Rimini, 28 luglio 2022 - L'Escherichia Coli, un batterio rilevato in concentrazioni anomale nei campioni raccolti in vari punti della Riviera, è all'origine del divieto di balneazione di 28 zone balneari disseminate tra Pinarella di Cervia a Cattolica.
L'aggiornamento Divieto di balneazione revocato in Emilia Romagna, valori rientrati nella norma
Si tratta, appunto, di batteri che si trovano normalmente nell'intestino umano, senza causare alcun disturbo, anche se alcune varietà possono provocare infezioni delle vie urinarie o intestinali. Causano normalmente crampi e diarrea, ma possono comportare anche febbre e vomito; il periodo di incubazione normalmente varia tra i 3 e gli 8 giorni e si guarisce in 10 giorni al massimo. Generalmente, si possono prendere questi batteri consumando cibi crudi contaminati, ma è possibile anche la trasmissione via acqua, se questa è contaminata.
La loro presenza nelle acque di balneazione - in valori superiori ai limiti - viene utilizzata come parametro per stabilire la qualità idrica: se vengono sorpassati determinati livelli di concentrazione nelle acque, questo viene ritenuto una “spia” di una situazione di inquinamento, potenzialmente pericolosa, che fa scattare i divieti.
Per questo, è importante che le acque siano sempre monitorate con attenzione dalle autorità competenti: infatti, la legge impone controlli periodici.
I controlli
Arpa, l'Agenzia regionale per l'ambiente, effettua monitoraggi costanti e perodici in 98 punti del litorale romagnoli, con l'obiettivo di riconoscere e ridurre le possibili cause di inquinamento: il prelievo delle acque viene effettuato da Arpae in collaborazione con la Capitaneria di porto.
Quando scatta il divieto di balneazione
Per ogni campione vengono controllati due parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali). Il superamento dei limiti previsti dalla normativa, anche di uno solo di essi, determina il divieto temporaneo della balneazione nel tratto di costa interessato. La revoca del divieto avviene quando, a seguito di ulteriori campionamenti, i valori dei parametri si normalizzano.
Inoltre, vengono tenuti monitorati i dati sulla eventuale proliferazione alghe potenzialmente tossiche (Ostreopsis ovata spp.) e Cianobatteri: se sforano un quantitativo ritenuto un rischio per la salute, fanno scattare - anche in questo caso - l'eventuale divieto temporaneo di balneazione e un'adeguata informazione ai cittadini