Bologna, 3 maggio 2021 – Giallo confermato per Emilia-Romagna, Marche e Veneto che mantengono dati stabili, secondo l'ultimo monitoraggio dei dati Covid-19. L'unica nota stonata per tutte e tre le regioni è l'indice Rt che sale, mentre tutti gli altri parametri continuano a scendere.
Può trattarsi di un campanello d'allarme, che suggerisce di non abbassare ancora la guardia, per evitare che la curva anziché continuare a scendere, salga. E infatti tutti i governatori raccomandano la massima attenzione.
Colori regioni, lo scenario per la prossima settimana Anche a livello nazionale c’è un leggero aumento dell’indice Rt – da 0.81 a 0.85 – ma tutti gli altri valori sono in calo. Scende l’incidenza (numero dei positivi ogni 100mila abitanti) da 157 a 146, così come l’occupazione dei reparti ospedalieri. Le terapie intensive la settimana scorsa erano al 33%, questa lo sono al 28%. I reparti non critici passano dal 33% al 29%.
Per la precisione, Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione al Ministero della salute, afferma che “l'Rt è grossomodo stabile, intorno a 0.85 quindi ancora al di sotto dell'unità. Il tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva è anche in diminuzione e ormai si trova intorno alla soglia critica del 30%”.
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Continua poi: “Le indagini sulle varianti mostrano come ormai la variante inglese sia largamente predominante, oltre il 90%, mentre quella brasiliana è stabile, intorno al 4%. Di raro riscontro le altre varianti”. Ecco l’analisi - per Emilia-Romagna, Marche e Veneto - del monitoraggio numero 50 del Ministero della Salute, sui dati Covid-19 della settimana dal 19 al 25 aprile. (Qui l'analisi del monitoraggio precedente, il numero 49, dal 12 al 18 aprile).
Emilia-Romagna
Continuano a scendere i valori dei parametri Covid-19. Tutti tranne l’indice Rt che sale: da 0.73 a 0.81. Rimane comunque sotto l’1 ed è in linea con l’Rt italiano (0.85). Molto bene l’incidenza che da inizio 2021 non è mai stata così bassa: 137.03, a fronte del 148.52 del monitoraggio precedente e del 161.22 di quello ancora prima. Il calcolo più aggiornato, riguardo i giorni 23-29 aprile, vede però una leggera salita a 142. Ci sono stati anche meno casi settimanali: 6.117. Se ne erano registrati 6.630 nella settimana dal 12 al 18 aprile e 7.197 dal 5 all'11 aprile. Quindi la valutazione di probabilità di diffusione del virus è ‘bassa’ da sei settimane. Quella di impatto sugli ospedali, invece, è ancora ‘alta’, ma il miglioramento è evidente e le percentuali di occupazione continuano a scendere. Riguardo le terapie intensive, il 23 aprile erano occupate al 36%. Al 1° maggio sono al 28%, scendendo sotto la soglia critica del 30%. Stesso discorso per i reparti Covid non critici, che passano dal 30% al 25%. Sono peraltro dati in linea o migliori di quelli nazionali. In Italia le terapie intensive sono al 28% e i non critici al 29%. Calcolando il miglioramento dei reparti ospedalieri e il leggero rialzo dell’Rt, la classificazione complessiva di rischio è 'moderata'. Con il monitoraggio della prossima settimana si comprenderà se l’Rt porterà dietro di sé un’inversione di tendenza e verrà seguito anche da un aumento del valore dell’incidenza. In tal caso, si potrebbe compromettere l’intero quadro dei dati. Comunque sia, i dati sono molto buoni e in linea con la zona gialla. Questo colore rimarrà fintanto che l’Rt rimarrà sotto l’1. E per vedere tornare a salire l’incidenza, servirebbero settimane di contagi elevati. Per ora non ci sono questi presupposti.
Marche
Al pari dell’Emilia-Romagna, anche nelle Marche l’unico dato a salire è l’indice Rt. Da 0.69 a 0.81, ma sempre in linea con l’Rt nazionale. Decisamente in calo, invece, l’incidenza: da 125.14 a 117.74. Come per la regione vicina, nemmeno nelle Marche si è vista un’incidenza così bassa da inizio 2021 e questo è senz’altro garanzia di colore giallo.
L'ultimo bollettino Covid delle Marche Anche perché anche l’occupazione degli ospedali è stabile o in continuo miglioramento, dopo che già la settimana scorsa avevamo segnalato percentuali di occupazione che non si erano viste così basse nel nuovo anno. Le terapie intensive rimangono al 31%, di poco sopra la soglia critica del 30%. I reparti Covid non critici, invece, se al 23 aprile erano al 37%, al 1° maggio sono al 33%. Quindi ‘moderata’ la valutazione di impatto sugli ospedali. Così com’è ‘moderata’ la classificazione complessiva di rischio. ‘Bassa’, invece, la valutazione di probabilità di diffusione del virus, visto il basso valore dell’incidenza (di poco più alta l’incidenza dei giorni 23-29 aprile, ma la differenza è minima: da 117 a 123), ma anche i casi settimanali. 1.781 dal 19 al 25 aprile. Ce n’erano stati 1.893 dal 12 al 18 aprile e 2.084 nella settimana 5-11 aprile. Nei mesi centrali della primavera i casi variavano da 2mila a 4mila a settimana. Con il prossimo monitoraggio si vedrà se l’Rt farà salire anche incidenza e casi settimanali. Per ora colore giallo a oltranza.
Veneto
Sale l’Rt anche in Veneto e anche di più rispetto a Marche ed Emilia-Romagna. Passa, infatti, da 0.71 a 0.86. L’andamento delle tre regioni, quindi, è similare. Ma per il Veneto le variazioni sono minime rispetto al monitoraggio scorso e la situazione è pressoché stabile.
Dati Covid del Veneto Infatti, se l’incidenza era a 129.67, ora è a 129.49, anche se migliora nei giorni 23-29 aprile e scende a 125. I casi settimanali sono stati 6.318, a fronte dei 6.327 della settimana 12-18 aprile. Continuano, invece, a calare le percentuali di occupazione degli ospedali. Le terapie intensive passano da 19% a 15%. I reparti Covid non critici da 18% a 15%. Ricapitolando, ciò che varia, a parte l’Rt, sono le valutazioni, che sono state tutte ‘basse’ per tre settimane. La valutazione di probabilità di diffusione del virus è diventata ‘moderata’, così come la classificazione complessiva di rischio. Rimane ‘basso’ l’impatto sugli ospedali. Tutti dati da zona gialla. Anche qui, si dovrà capire cosa comporterà l’aumento dell’indice Rt per le prossime settimane.