Bologna, 8 gennaio 2020 - Passate le feste, con il relativo calo dei tamponi processati, scende l'incidenza in Emilia Romagna, che oggi ha appreso di essere passata dalla zona gialla alla zona arancione. Il bollettino Covid di oggi, 8 gennaio, registra 2.026 nuovi contagi (ieri 2.228) su 15.348 tamponi processati nelle ultime 24 ore: il 13,2%, molto sotto il 23,1% di ieri. Purtroppo si contano altri 80 morti. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione. In seguito alla verifica sui dati dei giorni passati sono stati eliminati due casi (1 a Modena e 1 a Bologna) in quanto giudicati non casi Covid-19. Intanto l'indice Rt sale a 1,03.
Dati nazionali
Coronavirus in Italia: altri 620 morti
Sono 17.553 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Italia dove nelle ultime 24 ore sono avvenuti 620 decessi (ieri 414). Attualmente sono positive 570.389 persone, 666 meno di ieri. E' quanto si legge sul bollettino del Ministero della Salute Iss. Oggi sono stati registrati 140.267 tamponi, 18.992 più di ieri.
Cala il tasso di positività al 12,5%. Il maggior aumento di nuovi casi si registra in Veneto con +3.388 casi, a seguire Emilia Romagna (+2.026) e Lombardia (+1.963). Gli attualmente positivi sono 570.389 (-666) di cui 23.313 ricoverati (+22), mentre è pari a zero il saldo delle terapie intensive (2.587 anche oggi). Gli isolati a domicilio sono 544.489 (-688). I vaccinati oggi sono 413.121.
Il Covid-19 nelle regioni: la tabella con tutti i dati
Il virus in Emilia Romagna
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia Romagna si sono registrati 186.913 casi di positività, 2.026 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.348 tamponi, per un totale di 2.669.612. A questi si aggiungono anche 380 test sierologici e 9.515 tamponi rapidi effettuati da ieri
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 775 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 422 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 616 sono stati individuati all’interno di focolai già noti; 436 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 39 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 22 con gli screening sierologici, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 274 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46 anni.
La situazione dei contagi per provincia vede Bologna con 463 casi, poi Modena con 375 casi, Rimini (234), Reggio Emilia (190), Ravenna (159), Ferrara (152), Piacenza (144), l’area di Cesena (127), il territorio di Forlì (87), il circondario di Imola (54) e Parma (41).
Altri 80 morti
Purtroppo, si registrano 80 nuovi decessi: 20 a Bologna (13 donne di 78,82, due di 84, 86, 89, tre di 90, 93, 95, 96, 97 anni e 7 uomini di 20, 59, 81, 84, 91, 92 e 94 anni), 17 in provincia di Forlì-Cesena (10 donne di 81,82, due di 85 anni, due di 86, 88,89,92,94 anni e 7 uomini di 63,69,79, due di 83,89,92 anni), 8 a Modena (5 donne di 84,86,88,93,94 anni e 3 uomini di 83,90,94 anni), 8 a Piacenza (4 donne 64,85,86,92 anni e 4 uomini di 54,76,80,83 anni), 8 a Ferrara (4 donne di 72,89,94,98 anni e 4uomini di 76,85,87,89 anni), 6 a Rimini (5 donne di 79, due di 82,89,97 anni e 1 uomo di 89 anni), 5 a Ravenna (2 donne di 70 e 77 anni e 3 uomini di 85,91,93 anni), 5 a Reggio Emilia (2 donne di 87 e 97 anni e 3 uomini di 80,83,88), 3 a Parma (1 donna di 88 anni e 2 uomini di 67, 80 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in Emilia Romagna sono stati 8.210.
Aumentano le terapie intensive
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.981 in più rispetto a ieri e salgono così a quota 121.855.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 56.848 (-35 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 53.912 (-30), il 95% del totale dei casi attivi.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 245 (5 in più rispetto a ieri), 2.691 quelli negli altri reparti Covid (-10). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 15 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 14 a Parma (-2), 16 a Reggio Emilia (-2), 53 a Modena (+2 rispetto a ieri), 50 a Bologna (invariato), 15 a Imola (+1), 27 a Ferrara (+1), 21 a Ravenna (+2), 6 a Forlì (+1), 4 a Cesena (invariato) e 24 a Rimini (+3).
