REDAZIONE CRONACA

Coronavirus Emilia Romagna 16 aprile, 55 vittime. "E' ora di lasciare uscire i bimbi"

Sono 457 i nuovi contagiati, la mappa per provincia. Mascherine, l'assessore Donini: "No all'obbligo fino a quando non ci saranno per tutti"

Migliora il quadro della lotta alla pandemia (Ansa)

Migliora il quadro della lotta alla pandemia (Ansa)

Bologna, 16 aprile 2020 - Sono 55 le vittime registrate nelle ultime ore, circa 30 in meno di ieri. Il commissario all'emergenza covid Sergio Venturi poi aggiunto che i positivi sono 457 su 5.956 tamponi (rispetto ai 2.800 di ieri): un numero che porta a 21.486 il totale dei contagiati in regione.

Le guarigioni sono 316, più o meno come ieri. Nove in meno i pazienti ricoverati in terapia intensiva: cinque di questi sono stati chiusi, per potere ridare spazio al'attività ordinaria. "Alcuni di questi erano anche allestiti nelle sale operatorie", spiega Venturi. 

Qui gli aggiornamenti del 17 aprile

Venturi ha anche annunciato che lo screening sulla popolazione verrà allargato nei tre luoghi dove ci sono stati i focolai maggiori: Piacenza, Rimini e Medicina. Venturi ha anche avvisato che le app per il tracciamento saranno notmalità nella fase 2: "Quando una persona diventa positiva potremmo così andare a prendere tutte le persone con cui ha avuto contatti e fare il tampone a tutti. Dovremo essere molto aggressivi con i nuovi casi perché non avremo veri focolai ma singoli casi".

Poi l'apertura verso i bimbi: "Sarebbe utile progettare rapidamente una bella passeggiata coi bambini. Se la meritano perché sono quelli che stanno facendo più fatica - spiega il commissario - non quelli che vanno fuori col cane o a fare la spesa. Giocare a quell'età è la cosa principale e quindiè' giusto iniziare a pensare di ricominciare coi bambini"

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Le vittime

Sono 55 le nuove vittime registrate oggi: 26 uomini e 29 donne. I nuovi riguardano 10 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 9 in quella di Bologna (di cui 1 nell’imolese), 2 in quella di Ferrara, 1 in provincia di Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (2 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; 1 decesso di persone di fuori regione.

Il contagio

Eco come sono suddivisi i 457 nuovi casi di covid-19: 3.249 a Piacenza (26 in più rispetto a ieri), 2.698 a Parma (82 in più), 4.053 a Reggio Emilia (71 in più), 3.262 a Modena (45 in più), 3.142 a Bologna (107 in più), 348 le positività registrate a Imola (3 in più), 709 a Ferrara (60 in più). In Romagna sono complessivamente 4.025 (63 in più), di cui 904 a Ravenna (15 in più), 752 a Forlì (16 in più), 595 a Cesena (7 in più), 1.774 a Rimini (25 in più).

Complessivamente, 9.026 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (60 in più rispetto a ieri). 316 i pazienti in terapia intensiva: nove in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-28).

Le mascherine

Nel giorno in cui è attesa l'annunciata streta sui test sierologici nei lavoratori privati, arriva anche un chiarimento sulle mascherine, altro bene pressoché introvabile fino a pochi giorni fa, per il quale invece si avvicina una svolta: due colossi della distribuzione - Coop e Conad - hanno infatti annunciato di averne stoccato un quantitativo sufficiente per inziare la vendita a prezzi contentuti.

Un cittadino "non può essere obbligato a usare un dispositivo di protezione individuale" quando entra al supermercato o in un negozio, "se usa la mascherina fa bene a sé stesso e alla collettività, ma non c'è l'obbligo. Usare i dispositivi è consigliato", ha spiegato l'assessore all'Ambiente, difesa del suolo e della costa e della protezione civile Irene Priolo che, questa mattina, ha risposto alle domande dei cittadini sull'emergenza sanitaria in diretta su Lepida Tv.

