FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Covid: Emilia Romagna verso la zona gialla. Bonaccini: "Ma evitiamo la terza ondata"

Il Presidente della Regione ritorna dopo 20 giorni di positività al Covid. Sul Natale più rilassato ribatte: "Non sono il mago Otelma, ma dobbiamo flettere la curva pandemica e rdurre ancora l'indice Rt"

La curva pandemica in Emilia Romagna e Stefano Bonaccini

La curva pandemica in Emilia Romagna e Stefano Bonaccini

Bologna, 23 novembre 2020 – Cosa ne sarà del primo Natale in pandemia da coronavirus in attesa del vaccino? La Regione Emilia-Romgna tornerà in zona gialla? Oggi la Giunta regionale ha varato i numeri del futuro emiliano-romagnolo e nell’ambito della presentazione del bilancio di previsione regionale 2021-2023 è intervenuto anche il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, alla prima uscita ufficiale - seppure in collegamento streaming da casa - da dopo la positività al Coronavirus rilevata lo scorso 3 novembre.

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Emilia Romagna verso la zona gialla

Il Presidente, ora negativizzato ma ancora in cura domiciliare per la polmonite bilaterale diagnosticatagli il 13 novembre, è intervenuto a margine su cosa aspetterà l’Italia e più precisamente la regione per il periodo natalizio ormai alle porte: "Non sono di certo il mago Otelma né possiedo la sfera di cristallo per dire con certezza che Natale ci aspetta – ha attaccato il Presidente –. So che dobbiamo continuare a lavorare per flettere la curva pandemica e ridurre ulteriormente l’indice Rt per avere un po’ meno restrizioni a ridosso di Natale. L’importante sarà scongiurare un ‘liberi tutti’ come in buona parte è accaduto nei comportamenti estivi per limitare il rischio di una terza ondata. Questo sarà possibile solo lavorando in stretta collaborazione e condivisione d’intenti".

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Bonaccini: sto meglio

Bonaccini ha quindi poi assicurato sulle sue condizioni di salute, al netto di un evidente miglioramento fisico e la ritrovata verve dialettica che lo contraddistingue: "Sto decisamente meglio – continua –. Non intendo soffermarmi a lungo su di me per evitare qualsiasi spettacolarizzazione. Posso solo dire che da oggi ricomincio con cautela nonostante mi aspettino ancora due settimane di cura dalla polmonite. Ma già il fatto di essermi negativizzato è molto buono. Ho osservato e continuo a farlo, tutte le indicazioni che mi sono state date dai medici affidandomi alla loro professionalità che ogni giorno ci dimostrano".

Il bilancio della Regione Emilia-Romagna

Una presenza che per quanto telematica sottolinea il peso del nuovo bilancio di previsione 2021/2023 quale: "Uno degli strumenti più importanti a nostra disposizione per far fronte all’emergenza che stiamo vivendo, ma soprattutto per gettare le basi su cui rilanciare la nostra Regione – spiega Stefano Bonaccini –, a cui presto si aggiungeranno altri appuntamenti fondamentali quali la programmazione dei fondi europei per il prossimo settennio, il Recovery Fund e l’imminente sottoscrizione del nuovo patto per il lavoro e per il clima. Misure e risorse che ci permetteranno di garantire per l’Emilia Romagna una crescita che la faccia competere con i territori più importanti del mondo all’insegna della sostenibilità, della conoscenza, delle relazioni internazionali e attrattività per gli investimenti".

Nove miliardi per la sanità

Il bilancio di previsione per il prossimo triennio rappresenta infatti una manovra da 12.5 miliardi di euro a sottolineare un impegno: "Non day-by-day", come definito dall’assessore al bilancio Paolo Calvano, bensì un lavoro in prospettiva che nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia, grazie a un bilancio in ordine e ad accordi presi col Governo, potrà contare: "Sulle stesse entrate di inizio 2020 – continua Calvano –, il tutto senza aver ancora contabilizzato le risorse della programmazione europea e Recovery Fund". Sforzi tesi per oltre 9 miliardi verso la sanità e la crescita del welfare, con 600 milioni in più rispetto a quest’anno, con investimenti già programmati per più di 340 milioni nel biennio. Ci saranno poi sostegni ai cittadini, alle famiglie e alle imprese, nonché 1.5 miliardi di investimenti per agganciare il treno della ripresa.