MASSIMO SELLERI
Cronaca

Bologna, chiude il monastero della Santa: addio alle suore clarisse di clausura

Le ultime 4 sorelle saranno trasferite, domenica la messa del cardinale Zuppi. Ad assicurare le visite alla reliquia di Caterina de’ Vigri saranno i saranno i Missionari Identes

L’arcivescovo Matteo Zuppi con le suore clarisse francescane nel monastero del Corpus Domini

L’arcivescovo Matteo Zuppi con le suore clarisse francescane nel monastero del Corpus Domini

Bologna, 24 aprile 2023 – Il monastero della “Santa” sarà sospeso. Le quattro clarisse che animavano la vita del convento saluteranno Bologna domenica, quando nel pomeriggio (alle 18.30) il cardinale Matteo Zuppi celebrerà una messa per ringraziare chi con fedeltà ha alimentato la città e la diocesi con la preghiera e la testimonianza, svolgendo un prezioso servizio che, dopo 567 anni, ha fatto crescere nella fede generazioni di credenti.

Visto il numero sempre più esiguo delle monache di clausura, la federazione delle Sorelle Clarisse ha preso la decisione di sospendere la presenza della comunità, trasferendo le quattro sorelle in altre realtà. Si tratta di una sospensione e non di una chiusura, nella speranza che un’altra comunità orante possa riprendere la sua attività di preghiera, nel frattempo saranno i Missionari Identes, un istituto di vita religiosa di diritto pontificio, ad assicurare le celebrazioni nel santuario e la visita alla reliquia della Santa.

La reliquia di Santa Caterina de' Vigri, nota a Bologna come la 'santa nera'
La reliquia di Santa Caterina de' Vigri, nota a Bologna come la 'santa nera'

Nella tradizione bolognese la “Santa” è Santa Caterina da Bologna, conosciuta anche come Santa Caterina de’ Vigri (qui il podcast con la sua storia). Nata da una famiglia patrizia ferrarese l’8 settembre 1413, a 14 anni lascia la corte estense e si unisce a un gruppo di giovani di famiglie gentilizie che facevano vita in comune, intenzionate inizialmente a seguire la spiritualità agostiniana. Nel 1432 professa con le compagne la regola di santa Chiara, approvata da papa Innocenzo IV, e dà inizio alla vita claustrale francescana nel monastero ferrarese del Corpus Domini. Venerata già in vita dal popolo per le sue virtù carismatiche, nel 1456, dopo insistente invito della cittadinanza e delle autorità civili e religiose, Caterina giunge a Bologna per fondarvi il monastero del Corpus Domini, di cui sarà badessa per i successivi sette anni, cioè fino alla morte, avvenuta il 9 marzo 1463.

Per tutti il monastero di via Tagliapietre sarà comunque il monastero della “Santa”, anche se la sua canonizzazione avverrà solo il 22 maggio 1712 e papa Clemente XI la nominò anche compatrona di Bologna.

Il monastero venne costruito tra il 1477 e il 1480 e non passò indenne i due periodo che devastarono la città di Bologna. Durante l’occupazione napoleonica l’ordine delle Clarisse venne soppresso e la chiesa confiscata e sconsacrata per diventare un ricovero per i militari. Nel 1816, però, per volontà del cardinale arcivescovo Carlo Opizzoni le religiose tornarono nel santuario, anche se una parte continuò ad essere occupato da una caserma. Funzione che svolse fino al 1943 e che fece diventare tutto il complesso un obiettivo militare. La volta della navata e una buona parte dei muri che la reggevano vennero completamente distrutti dai bombardamenti degli alleati, insieme anche alle decorazioni barocche o al portale in cotto. In entrambi i casi la fede dei bolognesi alimentata anche dalle monache di clausura ne consentì il restauro mostrando rapporto molto stretto tra i cittadini e la comunità orante. Relazione che, a causa della crisi di vocazioni, si ritrova ad essere sospesa dopo 567 anni di presenza e devozione.

Il podcast