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Cubomedusa nel mare Adriatico: cosa fare e i rimedi per la puntura

Gli avvistamenti di questi animali marini vicino alla costa della Riviera possono essere frequenti, soprattutto quando l’acqua è calda. Ecco le tipologie presenti, da quelle urticanti a quelle innocue

Cubomedusa: medusa normalmente presente nel mare Adriatico

Ravenna, 9 agosto 2023 – Nel Porto canale di Ravenna sarebbe stata avvistata la pericolosa Cubomedusa, conosciuta anche come Vespa di mare. La segnalazione deriva dalla pagina Facebook Emilia Romagna Meteo. La Cubomedusa è molto piccola e trasparente. Secondo i tecnici di Arpae non risultano avvistamenti recenti nel nostro mare. Ma con i suoi quattro lunghi tentacoli è la più conosciuta dai turisti. Nuota in modo vigoroso, si sposta facilmente e durante la notte, attratta dalle luci delle città, si sposta verso riva. È un tipo di medusa urticante che vive normalmente nel mare Adriatico, per questo meglio evitare bagni in mare notturni. 

Come lei è comune trovare altri tipi di meduse nelle nostre acque. “In genere la loro presenza – fa sapere Arpae – è notevole nel periodo tardo primaverile ed estivo quando l’acqua è più calda; la prima a comparire è la Medusa quadrifoglio che si diffonde nella stagione primaverile e scompare di solito a fine giugno, al termine del loro ciclo biologico. A seguire compaiono la Medusa polmone di mare, la Cassiopea e la Cubomedusa”.

Vediamo nel dettaglio tutti i tipi di medusa che è possibile trovare nel mare Adriatico, grazie alle ricerche fatte da Arpae, con qualche consiglio su come proteggersi.

Non urticanti: medusa Cassiopea e Quadrifoglio. Poco urticante: Medusa Polmone di mare
Non urticanti: medusa Cassiopea e Quadrifoglio. Poco urticante: Medusa Polmone di mare

Non urticanti

Partiamo dalle meduse non urticanti. Ce ne sono di due tipi: la Cassiopea ha una caratteristica ombrella a forma di disco bianco, con una gobba rotonda e gialla. Il margine di solito è frastagliato, ma non ha tentacoli, piuttosto braccia orali che partono dai quattro lobi della bocca e terminano con un bottoncino di colore blu/viola. Nemmeno la Medusa Quadrifoglio è urticante: “ha un’ombrella con quattro strutture circolari, che sembrano formare una specie di quadrifoglio. Di solito vive sotto costa per sfruttare la maggior disponibilità di cibo presente nell’acqua. Può comparire in maniera importante tra maggio e giugno".

Poco urticanti

La medusa Polmone di mare, invece, è poco urticante, ma è anche una delle più grandi: ha un diametro di cinquanta/sessanta centimetri e un peso intorno ai dieci chili. Il suo è un movimento palpitante: “i giovani sono per lo più trasparenti, mentre gli adulti sono fluorescenti con i bordi dell’ombrella sfrangiati blu-viola”.

Poco urticante: Medusa Sole. Urticanti: Luminosa e Dorata
Poco urticante: Medusa Sole. Urticanti: Luminosa e Dorata

Anche la Medusa Sole è poco urticante. È formata da una ombrella superficiale. I suoi tentacoli sono lunghi, sottili e molto numerosi con una consistenza gelatinosa e una colorazione trasparente. “Il suo habitat naturale è nella profondità dei mari, raramente sale in superficie, anche se diverse volte è stata avvistata nelle vicinanze della riva”.

Urticanti

Urticanti (oltre alla Cubomedusa) sono invece la medusa Luminosa e la medusa Dorata. La prima “brilla al buio”, in quanto quando viene toccata o sollecitata emette dei fasci di luce verdastra. “Dalla sua ombrella, di colore marrone-rosato o rosa-violetto, partono 8 lunghi tentacoli semitrasparenti che possono raggiungere anche un paio di metri”.

La seconda medusa ha un’ombrella dorata con sedici fasce triangolari dal colore bruno. “Ha dimensioni medio-grandi: raggiunge infatti i trenta centimetri e ha un bel colore bianco-giallastro, con alcuni esemplari che presentano sfumature rossastre o, comunque, rosa acceso. Vive in acque lontane dalla costa”.

Come proteggersi dalle meduse

Le punture di meduse, che derivano dallo strofinamento con i tentacoli dell’animale, provocano dolore e bruciore, o meglio “un eritema cutaneo con edema, dolore acuto e urente”, come specifica una guida del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Questo perché il rilascio del liquido urticante crea un’infiammazione sulla pelle

Se si viene ‘pizzicati’ da una medusa, bisogna: rimuovere eventuali residui di medusa con carta bagnata, ma non si deve mai strofinare (perché si potrebbero attivare di nuove nematocisti presenti sui tentacoli); lavare delicatamente la parte colpita con acqua di mare (non acqua dolce perché determinerebbe la rottura delle nematocisti rimaste ancora intatte sulla cute, con ulteriore rilascio locale di tossine) e poi con miscela a base di acqua e ammoniaca o di acqua e bicarbonato. Successivamente si può procedere con un lavaggio con acqua salata e calda (idealmente a 30-45°C) per almeno 30 minuti, perché il veleno è termolabile.

In caso di ulteriore dolore si possono prendere analgesici e antistaminici per bocca consultando il medico di base. L'uso di creme o pomate cortisoniche, gel al cloruro di alluminio può lenire le fastidiose sensazioni di bruciore, prurito e dolore.

Se compaiono sintomi sistemici quali nausea, vomito, cefalea, febbre, fatica a respirare è necessario chiamare il 118 e recarsi in Pronto Soccorso.