REDAZIONE CRONACA

Doccia fredda sui terremotati. La Finanziaria non stanzia fondi: "E noi resteremo senza casa"

Ci sono più di 130 sfollati dopo il sisma che colpì Ancona e Pesaro nel novembre del 2022. Bocciato l’emendamento del commissario: "Ho le mani legate". Si spera nel Milleproroghe.

Doccia fredda sui terremotati. La Finanziaria non stanzia fondi: "E noi resteremo senza casa"

Doccia fredda sui terremotati. La Finanziaria non stanzia fondi: "E noi resteremo senza casa"

Se ancora si spera nel Decreto Milleproroghe quale panacea di tutti i mali, per i terremotati del 9 novembre 2022 in questi giorni è arrivata una pessima notizia che non farà trascorrere un Natale sereno a chi, soprattutto nel capoluogo, è costretto da oltre un anno a vivere fuori casa. È stato infatti bocciato l’emendamento del commissario straordinario alla Ricostruzione per il sisma del 2016 nel centro Italia Guido Castelli, da inserire nella Finanziaria 2023. Provvedimento che avrebbe potuto assicurare risorse a chi vive in soluzioni d’emergenza da più di tredici mesi. "Questo significa che la struttura ‘Sisma’ che io dirigo non ha alcun potere per intervenire sulle pratiche della ricostruzione", le parole utilizzate dal senatore di Fratelli d’Italia, rispondendo a Carlo Terracciano, fondatore e coordinatore del Comitato 7.07 Ancona. Il che potrebbe voler dire un ulteriore slittamento nella ricostruzione di immobili ormai fatiscenti, inagibili e compromessi dalle infiltrazioni d’acqua.

Proprio oggi i 131 sfollati dorici manifesteranno fuori dalla Regione per far sentire la loro voce: "Siamo disposti davvero a tutto per essere ascoltati e salvati, perché ne abbiamo diritto", ha detto Terracciano al Carlino. A queste preoccupazioni si aggiunge quella per l’erogazione del Contributo di autonoma sistemazione, che potrebbe interrompersi se solo venissero meno i fondi. Da non dimenticare, poi, che ad aprile 2024 cesserà lo stato di emergenza. L’emendamento di Castelli avrebbe dovuto aggirarsi tra i 40 e i 60 milioni di euro, tra ristori per gli affitti fino alla ricostruzione pubblica e privata.

Danni all’edilizia, allora, furono registrati anche a Fano e Pesaro, ma fu Ancona a pagare il conto più salato: 13 edifici dichiarati completamente inagibili per 64 nuclei familiari e 131 persone; 29 gli edifici interdetti parzialmente per 229 nuclei familiari e 428 persone; 12 gli edifici in cui sono furono rilevati danni gravi con 103 nuclei familiari e 191 persone coinvolte.

I cittadini restano senza risposte e molte di loro senza casa "a causa del totale disinteresse della famosa filiera istituzionale di destra Meloni-Acquaroli-Silvetti", l’accusa del consigliere regionale del Partito Democratico Antonio Mastrovincenzo, ricordando emendamenti e interrogazioni dei dem a tutti i livelli. "A più di un anno dal terremoto – ha concluso –, purtroppo non ci sono risorse finanziarie e non è stato neanche nominato un commissario per la ricostruzione; ad aprile poi, scade anche lo stato di emergenza dichiarato otto mesi fa che va assolutamente prorogato".

Terracciano è pessimista: "Alla fine di non otterremo nulla e le nostre case le abbiamo già praticamente perse".

Giacomo Giampieri