ALESSANDRO CAPORALETTI
Cronaca

Dalla penisola al molo grandi navi: "Ancona, ecco il piano per il porto"

Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità dell’Adriatico centrale: sono i nostri progetti strategici

Dalla penisola al molo grandi navi: "Ancona, ecco il piano per il porto"

Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centrale, la Regione ha espresso l’intesa sul Documento di programmazione strategica di sistema 2024-2026, lo strumento di pianificazione dello sviluppo dei porti marchigiani e abruzzesi. Quali sono i prossimi passaggi?

"Il Dpss è stato inviato al ministero dopo un confronto continuo con gli enti locali. Ora sarà sottoposto alla valutazione della conferenza dei presidenti delle Autorità di sistema portuali, l’ultimo passaggio prima di arrivare all’ok del ministero d’intesa con le Regioni".

L’intesa della Regione è arrivata dopo l’inserimento nel Dpss della previsione della cosiddetta penisola per il porto di Ancona.

"In conferenza di servizi abbiamo avuto due richieste: la prima, della Regione, relativa all’inserimento della previsione della penisola; la seconda, del Comune di Pesaro, per il progetto della vasca di colmata e una nuova definizione delle aree demaniali, di competenza dell’autorità marittima. La penisola è un nostro obiettivo strategico attraverso cui proiettare il porto di Ancona nel futuro. Una nuova darsena, nella quale si trasferirà tutto il traffico dei traghetti Ro-Ro e Ro-Pax, da realizzare nel porto commerciale, tra le banchine dedicate a questi traffici e la diga foranea. Al traffico delle merci sarà invece adibita la darsena Marche, in fase di ampliamento, mentre la zona del Mandracchio, che qualificheremo sempre meglio, sarà dedicata alla pesca. Questa riorganizzazione ci permetterà di realizzare gli interventi previsti per il porto antico, riqualificando tutte le banchine, dalla 1 alla 17, e trasformandole in banchine turistiche col progetto del water front".

Veniamo al progetto della banchina per grandi navi da crociera al molo Clementino. Nel Dpss si registra l’intendimento del Comune di interromperne la realizzazione, ma si ribadisce che l’opera è "la migliore risposta alla domanda di accosti per grandi navi da crociera". E dunque?

"È un procedimento già avviato, previsto nel piano regolatore portuale, per il quale c’è già un finanziamento e sono in corso le procedure di Via e Vas. Abbiamo avuto incontri col Comune di Ancona per ragionare sulle migliori soluzioni, che tengano conto dei temi legati a sostenibilità ambientale e salute pubblica. Confermo che il progetto è strategico, pur non escludendo un futuro uso anche della penisola a fronte della crescita del movimento crocieristico".

L’ipotesi di un terminal off-shore per le gasiere a Falconara è archiviata? Nel Dpss si recepisce il parere contrario del Comune.

"Non abbiamo mai avuto l’obiettivo di realizzare un rigassificatore a Falconara, piuttosto si trattava di un’ipotesi di scenario aderente al contesto italiano e alle tensioni internazionali, in particolare alla ricerca da parte del governo di fonti di approvvigionamento alternative. È innegabile che la presenza a Falconara di infrastrutture legate allo stabilimento Api costituisse un ottimo presupposto, ma nel frattempo sono mutate in negativo le condizioni di sostenibilità tecnica ed economica dell’opera, visto l’avvio di progetti per impianti simili a Ravenna e Piombino".

Dismessa la stazione marittima, porto e stazione sono più "lontani". Mobilità da ripensare?

"Siamo favorevoli al potenziamento dei collegamenti con la stazione, ma a mio giudizio un collegamento ferroviario non è più conveniente. Intanto guardiamo all’aggiornamento dell’offerta del porto con un investimento importante per la stazione dei passeggeri dei traghetti. Stiamo lavorando con Cdp per definire un bando pubblico per l’opera, da realizzare nell’ex area di fiera della pesca".

Il rapporto con Fincantieri?

"Il protocollo di intesa è stato aggiornato e prevede un piano di investimenti da 80 milioni, per metà privato e per l’altra pubblico. Il piano prevede il miglioramento di stabilimento e condizioni infrastrutturali, così da poter recepire commesse sempre più importanti".

A quando i lavori di escavo?

"Entro l’anno avremo una riclassificazione completa di tutti i sedimenti, un passaggio fondamentale per arrivare al progetto di escavo dei fondali anche ad Ancona".

Quali prospettive per Pesaro?

"A Pesaro riteniamo sia utile proseguire con lo sviluppo dei servizi di assistenza allo yachting. Condividiamo con il Comune il progetto di migliorare il porto sul piano qualitativo, ma anche di potenziarne la vocazione turistica. Resta da definire il tema della vasca di colmata, ma ci stiamo lavorando".

E per il porto di San Benedetto?

"San Benedetto è soprattutto un porto peschereccio con la presenza di alcuni cantieri. Il Comune ha sottolineato la necessità di investire nella ricerca nel settore della pesca ed è un progetto che siamo pronti a sostenere. È il porto pilota per gli interventi di recupero della plastica abbandonata in mare".