Bologna, 4 aprile 2022 - "Evitare il Covid è un vantaggio sempre. Anche per i giovanissimi: abbiamo dati scientifici che mostrano un aumento di casi di diabete di tipo 1, cosiddetto giovanile, negli under 18 che hanno avuto l'infezione. Un'incidenza 3 volte più elevata rispetto a chi non si è infettato. Ovviamente parliamo di una popolazione numericamente bassa, quindi niente allarmismi. Ma questo fenomeno ci indica, ancora una volta, l'importanza della prevenzione e della vaccinazione in questa fascia di età".
Leggi anche:
-A dirlo è Graziano Di Cianni, presidente dell'Associazione medici diabetologi (Amd). Il diabetologo precisa invece come "non sembra aumentare l'incidenza del diabete di tipo 2, quello dell'adulto. Il fenomeno riguarda gli adolescenti, secondo lo studio di riferimento recentemente pubblicato sul 'Jama'. Questa osservazione ha una logica perché con l'infezione da Sars-Cov-2 c'è un certo grado di infiammazione, perché si possono formare anticorpi che 'aiutano' le malattie autoimmuni come appunto il diabete di tipo 1, e può anche esserci una distruzione, da parte del virus, delle beta cellule, le cellule del pancreas che producono l'insulina. Si tratta di osservazioni che, seppure non riguardano grandi numeri, vanno tenute in considerazione. E su questo tema bisogna continuare a fare ricerca. Inizialmente ci siamo concentrati sulla popolazione anziana, sulla quale l'impatto del virus è stato drammatico. Ora dobbiamo ampliare lo sguardo".
Di Cianni ha anche ricordato l'impatto negativo della pandemia, in generale, sulla popolazione dei diabetici. Per chi ha avuto l'infezione gli esiti sono stati più problematici, "con un aumento di mortalità, di ricoveri sia ordinari sia in terapia intensiva. E questo è ormai assodato. Ma anche per chi non ha preso l'infezione l'impatto è stato negativo perché con la pandemia si sono ridotte le possibilità dei controlli, di attività fisica e anche la dieta è stata meno rispettata".
Anche gli adulti rischiano di contrarre il diabete dopo il Covid
Le persone che contraggono il Covid-19 hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete fino a un anno dopo, anche dopo una lieve infezione da SARS-CoV-2, rispetto a coloro che non hanno mai avuto la malattia. A rilevarlo, uno studio robusto su quasi 200.000 persone. La ricerca, pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinology all'inizio di questo mese, fa parte di un numero crescente di stud2 che dimostrano che Covid-19 puo' aumentare il rischio di diabete di una persona, anche mesi dopo l'infezione". Quando l'intera pandemia si ritirerà, rimarremo con l'eredità di questa pandemia, un'eredità di malattie croniche" per la quale i sistemi sanitari non sono preparati, afferma il coautore dello studio Ziyad Al-Aly, ricercatore capo per il Veterans Affairs (VA) Sistema sanitario di St Louis nel Missouri.
I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di oltre 180.000 persone sopravvissute per più di un mese dopo aver contratto il Covid-19 e hanno confrontato i dati con i record di due gruppi, ciascuno dei quali comprendeva circa quattro milioni di persone senza infezione da Covid-19 che avevano utilizzato il sistema sanitario VA, prima o durante la pandemia. L'analisi ha rilevato che le persone che avevano avuto Covid-19 avevano circa il 40% in più di probabilità di sviluppare il diabete fino a un anno dopo rispetto ai veterani nei gruppi di controllo. Ciò significava che per ogni 1.000 persone studiate in ciascun gruppo, a circa 13 persone in più nel gruppo Covid-19 veniva diagnosticato il diabete. Quasi tutti i casi rilevati erano soggetti con diabete di tipo 2, con resistenza o non produzione sufficiente di insulina. La possibilità di sviluppare il diabete è aumentata con l'aumentare della gravità del Covid-19. Le persone che sono state ricoverate in ospedale o ricoverate in terapia intensiva avevano circa il triplo del rischio rispetto alle persone di controllo che non avevano Covid-19.
Covid e iperglicemia: la correlazione
Secondo uno studio pubblicato dall'Università di Padova e pubblicato sulla prestigiosa rivista 'Diabetes', ci sarebbe anche una stretta correlazione tra iperglicemia, carenza di cellule staminali e le forme più gravi, quando non i decessi, per il Covid 19. Fin dall'inizio della pandemia, infatti, è emersa una stretta relazione tra diabete mellito e forme severe di Covid-19. E una delle novità principali dello studio consiste nel dimostrare una strettissima associazione tra iperglicemia al momento del ricovero, difetto di cellule staminali e andamento sfavorevole della malattia legata al coronavirus.