Bologna, 16 maggio - “Quindi, la lavoratrice ideale deve avere il seguente curriculum: donna anta; single; orfana; senza figli; amici; no interessi; palestra; cani; gatti; bestie; voglia di nessun genere; no parenti; parenti vicini e lontani; piaceri, solo mestizia; no tempo neanche per vedere Bridgerton 2; disponibile h24; allego certificato ginecologa con la conta degli ovuli ancora disponibili: attualmente ne ho 18 ma provo ad abbatterne un numero considerevole, saltando sul tappeto elastico dalle 6 alle 8 ore per notte. E’ questa la classe manageriale che vogliamo?”
Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa”, nel monologo della domenica, legge una letterina esilarante scritta all’imprenditrice emiliano-romagnola Elisabetta Franchi in cui traccia l’identikit della lavoratrice ideale secondo la donna d’affari che ha dichiarato di assumere, a preferenza, impiegate sopra i quaranta, perché non fanno figli. Parole che hanno suscitato una bufera mediatica che dura ormai da una settimana, rafforzata dalla condanna dell’imprenditrice per comportamento antisindacale verso alcune sue impiegate, emessa dal Tribunale di Bologna venerdì scorso.
Cosa ha detto Luciana Littizzetto a Elisabetta Franchi
“Nostra Sally Spectra italiana, regina del pret à porter, attention s’il vous plait, un m..don tu ha pesté, sarò franca, Frankie” è l’esordio della lettera, in cui la comica torinese, che ha postato l’intervento sul suo Instagram, bacchetta anche la ministra alle Pari opportunità, la 48enne Elena Bonetti. “Non volevo scriverti – dice infatti, diretta a Franchi - perché so cosa vuol dire essere massacrati, trovarsi con un cappotto di cac…, ma non volevo neanche restare in silenzio come la ministra Bonetti che era di fronte a te mentre parlavi e ci ha messo 24 ore di tempo per reagire”.
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“Tu dici – scrive a Franchi - che fare figli porta via tempo e testa, ma guarda che il marito italiano è una richiesta continua eh. Quindi, a rigor di logica, la lavoratrice ideale dovrebbe essere senza figli e single”. Ma non basta, perché – fa notare la mattatrice di “Che tempo che fa” -, poi però, superati gli anta, sopraggiunge il problema dei genitori anziani, cosa fai li gasi? Quindi la lavoratrice ideale deve essere senza figli, single e orfana. E poi, vuoi farle avere qualche hobby? Magari la pausa pranzo non la fa seduta alla scrivania: capisci che l’azienda ne patisce”. “Non puoi certo pretendere – protesta Littizzetto - questa vita da tutte quante, cioè stiamo dicendo alle ragazze che devono scegliere tra gli affetti, la vita e il lavoro?”
Mamme senza lavoro in Italia
Littizzetto passa poi a descrivere la difficile realtà delle mamme in Italia: “Siamo in un Paese che non fa più figli perché non ci viene data la possibilità di farli – denuncia -. Solo una famiglia su tre accede al nido che, pubblico, costa 300 euro, privato dai 500 ai 700 euro. E se i nonni son presenti, siamo tutti più contenti, ma se van per altri andazzi, ecco allor che sono…..”.
E infine: “Ti saluto Frankie, secondo me hai detto una boiata però sei una brava stilista e un merito ce l’hai avuto: hai sollevato un vespaio, quindi se faranno qualche legge in più a favore delle donne, che tuteli anche questa loro specialità di fare figli, propongo di chiamarla come te, la ‘Legge Franchi’”. Infine la firma: “Baci e abbracci una donna ampiamente sopra gli ‘anta’”.