Ancona, 1 marzo 2021 - Le Marche oggi tornano in zona arancione, la fascia di rischio nella quale il Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Salute ha collocato la regione alla luce degli ultimi dati sulla pandemia da Coronavirus. Venerdì la decisione, le restrizioni scattano da oggi.
A pesare sulla retrocessione è stata l’impennata del tasso di incidenza indotta dalla presenza delle varianti, più 33 per cento in una sola settimana, pari a 234 positivi ogni 100mila abitanti (era di 174 casi lo scorso 19 febbraio. Quindi non è bastato che l’indice di trasmissione, l’Rt, si sia mantenuto sotto la soglia dell’1 per cento (0,98 per la precisione).
Non è servita l’ordinanza-tampone di vietare gli spostamenti dalla provincia di Ancona, cui è seguita la decisione di trasformare in zone arancioni 20 comuni dell’Anconetano dove i contagi sono schizzati con focolai fuori controllo.
L’ultima riunione, dove si è deciso di far tornare in didattica a distanza le superiori e le seconde e terze medie nelle province di Ancona e di Macerata, è stata la conferma che la situazione marchigiana difficilmente si poteva arginare senza nuovi provvedimenti.
La regione è inoltre tra le otto che hanno superato la soglia critica del 30% dei posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva e del 40% negli altri reparti: le percentuali marchigiane ora si attestano, rispettivamente, al 36 e 48 per cento, segno che gli ospedali stanno riducendo la loro capacità di curare le altre patologie.
Le regole della zona arancione
Per la terza volta da quando è stato introdotto il sistema dei colori, le Marche finiscono in zona arancione. Era successo (per due settimane) a metà novembre e a metà gennaio. E da oggi, dopo un mese in giallo, la regione torna nella seconda fascia di rischio.
Diversamente dalle altre occasioni, questa volta il cambio di colore è scattato di lunedì e non di domenica: salvato così il fine settimana per baristi e ristoratori, due delle categorie più colpite dall’introduzione della zona arancione.
Bar e ristoranti, infatti, possono rimanere aperti solo per l’asporto e per le consegne a domicilio. Niente più caffè al bancone o al tavolino, né pranzi fuori. La zona arancione comporta poi il divieto di spostamento al di fuori del proprio comune di residenza, se non per comprovate esigenze di lavoro o di salute.
Nelle due precedenti occasioni, la zona arancione si era prolungata per quindici giorni. Venerdì prossimo ci sarà una nuova analisi dei parametri, ma è probabile che anche questa volta la stretta sia destinata a durare
I colori delle altre regioni oggi
In base all'ultimo provvedimento nazionale, questi sono i colori delle regioni da oggi. Si aggiungono, a livello locale, ordinanze più restrittive specifiche per circoscrivere focolai e il dilagare delle varianti, come in Toscana dove ci sono alcune province zona rossa o in Emilia Romagna dove scatta l'arancione scuro per la provincia di Bologna e la Romagna ad eccezione di Forlì da domani.
In zona rossa ci sono Molise e Basilicata; in zona arancione: Lombardia, Piemonte e Marche oggi si aggiungono ad Abruzzo, Toscana, Campania, Emilia Romagna, Umbria e alle province autonome di Trento e Bolzano.
Sono invece in zona gialla Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Sicilia, Calabria.
La prima regione entrata in zona bianca è la Sardegna.