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Colori regioni oggi: la zona gialla torna dal 26 aprile. Rt Italia in calo a 0,85

La Campania verso l'arancione. Valle d'Aosta, Puglia e Sardegna restano in zona rossa. Calabria unica regione ad alto rischio pandemico. Draghi annuncia che la zona gialla torna il 26 aprile, ma solo per attività all'aperto: ristoranti aperti a pranzo e cena e sport in primis. Torna lo spostamento tra regioni. E poi scuola in presenza per tutti gli studenti in zona gialla e arancione

Colori regioni: cosa cambia in zona arancione e zona rossa

Bologna, 16 aprile 2021 - Un unico cambio di colore oggi: la Campania passa dalla zona rossa a quella arancione da lunedì 19 aprile. Ma la vera novità di oggi è il grande ritorno della zona gialla. Lo ha annunciato  Mario Draghidal 26 aprile inizieranno le riaperture. Da quella data, solo per fare alcuni esempi, i ristoranti apriranno anche di sera, ma solo all'aperto. Sempre dal 26 aprile sarà possibile, nelle zone gialle e arancioni, il ritorno a scuola in presenza per tutti gli studenti sia delle scuole sia delle università.

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Aggiornamento Colori regioni: oggi nuova mappa. Zona gialla, chi aspira alla promozione - Dal 26 aprile riaperture in zona gialla (e non solo): il calendario

Una speranza in più per Emilia Romagna, Marche e Veneto che oggi resteranno in zona arancione, ma che già ora hanno i parametri da zona gialla. Puglia, Valle d'Aosta e Sardegna restano rosse. Il Trentino Alto Adige, invece, annuncia di volere anticipare a lunedì 19 le aperture dei ristoranti all'aperto.

Intanto, i primi dati nazionali alimentano la fiducia sul fronte delle riaperture: l'indice Rt è calato a 0,85, contro lo 0,92 della scorsa settimana. Anche l'incidenza in Italia dei nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti: questa settimana è a 182, era a 185 sette giorni fa. 

Scende anche la pressione sulle terapie intensive ed i reparti ospedalieri con un tasso di occupazione a livello nazionale al di sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39% rispetto alla soglia di allarme fissata al 30%) che in area medica (41% contro il 40% della soglia critica), che tuttavia per la prima settimana mostrano segnali di una lieve diminuzione.

Zona gialla dal 26 aprile

La zona gialla, dunque, torna con qualche giorno di anticipo, da lunedì 26 aprile. La ratio di questa zona è: consentire attività all'aria aperta. Quindi si potrà tornare a cena al ristorante a pranzo e a cena, ma solo all'esterno. Resta, per ora, il coprifuoco alle 22. Riaprono musei, teatri, cinema e spettacoli anche se con misure di limitazione della capienza. Sì anche allo sport nelle aree a basso contagio, sempre all'aperto. 

Via libera anche agli spostamenti (video) tra regioni in zona gialla. Nelle altre fasce, Draghi ha parlato dell'uso di pass che attesti la sussistenza di una delle seguenti condizioni: avvenuta vaccinazione, esecuzione di un test covid negativo in un arco temporale da definire, avvenuta guarigione dal Covid.

Sempre dal 26 aprile, il governo vuole tutti gli studenti di scuole e università a lezione in presenza nelle zone gialle e arancioni. Nelle zone rosse, tutti a scuola fino alla terza media compresa e alle superiori Dad al 50%.

Gli step successivi sono già tracciati: dal 15 maggio dovrebbero riaprire le attività balneari e le piscine all'aperto.

Il primo giugno dovrebbero tornare la socialità al chiuso, come "alcune attività" nelle palestre e ristoranti indoor, ma solo a pranzo. In entrambi i casi verranno emesse nuove linee guida.

Dal primo luglio ripartono fiere, congressi, stabilimenti termali e parchi tematici con nuove linee guida. 

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Sono 16 le Regioni che oggi hanno valori per la zona gialla che tornerà sulla scena dal 26 aprile. Queste regioni hanno un indice Rt inferiore all'1, una classificazione complessiva del rischio bassa o moderata e uno scenario di trasmissione 1 (dove 3 è quello più grave, da rosso) oltre a un'incidenza sotto controllo e un piano vaccinale che risponde ai parametri fissati dal generale Figliuolo.

Le regioni che oggi avrebbero le credenziali da zona gialla (ma bisogna vedere se le manterranno anche nella cabina della regia della prossima settimana) sono 16: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Toscana, Umbria e Veneto

Zona rossa

Restano dunque in zona rossa solo tre regioni: Valle d'Aosta, Sardegna e Puglia. Puglia e Val d'Aosta rimangono in rosso per l'alta incidenza, superiore alla soglia dei 250 casi settimanali su centomila abitanti, mentre la Sardegna deve aspettare almeno un'altra settimana con un Rt sotto quota 1,25. La Campania, invece,con un indice Rt sotto all'1,25 e un'incidenza sotto ai 250 casi per 100mila abitanti (anche se poco), passa in zona arancione. 

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Zona arancione

Ora in zona arancione ci sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento. Da lunedì 19 aprile si aggiunge anche la Campania. 

Confermate, dunque, nella fascia con le minori restrizioni possibili al momento Emilia Romagna, Marche e Veneto. L'Emilia Romagna vede scendere per la quarta settimana di fila: la settimana scorsa era a 0,81 oggi è intorno allo 0,77. Resta un po' alta l'incidenza, che è intorno ai 200 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Sul fronte vaccini, il 19,16% della popolazione emiliano-romagnola (855.612 persone) ha ricevuto almeno una dose, mentre l'8,20% (366.210) ha completato il ciclo vaccinale.

Le Marche, che hanno un indice Rt inferiore all'1, saranno confermate in questa fascia, ma è allo studio l'istituzione di micro zone rosse (qui i comuni nel mirino) per contrastare la contagiosità delle varianti. Il Veneto - lo dice da giorni il governatore Luca Zaia - ha i numeri da zona gialla e scalpita per le riaperture delle attività commerciali..

Indice Rt in calo a 0,85

L'indice Rt medio nazionale in Italia è pari a 0,85, ancora in calo rispetto alla settimana scorsa, quando si attestava a 0,92. È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 (relativo alla settimana dal 5 all'11 aprile) dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero sella Salute. Qui l'elenco completo degli indici Rt per regione aggiornato a oggi.

In lieve calo anche l'incidenza dei nuovi casi, che comunque resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100mila abitanti) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti.

Regioni a rischio alto

Si osserva "un'ulteriore diminuzione del livello generale del rischio", con una sola Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto (contro 4 della scorsa settimana).

Regioni a rischio moderato

Sedici Regioni e le province autonome, contro 15 della scorsa settimana, che hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 4 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane).

Regioni a rischio basso

Sono quattro, contro le due della settimana scorsa, le regioni e le province classificate a basso rischio pandemico: Abruzzo, Campania, Veneto e la Provincia Autonoma di Bolzano

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