Bologna, 6 settembre 2023 – Lo choc anafilattico: un sintomo che può non lasciare scampo se ci si fa cogliere impreparati. Chi è allergico a qualcosa, che sia un alimento, un farmaco o la puntura di un insetto, spesso lo sa; ma molte persone possono essere allergiche senza saperlo o trovarsi ad affrontare choc di qualcuno che ci sta accanto. Dunque cosa fare? Come comportarsi e che farmaci assumere?
Choc anafilattico: cos’è
È bene innanzitutto chiarire cos’è lo choc anafilattico. Si tratta della reazione più grave tra le conseguenze di un contatto tra un allergene e una persona allergica. Può essere dato da punture di insetti (api, vespe, calabroni, ragni), ma anche da farmaci o alimenti (arachidi, pesce, frutti di bosco solo per citarne alcuni) e da una lunga serie di sostanze. L’allergia è una condizione molto comune, che solitamente ha come conseguenze sintomi fastidiosi ma lievi. Il sistema immunitario riconosce una sostanza innocua come estranea, scatena una reazione che, se molto violenta, è definita appunto choc anafilattico.
Anafilassi: sintomi
Da pochi minuti a qualche ora dal contatto, si hanno sintomi prima lievi come prurito, vampate, gonfiore di labbra-lingua-ugola, che poi si trasformano in problemi respiratori, dispnea, respiro difficoltoso, ipossia, mancanza di sangue al cervello, perdita di coscienza fino al decesso.
Choc anafilattico, cosa fare
In caso di segni di choc anafilattico, la prima cosa da fare è chiedere immediatamente un intervento medico. Ciò significa chiamare i soccorsi o, se più rapido, portare subito il paziente al pronto soccorso. Se questo non è possibile o comunque in attesa dei soccorsi, è consigliabile rimuovere o allontanare il fattore scatenante (togliere cibo dalla bocca; spostare allergene venuto in contatto con la pelle, ecc). Posizionare la persona sdraiata con le gambe sollevate e attendere che i sintomi si allevino.
Choc e adrenalina
L’unico rimedio è una iniezione di adrenalina. Il farmaco agisce nel corso di pochi minuti diminuendo la reazione allergica. Le persone che sanno di essere affette da allergie gravi, a volte si portano con sé una fiala pronta all’uso. In questo caso, l’iniezione si effettua preferibilmente nel muscolo quadricipite della gamba, oppure nel deltoide del braccio. L’adrenalina è in ogni caso il farmaco che anche al Pronto Soccorso i medici utilizzeranno per ristabilire il paziente sotto shock.