Ancona, 4 novembre 2020 - Il colore delle Marche è il giallo, in base al nuovo Dpcm con la suddivisione del Paese in zone a più alto o basso rischio di contagi. L'ufficialità sul colore delle fasce (rossa, arancione o gialla) è arrivata con la conferenza stampa di Giuseppe Conte, iniziata alle 20,20. Vari indicatori, fra cui l'indice Rt, già facevano propendere per l'area con meno restrizioni a gravare sulla popolazione marchigiana. Il Dpcm sarà in vigore da venerdì "per consentire a tutti di organizzare le proprie attività al meglio", ha esordito il premier.
Area gialla: ecco cosa si può fare e cosa no
Nell'area gialla con criticità moderata, con le Marche rientrano anche Basilicata, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna, Campania, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Molise, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.
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Spostamenti
Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Raccomandazione di non spostarsi se non per motivi di salute, lavoro, studio, situazioni di necessità.
Dai centri commerciali ai musei
Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre.
Scuola
Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell'infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
Trasporto pubblico
Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.
Sale giochi
Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.
Ristorazione
Chiusura di bar e ristoranti alle ore 18. L'asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
Sport e tempo libero
Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
Autocertificazione
E' confermato il ritorno dell'autocertificazione Covid (scarica il Pdf). Sarà necessaria anche per i Comuni inseriti nelle zone gialle per chi vuole uscire dopo le 22, orario in cui da venerdì scatta il coprifuoco in tutta Italia.
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Il contagio del 4 novembre nelle Marche
Intanto oggi nelle Marche sono stati rilevati 653 positivi al covid su 2.267 tamponi nel percorso guariti, con un'incidenza di positività pari al 28,8% (mentre sul totale dei 3.653 tamponi testati, di cui 1.386 nel percorso guariti, i positivi sono il 17,8%). Il numero più alto di casi si è registrato nella provincia di Ancona: 220. Intanto continua a crescere il numero dei ricoverati per covid: secondo i dati del Servizio Sanità della Regione sono arrivati a 452 nelle ultime 24ore (+25 su ieri). Crescono però i ricoverati in reparti non intensivi (288, +33 su ieri), mentre le terapie intensive tengono con 54 pazienti, solo uno più di ieri.
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Covid Hospital: apre il secondo modulo
La giornata di oggi ha visto anche l'apertura del secondo modulo del Covid Hospital: 14 posti letto che saranno dedicati alla terapia intensiva. Un primo modulo è stato già attivato da qualche giorno, ricorda il sindaco Fabrizio Ciarapica. "Avremmo preferito che il Covid Hospital fosse rimasto vuoto - aggiunge - ma il suo riutilizzo sta confermando la bontà della scelta adottata in primavera con la prima ondata del virus. Avere a disposizione questo centro sta permettendo di tenere 'puliti' gli ospedali di Camerino, Macerata e di Civitanova che possono così continuare nelle loro attività ordinarie, anche se parzialmente ridotte per mancanza di personale".
Arrivando i primi medici miltari
Intanto stano arrivando i primi due medici militari, dopo la richiesta avanzata dall'assessore alla sanità Filippo Saltamartini, che intende dotare le strutture di "para corsie", rafforzando l'assistenza sanitaria in loco. Ma tra gli obiettivi ci sono anche gli accertamenti sui tamponi preventivi e i testi sul personale. Bisogna capire come il coronavirus sia arrivato nelle case di riposo, dove da tempo le visite di amici e parenti sono state fermate.
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