrica quando affetta da gastroenterite acuta, così come spiega Francesca Lombardi, dirigente medico di Pediatria dell’Ausl di Bologna presso l’Ospedale Maggiore: “In campo pediatrico le gastroenteriti sono tra le cause più frequenti di accesso al pronto soccorso e di richiesta di visite mediche, soprattutto sotto i 5 anni di età. In estate aumentano i casi a causa della proliferazione di germi, per il caldo e quando la conservazione dei cibi non sia avvenuta in modo idoneo – sottolinea –. Esistono germi, virus in primis, ma anche batteri e parassiti che causano comparsa della classica sintomatologia caratterizzata da improvvise scariche di diarrea, febbre e vomito. La diarrea è intesa sia come ridotta consistenza della feci che come aumento della frequenza evacuativa, anche fino a otto o dieci scariche al giorno, associata a crampi addominali, febbre, inappetenza, sonnolenza, pallore e nei casi più gravi anche una sorta di stato confusionale. Gli agenti infettivi possono essere presi per contatto diretto ingerendo cibi o acqua contaminata, per contatto indiretto mani-bocca o con contatto con oggetti contaminati”.

Entrando nel dettaglio la pediatria incalza: “Il rischio maggiore è la disidratazione e per questo bere è importantissimo. Sono controindicate diete incongrue come la cosiddetta ‘dieta in bianco’, che rischia di peggiorare l'inappetenza del bambino e di ritardare la guarigione, che generalmente avviene spontaneamente in pochi giorni. I bambini più a rischio disidratazione sono i lattanti fino ai sei mesi, soprattutto coloro ai quali è stato interrotto l’allattamento al seno o i bambini che presentano già una storia di malnutrizione. Esiste un ceppo di Escherichia coli, inoltre, che produce tossine che possono dare complicanze molto gravi nei bambini, e che può essere preso anche attraverso l'assunzione di latte crudo non pastorizzato, carne cruda o non cotta bene. È importante lavare molto bene le mani ai nostri figli, soprattutto se sono stati a contatto con animali o hanno giocato con la terra”.

La dottoressa Lombardi poi raccomanda di correre in ospedale se il bambino mostra diarrea con sangue, pallore e riduzione della diuresi: “Spesso – conclude – alcuni accorgimenti quotidiani possono evitare l’insorgere di problemi, non solo nei più piccoli ma anche negli adulti”.