PAOLO ROSATO
PAOLO ROSATO
Cronaca

Bonaccini: "Lockdown? Il rischio è elevato, servono settimane di pazienza"

Il Governatore dell'Emilia-Romagna in visita al Carlino chiede responsabilità e prudenza da parte di tutti. Sul governo Draghi: "Sono fiducioso, presto un incontro sul Recovery Plan"

Il Governatore Stefano Bonaccini intervistato da Michele Brambilla e Valerio Baroncini

Il Governatore Stefano Bonaccini intervistato da Michele Brambilla e Valerio Baroncini

Bologna, 16 febbraio 2021 - Il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha fatto visita alla sede di QN-Il Resto del Carlino con il suo staff per una lunga chiacchierata su tutto quello che sta cambiando davanti ai nostri occhi, sotto i colpi di una pandemia che non si sta arrestando: il lockdown totale che potrebbe tornare, la zona arancione che incombe, la distribuzione dei vaccini, il governo Draghi e anche le elezioni amministrative a Bologna.

AGGIORNAMENTO L'Emilia Romagna verso la zona arancione: oggi il verdetto 

Ma prima ci sono stati i saluti con la redazione, che al termine della mattinata ha accompagnato il governatore per una visita alle rotative del giornale, con Bonaccini che dagli addetti si è fatto spiegare ogni attimo della creazione di un quotidiano. In mezzo, al settimo piano della sede e nella sala del consiglio, Bonaccini è stato intervistato dal direttore Michele Brambilla e dal caporedattore Valerio Baroncini, e la prima domanda è stata obbligatoria: l'Italia sta davvero andando incontro a un nuovo lockdown totale, un anno dopo il primo?

Bonaccini ha chiesto responsabilità e prudenza, da parte di tutti.  Ma chiudere tutto ora potrebbe non essere la soluzione più giusta, specie se accompagnata da una comunicazione non adeguata: "Penso che bisogna sempre rispettare i pareri degli scienziati – ha sottolineato il governatore, anche presidente della Conferenza delle Regioni -, oltre ai loro suggerimenti. Guai a sostituirsi agli esperti. Ma in queste ore ho chiesto di evitare troppe esternazioni nelle sedi non opportune, che rischiano di mandare in tilt la dialettica tra istituzioni e di disorientare l'opinione pubblica".

Il Governatore Stefano Bonaccini durante l'intervista (FotoSchicchi)
Il Governatore Stefano Bonaccini durante l'intervista (FotoSchicchi)

"Un anno fa chiudemmo le scuole e poi ogni decisione sulle limitazioni è stata applaudita, oggi invece con alcune categorie economiche allo stremo - ha precisato ancora il governatore  - il rischio è di creare malumori e proteste che devono essere invece gestite e accompagnate da una valutazione che non sia data solo da un'intervista, ma da verifiche corroborate dai dati e da decisioni politiche prese nei tempi dovuti. Oggi c'è ancora un rischio elevato, bisogna dire ai cittadini che servono ancora settimane di pazienza, cautela e rispetto delle regole perché le diverse varianti in Europa e in Italia potrebbero creare ulteriori disagi. Ripeto, io sono moderatamente ottimista perché facendo i sacrifici ora potremo, anche grazie alla bella stagione che potrebbe essere come l'anno scorso un vaccino naturale anti virus, tornare a correre dopo l'estate”

Il governatore ha anche parlato del nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha incontrato come capo delegazione delle Regioni durante le consultazioni. "La sua scelta di incontrare istituzioni locali e categorie non era attesa, Draghi ha dimostrato una sensibilità non comune, è una delle personalità più autorevoli in Europa e nel mondo. Certo, anche il suo lavoro andrà valutato, ma io sono assolutamente fiducioso. Oggi invierò una lettera al premier assieme a Giovanni Toti, mio vice nella Conferenza delle Regioni, per fissare un incontro sul Recovery Plan. Lo inviterò presto a Bologna".

Sul Recovery Plan "bisogna cambiare marcia. Giuseppe Conte è stato molto bravo  nel suo lavoro durante l'emergenza, ma se devo trovargli una critica dico che sul Recovery Plan, con lui, le Regioni sono state poco coinvolte. Ecco, bisogna dimostrare di essere capaci di spendere quei soldi. Mi auguro che questo governo sia il migliore del mondo, ma senza le istituzioni locali non riusciranno a mettere a terra tutte quelle risorse. Dentro a quei progetti voglio vedere la svolta. Bisogna evitare che ogni ministero faccia la corsa su chi è più bravo dell'altro. Noi Regioni dobbiamo evitare di pensare a progetti per prendere voti, dobbiamo pensare invece ai prossimi 5-10-15 anni. Questa deve essere la sfida. E deve essere il primo banco di prova anche per il governo”.