EMY INDINI
Cronaca

Pesaro, turni massacranti e stipendi da fame. Imprenditore arrestato

Blitz dei carabinieri in una azienda di serramenti e infissi di Case Bruciate, almeno venti operai vessati e sfruttati

Carabinieri

Pesaro, 16 novembre 2017 - Turni massacranti, violenze fisiche e verbali, stipendi da poche centinaia di euro. A questo e a molto altro erano sottoposti i venti operai, italiani e stranieri, ex dipendenti di un'azienda di produzione di serramenti e infissi del Pesarese. A finire in manette per sfruttamento della manodopera, il titolare della ditta, un imprenditore 40enne della zona, che da anni vessava i suoi uomini costringendoli a lavorare in condizioni a dir poco disumane.

L'operazione, scattata a novembre del 2015 in seguito a una denuncia, ha visto scendere in campo in sinergia i carabinieri del Gruppo Tutela del Lavoro di Venezia, comandati dal maggiore Giancarlo Albanese, da cui dipende il Nucleo di Pesaro, guidato dal maresciallo maggiore Fabrizio Notarnicola, e i militari della Compagnia del nostro comando provinciale con a capo il maggiore Patrizia Gentili. A coordinate le indagini, il sostituto procuratore Silvia Cecchi del tribunale di Pesaro.

Ed è stato proprio su ordinanza di custodia cautelare del Gip pesarese che, ieri mattina, l'imprenditore è stato arrestato e, successivamente, recluso ai domiciliari. Gravissima la sua condotta rilevata in tre anni di indagini in cui èsaltato fuori che il 40enne pagava stipendi da fame agli operai costretti, a causa delle loro condizioni di estrema necessità, a lavorare fino a dieci ore al giorno e a subire vessazioni di ogni genere pur di intascare quelle 300 euro mensili, spesso in nero.

Dei venti dipendenti controllati, infatti, 11 sono risultati in nero e 13 con irregolarità contrattuali. Chi ci lucrava, invece, era l'imprenditore che, secondo il calcolo dei militari dell'Arma, avrebbe risparmiato 350 mila euro di salari mai retribuiti e 150 mila euro di tasse mai versate per un guadagno totale di mezzo milione. Le indagini continuano per accertare ulteriori irregolarità e violazioni anche sulla sicurezza sul lavoro.