PAOLA BENEDETTA MANCA
Cronaca

Corpus domini in Emilia Romagna: dove vedere l'Infiorata

I due luoghi più suggestivi per la solennità sono Alseno (Piacenza) e Fiumalbo (Modena). Storia e significato della festa

Corpus Domini: data e significato

Corpus Domini: data e significato

Bologna, 17 giugno 2022 - Ieri si è celebrata la Festa del Corpus Domini, la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù. In Emilia Romagna, nel fine settimana, le celebrazioni con l'Infiorata - un tappeto di fiori che percorre determinate vie o luoghi delle città -  particolarmente scenografica a Alseno (Piacenza) e Fiumalbo (Modena).

Nella navata centrale dell'abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba, nel comune di Alseno si può ammirare, ogni anno, l'infiorata predisposta dai monaci con l’aiuto dei fedeli del luogo.Si perpetua così una tradizione quasi millenaria. Quest'anno, si potrà godere dello spettacolo dei fiori che decorano l'abbazia, negli orari di apertura al pubblico, dal 19 giugno al 3 luglio.

A Fiumalbo, invece, la Confraternita del Santissimo Sacramento, in collaborazione con la popolazione, domenica prossima disegnerà con fiori di campo tipici della zona, dei riquadri con raffigurazioni sacre, che si potranno ammirare lungo le vie del centro del paese, durante la processione del Corpus Domini.  

Una festa contesa tra due date

La data reale della festa, per la Chiesa, dovrebbe cadere il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità, quest'anno corrispondente al 16 giugno ma, in Italia, ciò non accade per via della legge n. 54 del 5 marzo 1977 che tolse valore civile alla festa del Corpus Domini e ad altre feste cristiane. Nell’aprile 2015, un gruppo di parlamentari guidati da Rocco Buttiglione e Paola Binetti (Udc) cercarono di riportare la festività del Corpus Domini al suo calendario originario.

Alla fine non se ne fece nulla ma, in diverse parti del Paese, si festeggia comunque la Solennità del Corpus Domini il giovedì successivo alla Santissima Trinità, con cerimonie tradizionali, mentre la domenica si lascia lo spazio per la celebrazione eucaristica e la processione parrocchiale.

Significato e storia della Festa

Venne istituita a Orvieto da papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell'11 agosto 1264 e rievoca la liturgia della Messa in Cena Domini e quanto avvenuto nell’Ultima Cena del Giovedì Santo. E' stata istituita per affermare la divinità di Gesù e del Suo Corpo vivo e vero nell’ostia consacrata, per ravvivare nei fedeli la fede nel Signore ed espiare i peccati e i sacrilegi che sono stati commessi contro il sacramento della santa Eucaristia. La celebrazione prende origine da un miracolo eucaristico che avvenne a Bolsena (Viterbo). Nell'estate del 1263, secondo la tradizione, l'ostia, al momento della consacrazione, iniziò a sanguinare mentre un sacerdote stava celebrando la Santa messa. Il sacerdote era Pietro da Praga e dubitava della presenza reale di Cristo nell'ostia e nel vino consacrati. Andò in pellegrinaggio a Roma per pregare sulla tomba di Pietro e, al ritorno, si fermò a Bolsena, dove il giorno dopo disse messa nella Grotta di Santa Cristina.

I fedeli tornano a vivere in presenza la Festa

Quest'anno, dopo due anni di intervallo a causa del Covid, i fedeli tornano a vivere in presenza le tradizionali processioni e le celebrazioni del Corpus Domini, in un'atmosfera di festa rinnovata. La Festa è molto sentita e popolare sia in Italia che all'estero. Nell’occasione di questa solennità, si porta in processione, in un ostensorio, un’ostia consacrata nel baldacchino per permettere alla comunità di fedeli di unirsi nell’adorazione di Gesù presente nel Sacramento, vivo e vero. Un'altra tradizione, tutta italiana, è quella dell'“infiorata” in occasione del Corpus Domini.