Bologna, 8 agosto 2020 - Dopo il caso delle badanti si apre un nuovo fronte in Emilia Romagna, quello dei giovani che rientrano dalle vacanze all'estero. Contratto il Coronavirus in Croazia, a Corfù o in Albania, lo portano a casa e innescano focolai. Per la Regione è giunto il momento di correre ai ripari. L'assessore alla Salute, Raffaele Donini, decide di così di lanciare un appello: “Sia in Italia che all'estero si deve mantenere il distanziamento o dove non è possibile serve l'uso rigoroso della mascherina".
"Ovviamente non si parla di quarantena - spiega a margine dell'inaugurazione del Centro per le malattia croniche intestinali al Sant'Orsola di Bologna -, ma se i ragazzi vanno in vacanza all'estero e all'estero dovessero riscontrare il mancato rispetto delle regole di distanziamento e dell'uso dei dispositivi di sicurezza quando tornano in Italia dalle loro famiglie osservino delle precauzioni. Poi se necessario ovviamente si possono testare".
"In Europa - sottolinea Donini - viviamo una situazione drammatica, in Italia i casi sono aumentati in modo considerevole, in Emilia Romagna stiamo ancora riuscendo ad esercitare l'azione di contact tracing grazie alla quale i positivi vengono scoperti nell'85% dei casi già in isolamento.
“Ma oggi voglio fare un appello: i focolai che abbiamo sul territorio - dice - sono prevalentemente dovuti a ragazzi giovani che tornano dalle vacanze all'estero, nelle quali probabilmente non hanno avuto le precauzioni dovute o non erano in contesti in cui le precauzioni erano applicate". Per questo "abbiamo focolai anche abbastanza importanti all'interno della nostra regione, che stiamo ovviamente circoscrivendo. Però è importante ricordare che sia in Italia che all'estero si deve mantenere il distanziamento o dove non è possibile serve l'uso rigoroso della mascherina".
Sul comportamento dei giovani insiste anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. L'epidemia nel mondo "sta rialzando la testa in maniera molto preoccupante, per ora il Paese sta reggendo ancora bene. Ma guai ad abbassare la guardia, perché il rischio del rimbalzo c'è". Per questo, sottolinea ancora Bonaccini, "bisogna richiamare tutti, in particolare anche i giovani in questo periodo di vacanza a tenere comportamenti adeguati, perché non vorrei che per colpa di qualche cretino e irresponsabile ci trovassimo a dovere chiudere quello che abbiamo riaperto".
Tuttavia, non sono solo i rientri dall'estero a preoccupare la Regione Emilia Romagna. Nel mirino ci sono anche i locali dove si creano assembramenti per la 'movida' e una certa cautela c'è pure sui mezzi pubblici. "I locali – dice Donini – devono rispettare i protocolli di sicurezza altrimenti devono essere chiusi. I mezzi di trasporto pubblici devono rispettare i protocolli di sicurezza altrimenti non possono partire. Non si può giocare col virus". "Abbiamo accettato la sfida di tornare pressoché alla normalità della nostra situazione - ricorda l'assessore -, ma siamo pronti anche a chiedere controlli e come è già avvenuto a Piacenza o in riviera, alcuni locali possono essere anche chiusi se non rispettano le regole".
Covid, le altre notizie
Coronavirus, nuovo Dpcm: misure anti-Covid fino al 7 settembre
Università, il ministro Manfredi: "Da settembre lezioni in aula, ma coi turni"
Usa verso i 5 milioni di casi. Ma Trump: "Il virus qui sta scomparendo"
L’infettivologo Galli smorza l’allarme: "Siamo in grado di isolare i focolai"