Bologna, 3 gennaio 2020 - Emilia Romagna a rischio zona arancione quando l'Italia tornerà tricolore: ovvero gialla, arancione e rossa, a seconda del rischio di diffusione del Covid, da moderato ad alto. Anche se dalle ultime notizie è chiaro che comunque non ci sarà un liberi tutti dopo l'Epifania. Si andrebbe infatti verso una zona 'gialla rafforzata' fino al 15 con restrizioni su base nazionale che verranno chiarite probabilmente in un nuovo Dpcm (o decreto) il 7 gennaio stesso.
Le due ipotesi, al momento al vaglio sono quella di mantenere in vigore le misure vigenti fino al 15 gennaio, data di scadenza dell'ultimo Dpcm. O di tornare in zona gialla per il 7 e 8 gennaio, per poi passare alle misure della fascia arancione il weekend del 9 e 10. In una fase successiva, sulla base del monitoraggio, saranno poi assegnare le fasce per la settimana seguente.
La collocazione nelle varie zone verrà decisa quindi appunto in seguito al monitoraggio che arriverà nella prima metà della prossima settimana. A rischiare la zona rossa per ora sono Veneto, Liguria e Calabria, Puglia, Basilicata e Lombardia.
Emilia Romagna: soglia critica per i posti letto
Altri indicatori d’allerta riguardano però anche l'Emilia Romagna (insieme a Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Trento), che hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione dei posti letto in area medica in 30 giorni.
Ovviamente la speranza è di tornare in giallo, come prima delle feste. Secondo un’indagine statistica sono almeno 14 le regioni in cui le stime indicano una ripresa dei contagi a partire dal Veneto. Dallo studio emerge una tendenza all’incremento in Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Umbria e nelle province autonome di Trento e Bolzano. Ieri i dati del contagio dell'Emilia Romagna erano preoccupanti: è schizzato al 38,5% l'indice di positività, sebbene il dato non sia così significativo nei giorni festivi. Di nuovo contagi sopra quota 2mila (2.035 su 5.821 tamponi processati).
Per il matematico del Cnr, Giovanni Sebastiani, la speranza è che "la ripresa sia mitigata dagli effetti delle misure introdotte alla vigilia Natale, delle quali si potranno vedere gli effetti nella seconda settimana di gennaio". Secondo l’esperto "sarebbe prudente vedere l’andamento dei dati e soltanto dopo decidere se riaprire le scuole".
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Scuola: aumentano i dubbi sulla riapertura
"Se ha dubbi, il governo ci convochi", ha detto il presidente delle Regioni Stefano Bonaccini. "Se c'è preoccupazione diffusa nel Paese che il rientro a scuola possa comportare ancora un rischio alla luce dei numeri che ci sono - sottolinea - ci si ritrovi, se ne discuta, così capiamo anche il Governo cosa ritiene. Io credo che nelle prossime ore bisognerà decidere. Noi come Emilia-Romagna saremmo pronti al ritorno al 75%".
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Impianti di sci: riapertura il 18 gennaio
Un altro rinvio dell’apertura degli impianti sciistici. L’inizio della stagione, in questo inverno tanto nevoso, non sarà il 7 gennaio come i gestori auspicavano, ma undici giorni dopo, il 18, e con ogni probabilità solo nel caso in cui la Regione sia di colore ’giallo’.
L’ufficialità è arrivata ieri a seguito dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Il rinvio era nell’aria, dopo che nei giorni scorsi, le Regioni e le Province autonome, attraverso lettera del presidente della Conferenza Stefano Bonaccini, avevano chiesto un rinvio della riapertura in vista di un allineamento delle linee guida al parere espresso dal Comitato tecnico-scientifico.