Bologna, 13 febbraio 2024 – Se il vaccino contro la febbre da Dengue “è stato ordinato e arriverà la prossima settimana" all’ospedale Spallanzani di Roma, in Emilia Romagna attualmente, non è disponibile e in viale Aldo Moro non sono arrivate indicazioni in merito da parte del Ministero della Salute.
Il tema del vaccino per la Dengue è salito in maniera preponderante alla ribalta, dopo l’allarme scoppiato in Sudamerica negli ultimi giorni per i casi che si stanno moltiplicando in Brasile, dove è in corso la festa per il Carnevale: sarebbero arrivati a quota mezzo milione, quattro volte la cifra dell’anno scorso.
C’è dunque il rischio di un contagio in tutta la zona dell’America Latina, ma anche gli Usa e l’Europa alzano la guardia per via del grande traffico internazionale tra viaggi di lavoro e turismo.
Di conseguenza, la preoccupazione si estende anche all’Italia e, ovviamente, all’Emilia Romagna.
L'emergenza e l'aumento globale dei casi fanno innalzare l'allerta nei porti e negli aeroporti. Lo ha annunciato con una circolare il ministero della Salute che, su disposizione del Direttore Generale, Francesco Vaia, ha dato indicazione agli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera (Usmaf-Sasn) di innalzare il livello di allerta e vigilanza nei confronti dei vettori provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui “è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia”.
“Alert sui cellulari per chi rientra dal Brasile”
A lanciare un serio avvertimento era stato Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova: “Credo sia importante fare due cose: chi si reca in Brasile e ha già avuto la Dengue proceda con la vaccinazione, perché in questo momento la malattia è fortemente endemica in tutto il Sud America. E poi serve informare chi rientra dal Brasile che, se ci sono sintomi compatibili con la Dengue, deve avvisare il proprio medico per fare il test: questo si può fare con avvisi o messaggi sul cellulare a chi sta viaggiando e rientra in Italia - anche attraverso le triangolazioni dei voli - così da intercettare i possibili casi. Perché in un Paese come il nostro, che già ha avuto casi endemici, ci potrebbero essere tanti altri contagi autoctoni. Serve uno sforzo di prevenzione e comunicazione".
I consigli per chi viaggia
In seguito al forte incremento dei casi di contagio di Dengue in Brasile, la forte raccomandazione è quella di adottare ogni possibile precauzione per prevenire le punture di zanzara attraverso l’uso di repellenti, vestiti protettivi ed evitando aree prossime ad acque stagnanti.
La maggior incidenza dei casi, come riporta Viaggiare Sicuri, si registra nel Distretto Federale e negli Stati di Minas Gerais, Acre, Paraná, Goiás, Espirito Santo e Rio de Janeiro.
Che cos’è la Dengue e quali sono i sintomi
La Dengue è una malattia tipica delle zone tropicali che si trasmette all'uomo attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes tra cui la zanzara tigre. Non è presente in Italia ma può essere importata da viaggiatori di ritorno da zone tropicali.
La malattia si manifesta con sintomi simili a quelli dell’influenza (febbre alta, cefalea, stanchezza, importanti dolori articolari e anche manifestazioni cutanee, a volte pruriginose), ma può dare complicanze emorragiche anche gravi.
Cosa fare in caso di sintomi
L’Ausl di Bologna consiglia, in caso di febbre o altri sintomi sospetti nei giorni successivi al rientro in Italia, di informare il proprio medico di base e recarsi a un pronto soccorso per effettuare gli esami necessari per la diagnosi.
In caso di conferma della malattia è necessario evitare di essere punti da zanzare per limitare il rischio di trasmettere la malattia ad altre persone.
Il piano dell’Emilia Romagna per la disinfestazione delle zanzare
Per contrastare le malattie virali potenzialmente gravi che possono trasmettere le zanzare – come la Dengue, la Chikungunya e la Zika -, in Emilia-Romagna è stato varato lo scorso anno il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi, approvato dalla Giunta e messo a punto dal Gruppo tecnico regionale, insieme ai referenti delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl e dei Comuni capoluogo.
Un piano che la Regione ha finanziato con 800mila euro, a supporto delle attività di disinfestazione svolte dai Comuni.
Non è cambiata, visti i buoni risultati ottenuti, la strategia di prevenzione utilizzata, che passa attraverso tre strumenti: sorveglianza entomologica, a cui associare un’attività di contrasto alle zanzare, a partire da quelle tigre, per ridurne la densità di popolazione sul territorio; precoce individuazione dei casi sospetti di malattia, in modo da attuare tempestivamente le misure di controllo per impedire la catena di trasmissione del virus dalle zanzare infette alle persone; e infine ulteriore rafforzamento delle misure per prevenire la trasmissione delle infezioni in caso di donazioni di sangue, organi e tessuti.