Forlì, 5 luglio 2020 - E' morto a Forlì, nella sua casa di famiglia il professor Carlo Flamigni, ginecologo di fama internazionale, ex componente del comitato di Bioetica, direttore della Clinica Ostetrica dell'Università di Bologna, fra i padri della fecondazione assistita, da sempre in difesa dei diritti alla salute delle donne. Flamigni aveva 87 anni. La camera ardente sarà allestita domani, lunedì 6 luglio, dalle 14 alle 19 e poi martedì 7 luglio, dalle 7 alle 14, presso l'ospedale di Forlì.
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Su Facebook dà l'annuncio della scomparsa il figlio, Carlo Andrea: "Ciao papà, speravo che questo momento non arrivasse mai, il dolore è grande almeno quanto il bene che ti ho voluto... ma un giorno ci rivedremo prof".
Chi era Flamigni: luminare della fecondazione assistita
Flamigni, fra i massimi esperti mondiali di fecondazione assistita, ha preso parte in modo attivo al dibattito che si era sviluppato in Italia ai tempi dell'approvazione della legge 40 del 2004 che ha introdotto l'uso di queste tecniche nel nostro paese, e nel successivo lavoro per modificarla. Nato a Forlì il 4 febbraio 1933, Flamigni si era laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Bologna nel luglio del 1959, con successivo diploma di specialista in Ostetricia e Ginecologia. Docente di diversi insegnamenti presso l'Alma Mater, è stato direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Università degli Studi di Bologna dal novembre 1994 al dicembre 2001. Imponente la sua produzione scientifica, con oltre mille memorie originali, numerose monografie e alcuni libri di divulgazione. Ha pubblicato numerosi articoli su vari problemi di bioetica. Dal 1990 al 1994 e dal 1999 al 2004 è stato Presidente della SIFES - Società Italiana di Fertilità e Sterilità e Medicina della Riproduzione. Già membro anche del Comitato Nazionale per la Bioetica. Da dicembre 2015 era anche membro del Comitato Etico Università Statale di Milano. Esperto esterno della Fondazione Veronesi. Temi di ricerca degli ultimi anni: la contraccezione maschile; le tecniche di fecondazione assistita; i problemi della bioetica e dell'etica medica.
Carlo Bulletti: "Fu un maestro di altissimo profilo"
Carlo Flamigni fu "un maestro a tutto tondo. Un profilo scientifico altissimo". E' il ricordo del suo allievo, Carlo Bulletti, specialista in ginecologia e ostetricia, ora professore incaricato alla Yale University. "Compassionevole e Persona con la P maiuscola, capace di studi scientifici rilevanti e di offrire un cuscino con un sussurro allo orecchio a chi si svegliava dalla anestesia di una 194", aggiunge Bulletti che si dice "onorato di esserne stato allievo e grato per essergli stato vicino fino alla fine".
Renato Serracchioli: "Strenua lotta per i diritti delle donne"
"Grazie a lui - dice Renato Seracchioli, uno dei suoi più stretti collaboratori nonché amico di lunga data - sono arrivato alla clinica di ginecologia di Bologna, nel 1983, quando allora si cominciava a lavorare sulla fecondazione assistita. Un incontro casuale il nostro, mi volle perché aveva bisogno di persone che lavorassero nel campo e mi chiese di fare lì la specializzazione". L'ultima volta che ha incontrato Flamigni è stato poco più di una settimana fa, nella sua casa di San Varano (Forlì), dove con mente lucidissima ha parlato della stretta attualità. Del caso Umbria per la delibera sul ricovero in ospedale per tre giorni anziché il day hospital per l'aborto farmacologico con la Ru486, degli attacchi alla legge 194. Il suo ultimo pensiero è stato un monito, spiega Seracchioli, "a non abbassare mai le difese sui diritti anche quando acquisiti. Sono acquisizioni che vanno difese coi denti". La sua era "una mente incredibilmente colta, aperta e brillante". E' "una di quelle persone che ti segnano la vita perché hai sempre qualcosa da imparare". Un legame il loro non solo professionale ma anche umano. Da presidente del Consiglio comunale di Bologna, nel 1997, Flamigni ha anche sposato Seracchioli e poi ha fatto nascere due suoi figli.
Merola: "Col suo lavoro ha onorato anche Bologna"
Il sindaco di Bologna Virginio Merola ricorderà Flamigni domani, lunedì 6 luglio, in apertura della seduta del Consiglio comunale. Merola esprime cordoglio a nome di tutta la città alla moglie Marina e ai figli Cristina e Carlo Andrea. "Carlo Flamigni - scrive il sindaco in una nota - ha onorato Bologna con il suo lavoro da professore, ginecologo di fama mondiale e come rappresentante delle istituzioni per la sua lunga presenza in Consiglio comunale". Flamigni è stato infatti anche "il primo presidente di Consiglio comunale dopo la legge per l'elezione diretta del sindaco. E' stato soprattutto un alleato dei diritti e della libertà delle donne ovvero del progresso di tutta la società".
Bonaccini: "Grande medico, sempre dalla parte delle donne"
"Un grande medico, sempre dalla parte delle donne. Figura di riferimento per la comunità scientifica regionale e nazionale". Così il presidente dell'Emilia-Romagna ricorda Carlo Flamigni. "Ha saputo riunire in sé le caratteristiche che dovrebbe avere ogni medico - afferma - La profonda competenza scientifica e clinica, la sensibilità e lo spessore sul piano umano. Qualità queste ultime che lo hanno portato sempre dalla parte delle donne, per difenderne i diritti di libera scelta". Nell'esprimere il proprio cordoglio alla famiglia, anche a nome di tutta la Giunta regionale, Bonaccini sottolinea lo spirito laico e l'impegno civile con cui il padre della fecondazione assistita ha sempre portato avanti le proprie battaglie. "Un grande medico, un maestro per tanti e una figura di riferimento per la comunità scientifica regionale e nazionale. Senza alcun dubbio una perdita per l'Emilia-Romagna e per il Paese"