La mappa dei contagi
I casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono alla provincia in cui è stata fatta la diagnosi, sono così distribuiti nelle varie province: 16.445 a Piacenza (+144 rispetto a ieri, di cui 94 sintomatici), 13.708 a Parma (+41, di cui 26 sintomatici), 25.169 a Reggio Emilia (+190, di cui 108 sintomatici), 33.394 a Modena (+375, di cui 294 sintomatici), 37.163 a Bologna (+463, di cui 262 sintomatici), 5.983 casi a Imola (+54 di cui 29 sintomatici), 10.134 a Ferrara (+152, di cui 50 sintomatici), 14.284 a Ravenna (+159, di cui 105 sintomatici), 6.661 a Forlì (+87, di cui 58 sintomatici), 7.347 a Cesena (+127, di cui 91 sintomatici) e 16.625 a Rimini (+234, di cui 134 sintomatici).
Emilia Romagna in zona arancione
In serata, dopo la cabina di regia tra il ministero della Salute e i rappresentanti delle Regioni, dedicata al monitoraggio del rischio sanitario da Covid-19, e dopo la riunione del Comitato tecnico scientifico, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà l'ordinanza sulla classificazione delle regioni per colori. Purtroppo nell'ultimo periodo, festività natalizie incluse, nonostante le misure messe in atto dal decreto del governo, in Emilia Romagna si è avuto un peggioramento dei contagi e dei ricoveri. E dunque, ha perso lo status di zona gialla, diventando zona arancione. Assieme all'Emilia Romagna, anche Veneto, lombardia, Sicilia e Calabria. A confermarlo - già ore prima - era stato il governatore Stefano Bonaccini, intervistato da Mattino 5. "Tra oggi e domani diverse regioni diventeranno arancioni, credo che anche noi, di poco". Il presidente ha rimarcato quanto aveva già detto l'assessore Donini.
Nel pomeriggio la Giunta regionale ha deciso di rinviare il rientro in presenza alle scuole superiori al 25 gennaio prossimo.
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Bonaccini: "Pronti a vaccinare anche di notte"
Sul fronte vaccini, invece, la profilassi in Italia (e quindi anche in Emilia Romagna) è iniziata il 27 dicembre con la consegna di quasi 10mila dosi del vaccino anti Covid Pfizer. Mentre ieri è stato approvato dall'Aifa anche il vaccino di Moderna, che sarà distribuito entro la metà di gennaio. Inizialmente l'Italia pareva indietro con le vaccinazioni rispetto al resto d'Europa, mentre ad oggi sembra essere - al contrario - tra i Paesi messi meglio. Il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini - da questo punto di vista - diffonde ottimismo. "L'Italia si sta comportando bene" sulla prima fase dei vaccini e "da marzo sarà la vera sfida", ha detto il presidente della Regione, secondo cui è necessario "coinvolgere i medici di base per ampliare la platea vaccinale". Per Bonaccini "si è detto che a fine anno si avrà l'immunità di gregge, ma io penso che si possa avere parecchi mesi prima e noi come Emilia-Romagna vogliamo essere pronti a raddoppiare o triplicare" il numero di dosi somministrate. "Ho detto ai direttori delle Asl di tenerci pronti anche per aperture notturne, se serve", ha aggiunto".
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Alle 16 sono state vaccinate oltre 47.499 persone in regione, il 64% delle dosi al momento disponibili: 5.371 le somministrazioni oggi a quell’ora, tendendo presente che le aziende sanitarie proseguono per l’intera giornata.
Vaccini anti Covid ai parenti a Modena, Arcuri: "Immorale e contro la salute"
Grande indignazione ha provocato l'episodio avvenuto all'ospedale di Baggiovara a Modena, dove alcuni operatori sanitari, per non sprecare nemmeno un millilitro del prezioso siero anti Covid, hanno somministarto alcune dosi 'avanzate' a parenti e conoscenti. L'azione è stata eseguita vista l'impossibilità di reperire nell'immediato altri medici o appartenenti a categorie che in questa fase ne hanno diritto. L'Ausl si è immediatamente scusata e sulla vicenda indagano i Nas. Il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri ha definito l'accaduto "contro la morale e la salute".
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