Rovigo, 2 marzo 2020 - Così come nella altre regioni italiane, anche in Veneto crescono le persone positive al coronavirus. Rispetto all'ultimo bollettino della Regione di stamattina, ci sono 18 casi in più, che portano a 291 i contagiati. Di questi 291 casi, 71 sono ricoverati in ospedale (17 in terapia intensiva). Al focolaio di Vò appartengono 88 pazienti, 82 a Treviso (con un aumento di 10 casi), 33 a Padova, 14 a Limena, 14 a Verona, 6 a Mirano, 4 a Belluno, 3 a Vicenza. Per altri tre casi è in corso l'assegnazione epidemiologica.
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Per quanto riguarda i ricoveri, a Padova vi sono 28 casi (+3), di cui 6 in terapia intensiva; a Treviso vi sono 20 ricoverati con uno un terapia intensiva. Otto ciascuno sono i casi negli ospedali di Mestre e Venezia, che hanno rispettivamente 4 e 3 pazienti in terapia intensiva. Infine, 2 sono i ricoverati a Verona e uno a Mirano, nessuno dei quali in terapia intensiva.
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Zaia: "Questa settimana sarà decisiva"
"Ho sentito ieri sera Bonaccini e Fontana, stiamo preparando un documento come governatori delle tre regioni maggiormente colpite di richiesta di una serie di misure che suggeriremo per le microimprese e per le imprese in generale". Lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia, a margine dei lavori della task force regionale su Coronavirus a Marghera. "Visto che il momento è tragico - ha continuato - bisogna ad esempio attingere alla cassa integrazione in deroga, perché non si può mettere la gente in ferie perché non c'è lavoro".
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Il governatore ha poi proseguito: "Non dobbiamo creare allarmismo, ricordare che è un virus a bassa letalità, però interessa categorie sociali che dobbiamo tutelare, ed è per questo che chiediamo l'aiuto di tutti. Significa anche un atto di rispetto e di solidarietà nei confronti di quelle persone che se si prendessero il virus inevitabilmente andrebbero almeno in terapia intensiva".
"Questa settimana la considero cruciale dal punto di vista sanitario - ha detto ancora Zaia -, posso non ricordare che nella sola giornata di ieri abbiamo avuto 42 positivi. Se l'evoluzione sarà sostenibile si può parlare di un contenimento del contagio, e quindi di misure che funzionano. Se ci sarà un picco di contagio vuol dire che questo virus sta andando verso lo sfogo, e quindi speriamo che inizi velocemente la discesa, e di uscirne con pochi danni dal punto di vista sanitario".
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L'assessore Lanzarin: "Pronti a nuove assunzioni"
"Lo sforzo in atto in Veneto richiede la massima attenzione agli organici: per questo, dopo aver autorizzato 215 nuove assunzioni a tempo indeterminato scorrendo le graduatorie già vigenti in Azienda Zero, siamo pronti a farne delle altre con celerità se l'evolversi della situazione lo richiedesse". Lo annuncia l'assessore veneto alla sanità Manuela Lanzarin parlando con le sigle sanitarie della sanità. "Sforzo massimo anche sul fronte della dotazione di materiali di sicurezza - aggiunge - che Azienda Zero sta acquistando in modo massiccio per a fronte di notevoli difficoltà di approvvigionamento e che ci stiamo adoperando perché arrivino anche dalla dotazione nazionale attivata dal Commissario Borrelli". Conferma che "si sta anche lavorando con i direttori sanitari a un piano specifico in previsione del fatto che il numero di casi possa aumentare notevolmente, basato sull'attivazione di moduli composti nei singoli ospedali".
In arrivo nuove strutture ospedaliere mobili
Oltre a nuove assunzioni, in arrivo in Veneto anche strutture ospedaliere mobili con moduli per affrontare l'emergenza. L'autorizzazione alla Regione per le tensostrutture, si è appreso, è arrivata dal governo e dovrebbe consentire di approntare circa 60 posti letto in più rispetto ai 484 di terapia intensiva e ai 145 per malattie infettive disponibili al momento nella regione.
In precedenza c'era stato l'appello di Carlo Palermo, segretario nazionale del maggiore sindacato italiano dei medici ospedalieri Anaao Assomed: "Attualmente in tutt'Italia ci sono 5.100 posti letto in terapia intensiva, ma nelle zone colpite i posti non sono sufficienti: bisogna organizzare immediatamente delle tensostrutture fornite dalla Protezione civile da dedicare esclusivamente ai contagiati da Coronavirus".
Inps: "In studio sostegni per le zone gialle"
Ci sono allo studio strumenti di sostegno simili a quelli della zona rossa per le cosiddette regioni «gialle» rispetto all'emergenza coronavirus, quali la Lombardia, il Veneto e l'Emilia Romagna. Lo dice il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico a margine della presentazione della Banca dati appalti dell'Istituto spiegando che si pensa alla cassa integrazione in deroga, all'estensione della cig ordinaria e agli indennizzi per i lavoratori autonomi. Si stanno facendo le stime, ha spiegato, «ma si fa fatica a fare un perimetro» delle aziende che hanno avuto danni.
Riunione straordinaria dei vescovi: stop alle messe fino all'8 marzo
Viene confermato dai vescovi delle diocesi del Veneto lo stop alle celebrazioni eucaristiche fino a domenica 8 marzo compresa, in applicazione del Dpcm sul Coronavirus, mentre per altri sacramenti come battesimi e matrimoni potranno partecipare solo i familiari e i testimoni. La decisione è stata presa oggi al termine della riunione straordinaria, presso la sede della Conferenza Episcopale Triveneto a Zelarino (Venezia) per fare il punto della situazione e condividere alcune linee comuni alla luce del nuovo decreto, "in comunione con le Chiese di Lombardia ed Emilia Romagna - sottolinea una nota - e nello spirito di reciproca collaborazione tra Chiesa e Stato per la promozione dell'uomo e il bene del Paese".
Tra le altre indicazioni, l'accesso a tutti gli spazi aperti al pubblico (chiese, oratori, patronati, musei) sarà possibile a condizione che a tutte le persone presenti venga garantita la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Viene disposto inoltre di togliere le acquasantiere. Possibile anche la celebrazione del sacramento della penitenza, nella forma individuale. "Nell'impossibilità di adempiere al precetto festivo - aggiungono i vescovi veneti - i fedeli dedichino un tempo conveniente all'ascolto della Parola di Dio, alla preghiera e alla carità; possono essere d'aiuto anche le celebrazioni trasmesse tramite radio, televisione e in streaming, nonché i sussidi offerti dalle Diocesi".