REDAZIONE CRONACA

Nuovo decreto oggi: coprifuoco alle 22. Cosa cambia per Emilia Romagna, Marche e Veneto

Ok del Consiglio dei Ministri (astenuta dal voto la Lega). Ristoranti aperti al chiuso dal primo giugno. Palestre, sport e spostamenti: tutte le misure

Nuovo decreto: aperture e coprifuoco

Bologna, 21 aprile 2021 - Varato il nuovo decreto Draghi che sancisce la roadmap delle riaperture. Il consiglio dei ministri, fissato alle 17 è iniziato con un'ora di ritardo e terminato poco prima delle 19. Dal coprifuoco, ai ristoranti, passando per la scuola in presenza, fino allo sport e ai cinema. Ecco che cosa cambia per Emilia Romagna, Marche e Veneto, che salvo sorprese, si accingono ad entrare in zona gialla (dal 26 aprile).

Emilia Romagna, zona gialla vicina: gli ultimi dati

Ristoranti aperti dal 1 giugno anche al chiuso a pranzo. Il coprifuoco resterà fissato alle 22. E proprio sul coprifuoco si è scatenata una battaglia in consiglio, con la Lega che si è astenuta (soprattuto per il mancato posticipo alle 23). "Avrei preferito una flessibilità arrivando al coprifuoco alle 23 piuttosto che alle 22 perché nelle città ci si trasferisce tra Comuni per andare a cenare, il rischio è che alle 21 uno abbia già terminato per andare a casa", aveva detto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini su Sky Tg24. 

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Ecco cosa prevede il nuovo decreto

Bar e ristoranti 

In zona gialla, quindi presumibilmente anche in Emilia Romagna, Marche e Veneto, dall'1 giugno i servizi di ristorazione sono consentiti anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle 5 fino alle 18, o "fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri". Nelle linee guida stilate dalle Regioni era stato proposto un metro di distanza nei ristoranti all'aperto e due al chiuso.  

Spostamenti

Spostamenti consentiti tra zone gialle, quindi tra Emilia Romagna e Marche o tra Veneto ed Emilia Romagna. Mentre per spostarsi tra regioni arancioni e rosse se si viaggia per lavoro, salute e urgenza basta l’autocertificazione. Mentre se ci si sposta per turismo all’autocertificazione bisogna allegare il pass verde che attesta di aver effettuato la vaccinazione, di essere guariti dal Covid o di aver effettuato un tampone negativo nelle 48 ore precedenti. 

Visite a parenti e amici

Sempre dal 26 aprile e fino al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata (diversa dalla propria) in 4 persone al posto di 2.

Coprifuoco: 22

Il coprifuoco non arriverà fino alle 23, ma la fascia resterà sempre quella dalle 22 alle 5.  

Scuola

Sale al 70% la didattica in presenza garantita nelle zone gialle e arancioni. Nella bozza la percentuale prevista era dal 60 al 100%. Il decreto prevede che dal 26 aprile e fino alla fine dell'anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori. La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%.

Università

Università: dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno.

Palestre e piscine

Dal 15 maggio tornano le piscine all'aperto. Dal primo giugno via libera alle palestre (in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico).

Sport all'aperto 

Dal 26 aprile in zona gialla è consentito lo svolgimento all'aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto, sempre nel rispetto delle linee guida vigenti. È comunque proibito l'uso di spogliatoi.

Stadi: dal 1 giugno al 25%

Dal 1 giugno negli stadi in zona gialla ripartono eventi e competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Coni e del Comitato italiano paralimpico, riguardanti gli sport individuali e di squadra, organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali. La capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 1.000 per impianti all'aperto e a 500 per impianti al chiuso. 

E' possibile inoltre, anche prima del 1° giugno, autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza.

Cinema e teatri: aperti dal 26 aprile

Si torna al cinema, a teatro e nei live-club o simili, anche all'aperto, esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale.

Capienza non oltre il 50% di quella massima e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all'aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida vigenti. In relazione all'andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all'aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.

Centri commerciali 

Dal 15 maggio riaprono i mercati e i centri commerciali anche nei giorni festivi. 

Mercati e fiere

Dal 15 giugno via libera alle fiere, convegni e congressi. 

Centri termali e parchi divertimento: 1 luglio

Dal 1°luglio in zona gialla sono consentite le attività nei centri termali e possono riaprire i parchi tematici e di divertimento.

Certificato verde

Può avere il certificato verde: chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto). Chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione). Chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test). Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell'Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale.

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