GIACOMO CAPOVILLA
Cronaca

Covid Veneto oggi, Zaia: "Non buttiamo via quanto fatto". Bollettino dell'11 gennaio

Coronavirus, calano i nuovi casi (1.715) e i morti (38). Salgono i ricoveri in area non critica. Crisanti: "Contagi per variante inglese? Allora chiudere tutto"

Covid Veneto, il grafico delle Usca (Fonte Regione Veneto)

Covid Veneto, il grafico delle Usca (Fonte Regione Veneto)

Venezia, 11 gennaio 2021 - In Veneto ieri sono finite le dosi di vaccino consegnate il 28 dicembre. Lo ha annunciato questa mattina il presidente della Regione Luca Zaia sulla sua pagina Facebook. Per quanto riguarda le dosi arrivate il 7 gennaio la somministrazione ieri sera era al 76 per cento. Scendono i nuovi contagi da Coronavirus in Veneto: oggi sono 1.715 in più del giorno prima (ieri erano stati 2.167), il totale sale a 28.7701. Calano gli attualmente positivi, che scendono a quota 87.540 (-1273). Scende il numero dei nuovi deceduti: oggi sono +38 mentre ieri erano +44 , il totale sale a 7427. Crescono i guariti: 192734 (+2950). Salgono i ricoverati negli ospedali: oggi sono 3.383 (+2). 2.994 sono in area non critica (+2), di cui 2.582 positivi (-3) e 412 guariti (+5). Sono 389 le persone ricoverate in terapia intensiva (dato stabile), di cui 358 positive (+3) e 31 negativizzate (-3). “Da cinque giorni c'è una timida tendenza di calo - afferma il Governatore Zaia -, sia in terapia intensiva che in area non critica. Dobbiamo fare attenzione e non abbassare la guardia per non buttare via tutto il lavoro fatto: evitiamo di andare in luoghi di assembramento o incontri se non strettamente necessario. Questa mattina abbiamo avuto una riunione importante con il Governo per il nuovo Dpcm. Abbiamo parlato delle classificazioni delle regioni: deve esserci una voce univoca sui dati e i parametri. serve un punto di sintesi scientifico. Abbiamo parlato anche dell'incidenza dei positivi: questo è un fatto scientifico, ma funziona se tutte le regioni fanno la stessa percentuale di tamponi sulla stessa fascia di popolazione. Perché altrimenti è normale che i nostri positivi con i tamponi fatti determinino un'incidenza maggiore”. “Dal 31 dicembre - racconta Luciano Flor, direttore generale della Sanità Veneta - le terapie intensive sono in calo costante. Stamani abbiamo 96 letti liberi nelle terapie intensive: è un dato importante che mostra che non siamo messi male. Abbiamo circa 50 ricoveri in meno al giorno nelle terapie ordinarie. Chiaramente il numero di positivi che troviamo è direttamente proporzionale al numero di tamponi fatti, moltissimi positivi trovati non hanno bisogno di ospedalizzazione”.

Crisanti: "Contagi per variante inglese? Allora chiudere tutto"

"Variante inglese responsabile dei contagi in Veneto? Se così, allora bisogna fare come in Gran Bretagna: tutto chiuso e strade d'accesso per la regione bloccate". Così Andrea Crisanti, microbiologo dell'azienda ospedaliera di Padova, a "The Breakfast Club" su Radio Capital.

"Per dimostrare che i contagi sono causati dalla variante inglese – aggiunge -, bisogna dimostrare che rappresenti l'80% delle mutazioni isolate e in questo momento così non è. Se in Italia dovesse imporsi la variante inglese, allora per raggiungere l'immunità di gregge bisognerebbe superare la soglia del 70% di persone vaccinate".

E sulle norme per contenere il virus Crisanti dice a Radio Capital: "I nuovi criteri sulle zone rosse non sono abbastanza. Vuol dire che si fa la zona rossa in Lombardia quando ci sono 10mila casi, che sono troppi. Quando si arriva a quei numeri vuol dire che poi avremo un numero inaccettabile di morti. Quando arriviamo a quei livelli, crescono le possibilità di mutazioni. E questa non è una cosa buona mentre ci si vaccina: si aumenta il rischio che si generino varianti resistenti al vaccino. Ai cittadini arrivano dei messaggi incoerenti, tra cashback e negozi aperti non ci possiamo stupire che la gente giri per strada a fare acquisti. Io sono per misure chiare, semplici e annunciate con anticipo".

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