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Colori regioni: ecco i cambi. Indice Rt Italia ancora in calo: 0,84

I numeri del monitoraggio settimanale e i passaggi di fascia. L'ordinanza del Ministro della Salute: da lunedì 1 febbraio arancioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Bolzano. Gialle tutte le altre regioni comprese Emilia Romagna, Marche e Veneto

Cambio colori regioni oggi, nella foto il Ministro della Salute Roberto Speranza

Cambio colori regioni oggi, nella foto il Ministro della Salute Roberto Speranza

Bologna, 29 gennaio 2021 - Dopo il consueto monitoraggio settimanale, è arrivata la decisione anche sui cambi di colore delle Regioni, nel sistema di fasce pensato dal Governo per fermare i contagi da Covid-19: cinque regioni in fascia arancione, tutte le altre in zona gialla.

Emilia Romagna zona gialla da lunedì 1 febbraio. "Non abbassiamo la guardia" - Marche zona gialla da lunedì 1 febbraio, il sollievo di Acquaroli: ora si riparte

Il ministro della salute, Roberto Speranza (Ansa)
Il ministro della salute, Roberto Speranza (Ansa)

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di Regia, firma in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 1 febbraio.

Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla. Nessuna regione in zona rossa: scendono in arancione Sicilia e Provincia di Bolzano.

Mentre molte regioni passano da arancione a giallo, comprese Lombardia e Lazio. Con loro "guadagnano" un colore migliore anche Emilia Romagna, Marche, Veneto, Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, e Piemonte.

Ma quali sono i criteri che determinano il colore di una regione? Vediamoli in sintesi. Si finisce in zona rossa con indice Rt superiore a 1,25 e un rischio complessivo - ricavato dall'analisi un complesso sistema di parametri individuati dal Comitato tecnico scientifico e dal Ministero della Salute - "alto" o "moderato". La zona arancione, invece, prevede un indice Rt superiore a 1 oppure un indice Rt anche inferiore a 1 e un rischio "alto". Per finire in zona gialla, invece, occorre un indice Rt compreso tra 0,5 e 0,99 e un rischio complessivo valutato come "basso" o "moderato". Per finire, c'è anche la zona bianca, in cui finora non si è trovata nessuna regione: Rt sotto a 1 e meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. 

Quanto al monitoraggio, la cabina di regia del Ministero della Salute ha inviato l'analisi dei dati al Comitato tecnico scientifico nel pomeriggio. I numeri rilevano l'indice Rt Italia in calo a 0.84 e una diminuzione dell'incidenza dei casi di Coronavirus e dei ricoveri a livello nazionale, pur permanendo forti differenze tra le regioni: la fase dell'epidemia viene ancora definita "delicata". 

Bollettino Covid: dati Italia ed Emilia Romagna del 29 gennaio

Cos'è l'indice Rt e gli ultimi dati Italia su ricoveri e incidenza

L'indice Rt è l'indice di contagio del Coronavirus: rileva quante persone in media contagia un individuo già positivo al Coronavirus. Se l'Rt è uguale a 2 un positivo trasmette in media il virus a due persone. E' uno dei parametri usato dall'Istituto superiore della Sanità per inserire le Regioni nelle fasce di rischio. 

L'indice Rt dell'Italia, nella rilevazione di venerdì scorso, era pari a 0,97 e nella rilevazione di oggi, come annunciato, è sceso ancora ed è 0,84: riferito al periodo 6 gennaio - 19 gennaio 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84 (range 0,75- 0,98), "in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l'uno". Il numero emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale della cabina di regia, con dati relativi alla settimana 18/1/2021 24/1/2021 (aggiornati al 27/1/2021). 

"L'epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale", rileva il monitoraggio.  

Scende il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o di aree mediche sopra la soglia critica (sono 8 contro le 12 la settimana precedente). L'occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica (28%). Ma sono "forti le variazioni regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all' incidenza, impongono comunque misure restrittive". Nel periodo di riferimento, a livello nazionale diminuiscono i ricoveri in rianimazione, da 2.487 a 2.372 e nelle aree mediche, da 22.699 a 21.355.

Nella settimana 18-24 gennaio "si osserva una diminuzione dell' incidenza nel Paese (136,50 per 100.000 abitanti contro 152,85)» mentre resta molto alta nella Provincia Autonoma di Bolzano (582,75 per 100.000) sempre nel medesimo periodo. Così nella bozza del monitoraggio settimanale Covid della cabina di regia in cui si sottolinea che la diminuzione "è avvenuta nonostante l'estensione dal 15 gennaio della definizione di caso ai test antigenici rapidi".

