Bologna, 2 gennaio 2023 – La Croazia dal 1° gennaio 2023 ha fatto il suo ingresso nell’Euro e nell’area Schengen. La nazione balcanica entra quindi nell’area della moneta e del mercato unico europeo 10 anni dopo il suo passaggio nell’Unione Europea. “Un momento storico”, lo hanno definito le istituzioni croate nelle cerimonie che hanno accompagnato il doppio passo di integrazione europea allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre scorso.
Il Paese balcanico è diventato così il 20esimo Stato ad adottare la moneta comune e il 27esimo dello spazio di libera circolazione.
Anche dall’Italia la Croazia è una meta molto ambita da turisti e vacanzieri, soprattutto quelli della zona adriatica (ma non solo, ovviamente), come quelli che vivono in Romagna e nelle Marche, data la vicinanza tra le coste. Il passaggio all’Euro e l’’abbattimento’ dei confini porterà innumerevoli vantaggi per chi si recherà in vacanza già da quest’estate in Croazia.
Croazia nell’Euro: cosa cambia per chi viaggia
La Croazia, dal 1° gennaio 2023, ha adottato dunque l’Euro come mezzo di pagamento, abbandonando la moneta nazionale, la kuna croata. La Banca centrale croata (Hnb) ha fornito nei mesi scorsi 63 milioni di banconote e 286 milioni di monete alle poste e alle banche del Paese. Questo comporta che i turisti potranno già da ora pagare con l’Euro senza essere costretti a fare il cambio valuta.
Peraltro, dal 5 settembre scorso i prezzi nel Paese sono già riportati sia in euro sia in kune, e lo saranno fino alla fine del prossimo anno. Per i pagamenti in contanti il periodo di transizione durerà fino al 14 gennaio 2023. Il tasso di conversione è stato fissato a 7,53450 kune croate per 1 euro, con il divieto di aumentare i prezzi con il pretesto del passaggio all'Euro. Tuttavia, l’impatto sui prezzi per Zagabria e le altre città croate andrà comunque verificato. E, almeno all’inizio, è consigliabile fare attenzione al tasso di cambio, utilizzato quando si paga in euro.
Croazia nell’area Schengen: cosa cambia
Anche l’entrata della Croazia nell’area Schengen avrà un notevole vantaggio per il turismo. Per varcare il confine non serviranno più controlli e nemmeno il passaporto. Fine dunque delle lunghe code a Trieste o alla frontiera slovena.
Il trattato di Schengen, infatti, ha abolito le frontiere interne. Dal punto di vista dei viaggi internazionali, perciò, il territorio degli Stati partecipanti rappresenta un complesso unitario nel quale è garantita la libera circolazione delle persone.
Lungo i 1.300 chilometri di confine croato sono stati soppressi 73 valichi di confine terrestri e 12 nei porti marittimi, mentre per il traffico aereo si dovrà aspettare fino al 26 marzo quando scatterà l'orario di volo estivo.