Bologna, 30 marzo 2022 - Deliberato dal Governo il 31 gennaio 2020, da dopodomani, venerdì 1 aprile, lo stato di emergenza legato al Covid terminerà. Cosa significa? Per esempio, sarà archiviato il super green pass (resta obbligatorio per cinema, teatri, discoteche, palestre e piscine) mentre resterà necessario il certificato verde base (che si ottiene con un tampone negativo) per accedere alle attività al chiuso, come ad esempio i ristoranti.
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Si potrà invece consumare all'aperto al bar senza pass, che non sarà più necessario anche negli hotel, nei negozi e nei mezzi di trasporto pubblico locale.
Le mascherine restano obbligatorie al chiuso, ancora per un mese.
Il passaggio porta con sé altre due importanti novità: la fine dei colori delle regioni per determinarne il grado di rischio legato alla pandemia e il reintegro del personale scolastico non vaccinato sospeso negli ultimi tre mesi dall'incarico, anche se non per l'insegnamento.
In questo contesto di allentamento delle restrizioni, occorre comunque osservare prudenza perché il virus c'è e la variante Omicron galoppa. Il monito arriva oggi dal presidente dell'Ordine dei medici di Reggio Emilia, Pietro Ragni: "Io ritengo sia prematuro interrompere le precauzioni, ma non gli obblighi. Le persone devono cominciare a vivere in un clima con meno contrapposizioni tra favorevoli e contrari, o tra nemici e amici. Va recuperata una convivenza pacifica e questo, per forza di cose, passa anche dall’assunzione di responsabilità dell’individuo in primis".
Quarantena, isolamento, tamponi: cosa fare
Dal primo aprile cambiano anche le regole per la quarantena: dopo un contatto stretto con un positivo al Covid, cade la distinzione tra vaccinati e non vaccinati e per tutti è previsto un periodo di autosorveglianza di 10 giorni con l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2. Resta l'isolamento per i positivi e questo "va benissimo", è il parere di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. "E' anche questo un modo per proteggere i vulnerabili dal contagio - spiega all'Adnkronos Salute - E quindi in questo senso è giusto continuare su questa linea", maggiormente orientata alla prudenza rispetto a quanto annunciato da altri Paesi più determinati nel procedere verso lo stop all'isolamento obbligatorio dei casi di Coronavirus. Bene dunque, secondo il pensiero dell'esperto, ha fatto il ministero della Salute nei giorni scorsi a precisare che sull'isolamento dei contagiati da Sars-CoV-2 varrà quanto previsto dalla circolare ministeriale del 4 febbraio scorso: i positivi dovranno aspettare 7 giorni (10 se non vaccinati) prima di fare un tampone, test che dovrà essere negativo per poter porre fine alla quarantena. "Sicuramente io penso che sia meglio che i positivi stiano a casa", non ha dubbi Crisanti.
Crisanti però boccia i tamponi fai da te, in questa fase epidemica: "Ora non ha senso farli. L'unica cosa per cui serve in questo momento fare il test è proteggere i fragili e in questo caso bisogna fare il tampone molecolare. Il resto sono soldi buttati".
Scuola
Nelle scuole di ogni ordine e grado (dai 6 anni in su), rimane l’obbligo di indossare le mascherine, ma basteranno le chirurgiche. In presenza di almeno quattro casi di positività tra le alunne e gli alunni nella stessa sezione o gruppo classe, le attività proseguono in presenza e per docenti ed educatori, nonché per i bambini che abbiano superato i sei anni, è previsto l'utilizzo delle mascherine Ffp2 per dieci giorni dall'ultimo contatto con il soggetto positivo.
La Dad potrà essere attivata solo per gli studenti con positività certificata dal medico, previa richiesta della famiglia o dello stesso alunno, se maggiorenne. I positivi saranno riammessi dopo isolamento e tampone.
Per i sintomatici sarà necessario un test antigenico (anche autotesting) o molecolare che escluda l’infezione.
Infine, torneranno le gite, le uscite didattiche e le manifestazioni sportive scolastiche.