"La Regione - ha proseguito - al momento non ha un'ordinanza che imponga l'obbligo dei dispositivi di protezione (come avviene invece per esempio in Lobradia, ndr), anche perché i negozi sono obbligati a fare entrare il pubblico in modo contingentato". Se le attività commerciali forniscono "mascherine e guanti - ha sottolineato Priolo - è cosa buona e giusta, ma non può obbligare i clienti. Se tutti possiamo usare la mascherina, tutti aiutiamo a limitare il contagio. Non c'è obbligo, ma è buona pratica da mettere in campo".

D'accordo anche l'assessore alla Sanità, Raffaele Donini: "Potremo obbligare" all'uso della mascherina tutti i cittadini dell'Emilia-Romagna "quando avremo una dotazione strutturale di questi dispositivi. Altrimenti è una presa in giro per i cittadini". Donini sottolinea che la reperibilità delle mascherine è in aumento. "Quando avremo la certezza - spiega - di poter disporre di quel fabbisogno in modo strutturale sicuramente lo imporremo come dispositivo di sicurezza individuale". Del resto, il distanziamento e i dispositivi di protezione, sottolinea Donini, saranno le regole per uscire dal lockdown "fino a quando non saraà a disposizione un vaccino che possa debellare questa epidemia". Di qui l'appello dell'assessore a non "commettere l'errore" di abbassare la guardia, anche se la curva epidemiologica si è abbassata. "Non andiamo incontro a comportamenti incauti. Non dobbiamo commettere l'errore di sentirci al riparo".

Le tabelle

I grafico della Regione Emilia-Romagna
I grafico della Regione Emilia-Romagna

Diciamolo sottovoce: si comincia a intradere una luce in fondo a questo stramaledetto tunnel: per la prima volta, in Emilia Romagna, il numero dei guariti delle ultime 24 ore (395) è più elevato rispetto a quello dei contagiati (277). È il giorno più bello da quando è scoppiata la pandemia. Resta il nodo dolente delle vittime: ancora tante, troppe. Ieri siamo arrivati a 83 nuovi decessi, ma gli esperti ci spiegano che nella stragrande maggioranza dei casi questi morti lottavano contro il Coronavirus già da settimane. Stavolta i morti sono più donne (42) che uomini (41): 9 a Piacenza, 10 a Parma, 17 a Reggio Emilia, 9 a Modena. 19 a Bologna, 4 a Ferrara, 3 a Ravenna, 7a Forlì-Cesena, 5 a Rimini.Totale (ufficiale): 2678. Una strage in 40 giorni.

Sempre più bassa, per fortuna, la percentuale dei contagiati, si diceva. Nella tabella potete vedere i dati provincia per provincia. Ieri 56 casi in più proprio a Piacenza, 34 a Parma, 35 a Reggio, 37 a Modena, 60 a Bologna,, 14 a Ferrara, 9 a Ravenna, 12 a Forlì, 11 a Cesena, 9 a Rimini. A Imola da due giorni zero contagi. Nel suo resconto giornaliero il commissario per l’emergenza Sergio Venturi ha fatto i conti di questi 40 giorni di epidemia. A parte il dato di ieri, si scopre che il numero complessivo dei contagiati uomini e donne è pressoche identico (10.168 uomini, 10.236 donne) ma che la musica cambia totalmente quando si osservano i decessi: 1.715 gli uomini (63%), 963 le donne (36%).

Dal 17 marzo al 5 aprile il boom dei contagi, la svolta (in positivo) dal 6. Interessante analizzare le due tabelle sulle fasce di età: i contagiati e i decessi. Le vittime che avevano meno di 60 anni sono 114 (su 9.659 contagiati: l’,1,18%). Fra i 60 e i 69 anni 256 vittime su 3.053 positivi (8,37%) , fra i 70 e i 79 anni, 789 su 3.305 (23,87%), dagli 80 in su un terzo circa dei contagiati non si è salvato. 

Intanto, seguendo anche le indicazioni ministeriali, la Regione Emilia Romagna lancia la linea dura contro i testi sierologici fatti dai privati; nella babele di questo periodo, tanti centri avevano iniziato, I Nas sono già intervenuti (a Piacenza, Santarcangelo e in altre zone) e oggi la Regione firmerà una delibera: " I laboratori privati – ha detto Venturi : potranno candidarsi a lavorare per conto del pubblico ma sotto criteri di sicurezza che stabilirà la Regione Emilia-Romagna".

Qui tutte le statistiche