Calo dell'incidenza anche sui 14 giorni (11-24 gennaio):289,35 per 100.000 abitanti. Dati, si rileva, ancora lontani dai 50 per 100mila abitanti per il ripristino del tracciamento.

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Indice Rt delle regioni

Questo l'elenco dell'indice Rt regionale: Abruzzo, 0.81; Basilicata, 0.91; Calabria, 0.82; Campania, 0.97; Emilia Romagna, 0.77; Friuli Venezia Giulia, 0.68; Lazio, 0.73; Liguria, 0.87; Lombardia, 0.84; Marche, 0.88; Molise, 1.51; Piemonte, 0.82; provincia autonoma Bolzano, 0.8; provincia autonoma Trento, 0.56; Puglia, 0.9; Sardegna, 0.81; Sicilia, 0.98; Toscana, 0.95; Umbria, 0.96; Valle d'Aosta, 0.82; Veneto, 0.61.

La fascia di rischio delle regioni

Solo l'Umbria, rimane con una classificazione complessiva di rischio alta (contro 4 della scorsa settimana), mentre 10 Regioni sono classificate con rischio moderato. Lo rileva la bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, riferita al periodo 18-24 gennaio.

"Questa settimana - si legge nel rapporto - si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso secondo il DM del 30 Aprile 2020. Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (contro le quattro la settimana precedente), dieci con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci con rischio basso. Una Regione (Molise) ha un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno".

Le regioni con rischio moderato sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia di Bolzano (ad alto rischio di progressione), Provincia di Trento, Puglia e Toscana.

Rischio basso per Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise (ad alto rischio progressione), Piemonte, Sardegna, Sicilia, Val d'Aosta e Veneto.

I colori della mappa Ue

Ieri il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha corretto la mappa sulla diffusione dei contagi Covid poco dopo la pubblicazione della stessa: Emilia Romagna e Veneto sono state tolte dalla zona rosso scuro, e restano solo 'rosse', nell'area più rischio restano invece Friuli Venezia Giulia e la provincia di Bolzano. Per quanto riguarda il Veneto, il Governatore Luca Zaia ha poi aggiornato: "Ora da rosso siamo diventati verdi, il nostro tasso di incidenza è inferiore al 4% - spiega - siamo una delle poche aree europee con colore verde".

A questo proposito, il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha chiesto al ministro Speranza un intervento a tutela delle Regioni e delle Provincie autonome, temendo ripercussioni "in termini di immagine" e di "ricadute negative, in particolare per il comparto turistico", che potrebbero derivare dalle mappe diffuse da Ecdc. In una lettera al ministro della Salute, Bonaccini, tra l'altro, segnala che la mappatura proposta è "fondata su parametri e criteri che non sono stati preventivamente condivisi".

Le regole della zona gialla 

Negozi aperti, bar e ristoranti aperti fino alle 18, poi asporto (alcol vietato) e consegna a domicilio fino alle 22, parrucchieri e centri estetici aperti. Visita agli amici: sì, una volta al giorno. Nella stessa auto due adulti e minori di 14 anni. Visita ai parenti: sì, anche più di una volta per urgenza. In auto due adulti e minori di 14 anni. Sì a passeggiate e jogging. Chiuse palestre e piscine mentre sono aperti i centri sportivi. 

Le regole della zona arancione 

Negozi aperti, bar e ristoranti aperti fino alle 22 solo per asporto (dalle 18 vietato l'alcol) e consegna a domicilio. Aperti parrucchieri e centri estetici. Visita agli amici: sì, una volta al giorno nel proprio Comune. Nella stessa auto due adulti e minori di 14 anni. Visita ai parenti: sì, una volta al giorno nel proprio Comune. In auto due adulti e minori di 14 anni. Consentiti passeggiate e jogging nel proprio Comune. Chiuse palestre e piscine, aperti centri sportivi.

Le regole della zona rossa 

Negozi: aperti alimentari, ottica, informatica, telefonia, profumerie, biancheria personale, giocattoli, librerie, fiorai. Bar e ristoranti: aperti fino alle 22 solo per asporto (dalle 18 vietato l'alcol) e consegna a domicilio. Aperti solo i parrucchieri, chiusi i centri estetici. Visita agli amici: sì, una volta al giorno. Nella stessa auto due adulti e minori di 14 anni. Visita ai parenti: sì, una volta al giorno nel proprio Comune. In auto due adulti e minori di 14 anni. Attività motoria consentita nei pressi della propria casa e attività sportiva individuale. Chiusi palestre e piscine e anche i centri sportivi.

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