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Enterococchi: cosa sono i batteri che causano il divieto di balneazione

Si tratta di microbi fecali che, se si trovano nell’acqua, sono più resistenti rispetto all’escherichia coli

Divieto di balneazione ed enterococchi: di cosa si tratta

Bologna, 11 luglio 2023 – Gli ultimi dati riguardo il divieto di balneazione emanato in alcuni punti della Riviera romagnola, investita da un’ondata di caldo afoso, rilevano le presenza di enterococchi, cioè batteri di solito presenti nel materiale fecale dei vertebrati, quindi anche dell’uomo. 

La forma degli enterococchi è rotondeggiante, ma può essere anche ovale. Sono batteri disposti a catenelle e che crescono e si sviluppano a 45° centigradi, il più delle volte in concentrazioni saline. Un’infezione a causa di questi microbi può svilupparsi, però, anche all'interno di strutture sanitarie e ospedaliere, perché molti ceppi infettanti provengono dalla flora intestinale dei pazienti.

La presenza di enterococchi in mare

Nello specifico, il fatto che in alcuni tratti di mare si sia superata la soglia di 200 mpn/100 ml di enterococchi significa che nell’acqua ci possono essere batteri che potrebbero causare infezione nell’uomo. Come spiega il Ministero della Salute in un documento, "gli enterococchi intestinali possono essere usati come indicatore di inquinamento fecale”, perché “tendono a sopravvivere più a lungo nell’acqua rispetto ad escherichia coli o ai coliformi termotolleranti”. Questo significa che gli enterococchi “vengono usati per valutare nelle acque grezze la possibile presenza di patogeni fecali che sopravvivono più a lungo di escherichia coli”.

“La presenza di enterococchi intestinali – si legge nel documento del Ministero – è indice di una recente contaminazione fecale e il loro ritrovamento indica la necessità di intraprendere ulteriori azioni, quali effettuare un nuovo campionamento ed indagare sulle possibili fonti dell’inquinamento”.

Sintomi da infezione degli enterococchi

Le infezioni da enterococchi possono dare sintomi quali: febbre, aumento della frequenza degli atti respiratori, brividi, ipotensione, dolori addominali, ma anche nausea, vomito e diarrea.

Ci sono poi malattie associabili a queste infezioni, come infiammazioni del tratto urinario, endocardite, batteriemia, ma anche infezioni delle ferite e della pelleintra-addominalipelviche.