Bologna, 8 aprile 2021 - L'Emilia-Romagna torna in zona arancione dalla prossima settimana: il cambio è stato comunicato in via ufficiosa alla Regione che ora attende la firma dell'ordinanza da parte del ministro Roberto Speranza. La decisione è arrirvata al termine del monitoraggio della Cabina di regia Ministero della Salute - Istituto Superiore di Sanità da cui discendono le decisioni sui nuovi colori delle regioni contenute nelle ordinanze del ministro Roberto Speranza.
L'AGGIORNAMENTO / Emilia Romagna zona arancione dal 12 aprile
Dalla Regione filtrava da giorni un prudente ottimismo, già anticipato dal presidente Sefano Bonaccini. “Non escludo che si possa essere arancioni dalla prossima settimana. I numeri sono confortanti in queste ultime settimane. Vuol dire che chiusure e restrizioni stanno contando, come sempre sono le uniche che funzionano” ha annunciato.
Le regole della zona arancione
L'andamento dei contagi da Coronavirus è confortante (qui gli ultimi bollettini), per due giorni sono scesi sotto i mille casi giornalieri, oggi sono poco più di mille, 1.075. Secondo i dati Gimbe, inoltre, nella settimana dal 31 marzo al 6 aprile, c'è stata una diminuzione del 20,8% dei contagiati.
Ieri l'indice Rt era attorno allo 0,80 (0,83 nel monitoraggio di venerdì 2 aprile), è sotto la soglia di allerta di 1. L'Rt è l'indice di contagio del virus che mostra quante persone in media sta contagiando un individuo già positivo. Di fatto, descrive il tasso di contagiosità di un'area geografica. Per evitare di sovraccaricare gli ospedali, l'Rt deve scendere sotto l'1 (cioè quando una persona è in grado di contagiarne soltanto un'altra.
Inoltre, l'incidenza settimanale dei casi di Covid-19 è finalmente inferiore a 250 ogni 100mila abitanti, ovvero alla soglia che fa scattare la zona rossa. Lo scorso venerdì la cabina di regia aveva registrato per la nostra regione 318 casi su 100mila abitanti.
Parametri che potrebbero promuovere la regione alla zona arancione. Resta però il problema degli ospedali: i posti letti occupati dai pazienti Covid registrano una saturazione del 49%, con soglia di rischio fissata al 40%.quelli che ospitano pazienti Covid in terapia intensiva del 48%, con soglia critica al 30%.
I criteri che collocano le regioni nelle diverse fasce di rischio sono però numerosi, quindi non resta che attendere domani per capire se ci sarà un allenatamento delle restrizioni, poi effettivo dalla prossima settimana.
Cosa cambia dalla zona rossa alla zona arancione? Prima di tutto, sono liberi gli spostamenti all'interno del proprio Comune, poi potranno riaprire i negozi 'non essenziali' finora con serrande abbassate come quelli di abbigliamento e si potrà tornare dal parrucchiere e dall'estetista.
Il caso Bologna
A dare ancora di più speranza sono i dati della città di Bologna, la più colpita nelle scorse settimane. “Partendo dal 7 marzo, eravamo entrati in zona rossa da tre giorni, fino a ieri – ha analizzato Roberto Spighi dell’Istituto di fisica nucleare, sezione di Bologna, in una intervista rilasciata al nostro giornale –. Balza subito agli occhi che Bologna è stata la città capoluogo di Regione con più contagi rispetto al numero di abitanti. In particolare, analizziamo la media, dall’8 al 14 marzo, del tasso di incidenza giornaliero dei positivi per 100mila abitanti: in quel periodo era di 92, mentre la media dei contagiati in valore assoluto era di 930".
Ma Pasquetta ha riservato una bella sorpresa al bolognese. "Lunedì siamo tornati sotto i 250 casi settimanali per 100mila abitanti, per la precisione a 245 – sottolinea Spighi –, mentre il giorno di Pasqua eravamo ancora a 257. Non capitava di registrare un valore così basso dalla metà di febbraio”.
Le altre regioni che potrebbero tornare arancioni
Oltre all'Emilia Romagna, potrebbero tornare in zona arancione la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia, ma anche Piemonte e Toscana.
"'L'indice di incidenza, l'Rt e la pressione sugli ospedali sono in lento ma graduale miglioramento - afferma fiducioso il Governatore lombardo Attilio Fontana - Quindi sicuramente da venerdì potremmo essere inseriti nella zona arancione".
Il rischio di restare in zona rossa, per la Toscana, è legato alla situazione dei ricoveri e il Comitato Tecnico Scientifico potrebbe considerare la possibilità di non allentare le restrizioni proprio per far calare la pressione sugli ospedali.