GRESA FAZLIU
Cronaca

Cosa è la disposofobia, il disturbo dell’accumulatore seriale

Come si presenta e perché svuotare la casa dagli oggetti in eccesso potrebbe non risolvere nulla

La disposofobia è il disturbo che porta ad accumulare oggetti ossessivamente

La disposofobia è il disturbo che porta ad accumulare oggetti ossessivamente

Bologna 17 ottobre 2023 – Solitamente teniamo come ricordo solo gli oggetti a noi cari, quelli che ci ricordano qualcosa, i quali ci riportando a un passato non per forza bello ma che comunque ci teniamo a conservare. C’è invece chi tiene tutto, indipendentemente dal suo significato, a causa di un disturbo da accumulo chiamato disposofobia. Ed è quello di cui si pensa sia affetta la mamma di Ancona trovata, assieme, alla bimba di 4 anni, a vivere in condizioni igieniche disastrose.

Quali sintomi presenta una persona affetta da disposofobia?

Chi è affetto da disposofobia e incline a conservare tutto ciò che possiede, non si libera di nulla ma al contrario continua a comprare o raccogliere oggetti. E, oltre a questo, prova un malessere, fisico e mentale, nel pensare di dover buttare qualcosa. Le stanze dellea casa si riempono a tal punto da non avere più spazio per camminare o addirittura viverla. 

Le persone che soffrono di questo disturbo non amano avere persone attorno, alcune infatti sono consapevoli del proprio disagio.

Come riconoscere la disposofobia

Le persone che soffrono di questo disturbo sono perfezioniste, dipendono dal contatto visivo con gli oggetti, soffrono di depressione, sono disponibili al distacco dagli oggetti solo se rassicurati che non saranno buttati, possono provare piacere dal proprio disturbo (egosintonia), soffrono di ossessioni riguardo ordine e simmetria. Si distinguono dai collezionisti in quanto l’accumulo di oggetti, nelle persone che soffrono di questo disturbo, non ha un ordine.

Come curarla 

La disposofobia non può essere curata da soli, intraprendere l’iniziativa di svuotare la propria casa può rivelarsi controproducente, dal momento che chi ne soffre richiede un approfondito trattamento psicologico.

È infine fondamentale, per la guarigione del paziente, che questo capisca che alla base di questo questo disturbo si nascondono fattori biologici che possono essere curati.