Bologna, 11 febbraio 2021 - Il futuro suo e del Partito Democratico, la campagna di vaccinazione e il tentativo di acquistare fiale direttamente come regioni, le zone colori, l'apertura in vista delle prossime comunali. Di tutto questo Stefano Bonaccini ha parlato in un'intervista a Repubblica il cui tema politico centrale è la nascita del nuovo governo, che il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni considera una priorità perché "di forte impronta europeista, assicurando appoggio e proposte per la ripresa dell'Italia".
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Soltanto in secondo luogo - prosegue Bonacicni - arriverà la "discussione sul merito dei contenuti anche all'interno del Pd, per qualificare al massimo la nostra funzione, ma non mi pare il tempo di conte interne". Eppure il suo nome circola da settimane come possibile nuova guida del partito. "Le priorità sono altre, basta una chiacchierata in strada, al bar, in un mercato per capirlo. E io non guido alcun asse, né appartengo a correnti. Chi mi conosce lo sa e chi mi vuole descrivere in altro modo dovrà fare pace con se stesso".
Sul Pd, però, una cosa la dice: "Penso debba confrontarsi con tutto il campo democratico a partire dai contenuti. In Emilia-Romagna e altrove abbiamo vinto grazie a una proposta per il futuro condivisa da un fronte ampio e aperto al civismo, che include anche Italia Viva e Azione di Calenda, con cui peraltro governiamo bene". Un'apertura che non scagiona però Matteo Renzi: "Ha commesso un errore" nel fare cadere il governo. Ma, anche e soprattutto in vista delle elezioni comunali ormai alle porte "il Pd deve recuperare capacità espansiva: per evitare di essere prigioniero di qualcuno o di rimanere isolato".
Bonaccini ieri ha incontrato Mario Draghi assieme ai rappresentanti di province e comuni: "Abbiamo chiesto un impegno per valorizzare il ruolo delle Regioni e degli enti locali". Ma sul tavcolo c'è anche il tema della campagna di vaccinazione anti covid, e della carenza di fuale. "È la prima urgenza che abbiamo e credo che ogni iniziativa possibile vada messa in campo, purché coordinata col piano vaccinale nazionale e nel rispetto delle autorizzazioni di Ema e Aifa", sottolinea Bonaccini che - assieme a Zaia del Veneto e Fedriga del Friuli - sta cercando di comprare partite di vaccini sul libero mercato. Un'azione ancora in fieri che però ha raccolto già la disapprovazione della Ue. "La nostra richiesta di accelerare e la nostra disponibilità a fare un passo in avanti nell’approvvigionamento non hanno nulla a che fare con l’egoismo", sottolinea però Bonaccini.